Atalanta, incuriosita dal semidio che tutto sembrava meno che un inetto, abbandonò le ostilità.
Yuri dal canto suo aveva capito sin da subito che l'ancella di Artemide non era una vera minaccia, malgrado il piglio ostile. Comprese che era spaesata, come se si fosse ritrovata a vivere in un tempo che non le apparteneva.
«Va bene. Vedo che non sei un tipo da sottovalutare» esordì dopo una breve pausa. «Anche se non sei armato, te la cavi. Ma come mai non porti nessuna arma con te?»
Il figlio di Apollo abbassò la guardia. Non ritenne necessario un duello senza senso, non dopo quei tre, lunghi giorni passati lontano da Asteria.
«Non ho mai amato le armi» rispose con una semplicità tale da disarmare Atalanta.«No, non sei come lei. Non hai nulla in comune, mi sono sbagliata» emise con una smorfia.
«Come chi? Con chi mi stai paragonando?» ribatté curioso l'altro.
«È una lunga storia. Non voglio importunarti oltre. Era una mia amica. Era un asso con le spade, ne portava sempre due con sé, anche se erano diverse e di differente fattura. Poi, con l'arco, non di rado riusciva a mettermi in difficoltà. Era come me un'ancella della dea della caccia, la più formidabile» spiegò scuotendo il capo abbozzando un sorriso.
«Bene! Le nostre strade si dividono qui, non ci rivedremo più» concluse già pronta a schizzare via correndo chissà dove a velocità impossibile, al che udendo un canto proveniente dal lago, si frenò.
Tutti i presenti si voltarono verso lo specchio d'acqua dove, pochi istanti dopo emerse elegante e quasi diafana, un'allegra Nancy! Sembrava rinata dopo il bagno di fango termale.
Avanzò danzando ritmicamente, cantando qualcosa tipo: "really don't care". Ammiccava leggiadra ad ogni passo accarezzandosi il diadema di perle iridescenti che si ritrovava in testa. Era un asso a far rimanere la gente a bocca aperta, e anche in quel frangente non smentì questo talento.
Indossava il medesimo straccio color corallo screziato, ma adattato manualmente a bikini. Solo lei sapeva come aveva potuto compiere quell'ennesimo miracolo sartoriale.
Oltrepassò Atalanta, con disinvoltura, sicura di sé. L'antica ancella la divorò con gli occhi.
«Ma che schianto!» esordì inseguendo la ragazza dai capelli corti, ed ella le sorrise indugiando in un languido occhiolino.
«Sei bellissima!» esclamò la guerriera ammirando le generose grazie della figlia di Afrodite.
«Lo so» ammise candidamente studiando il volto di lei coronato da una zazzera di nodi assortiti.
«Vorrei essere bella come te» sospirò l'altra.
«Buona fortuna allora!» rispose sorridendo, e Atalanta scoppiò a ridere per la battuta incassata.
Dafny si diede una manata in faccia. «Ma che diavolo fa?» sussurrò scuotendo la testa esasperata.
«Ma è normale, tutta questa sconcezza in un luogo pubblico?» chiese scandalizzata Laura che ordinò con un gesto alle arance fluttuanti di fare da scudo alla scena.
«Non ce la faccio più!» borbottò l'hawaiana.«Non stai bene? Vuoi del succo d'arancia?»
«Tu e le tue arance, sei proprio fissata!»
«Yuuuuriiii! Tesoruccio, non te lo fai il bagnetto?» cinguettò poi Nancy, ormai del tutto rilassata dalla personale cura di bellezza.
«Lascia stare quel bamboccio dolcezza, vieni con me, ti porterò in capo al mondo!» emise Atalanta afferrandole le mani.
Sconcertata, l'affascinante figlia di Afrodite inarcò le sopracciglia sorridendo. Offrì il suo sguardo guarnito dal sofisticato strabismo di Venere e Atalanta lo catturò all'istante, totalmente rapita. Accennando a un sorriso greve, come se si fosse ricordata di qualcosa di urgente da fare, abbandonò il proposito di flirtare con l'incantevole giovane ragazza.
STAI LEGGENDO
Il Meccanismo Incantato
FantasyLe avventure de I Semidei di Asteria continuano! siete pronti? Oh! C'è qualcuno che non ha seguito le vicende precedenti? Niente paura, vi basta prendere un po' di tempo, ce ne vorrà poco lo prometto, e se siete alla ricerca di avventure, comicità e...