10 - Perché non "amico"?

73 13 44
                                    

Quando la routine abituale viene alterata è matematico che la giornata si prefiguri disastrosa. Infatti, il mattino seguente all'incidente causato da Axel con lo strumento di Anticitera, Yuri fu sbattuto fuori di casa propria dalle eliadi, senza eccessivo sforzo. Era una consuetudine ormai la loro visita giornaliera al figlio di Apollo per portargli la colazione. Tuttavia, quel giorno non lo riconobbero, essendo ancora sotto forma femminile. Non ci fu verso di convincerle dell'identità reale difesa dal giovane. Le ancelle solari furono irremovibili.

Per ciò, sotto gli occhi del gruppo organizzato da Etienne, Yuri precipitò a terra.

Il Faro di Alessandria, almeno per quel giorno, gli fu precluso.

«Adesso, non ho mai pensato di dirlo, ma sono davvero irritato!»

«Non sei il solo "raggio di sole"!» esordì Ike.

«Tu quando parli non ti ascolti, vero?» gli chiese Justice insolitamente a suo agio nei panni maschili. Emise anche un rutto suscitando disgusto da parte delle nuove donne.

«Tu invece ti sei calata bene nella parte!» ribatté Ike.

«Puoi dirlo! Non immaginavo i vantaggi derivati dall'essere diventata maschio! Finalmente sono riuscita a riparare la porta della sala del tè e le mensole del bagno. Senza contare poi, che ho anche costruito un trespolo solidissimo per Sonia!»

«Sei insensibile! Fai sedere le tue amiche sui trespoli!» si accigliò Yuri.

«Ma che vai blaterando? Sonia è la civetta che mi ha regalato Atena! Tu piuttosto, perché precipiti tutte le volte? Non potresti volare come ami tanto fare?»

«La fai facile! Tu non hai mica queste zavorre!» indicò a piene mani il seno esploso sul petto, al che la maledizione di Aidos si attivò e Yuri ricevette per colazione una massiccia dose di schiaffoni.

«Ora, ne ho piene le tasche!» inveì mentre un rumore molesto preannunciava l'arrivo di Astrid seguito a debita distanza da Valentine, anch'essi ormai a proprio agio nei panni invertiti.

«Astrid! Ora basta! Scorreggi come un boscaiolo!» la rimproverò Valentine.

«Colpa della pizza alle cipolle e gorgonzola!» si giustificò con indifferenza l'altra.

«Stiamo superando ogni limite! Sbrighiamoci a ritrovare il meccanismo di Anticitera prima che gli ormoni si scatenino sul serio!» propose Etienne sbucando dal sentiero collinare a sinistra del terrazzamento del territorio di Yuri.

Gli alberi di pino e faggio ondeggiarono. Da ciascun ramo le driadi silvestri svelarono la loro presenza. Erano scure in viso per via degli effetti negativi dell'ennesimo pasticcio di Axel che non le aveva risparmiate. La loro routine era osservare l'ordine naturale della natura. Vedere gli abitanti di Asteria con gli attributi invertiti le aveva disorientate.

Nessuno fece caso allo splendido sole alto nel cielo azzurro, rispecchiato nell'oceano placido. Eppure, a dispetto della crisi in cui versava l'isola, il panorama oltre lo strapiombo del Faro di Alessandria era superbo.

Non trascorsero che pochi minuti e alla fine anche Axel comparve al cospetto del gruppo. Aveva l'aria d'aver trascorso la notte insonne.

«Devo ritrovare lo strumento!» esordì senza nemmeno salutare alcuno dei presenti. Neppure Yuri, il quale notò in lui qualcosa di preoccupante. Per il momento, non volle indagare, anche perché un getto d'acqua marina lo investì in pieno bagnandolo da capo a piedi. Non sprecò neanche un secondo per intuire chi ringraziare della doccia fuori programma.

Difatti, emerse dall'acqua lei, Greta, sorridente come al solito.
«Allora? Avete finito con le crisi premestruali?» esordì mollando una sonora pacca sulle natiche di Yuri facendolo sobbalzare.

Il Meccanismo IncantatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora