Esistono tante cose molto importanti che fanno parte della vita, una di queste è l'elenco delle priorità. Infatti, tutti quanti quotidianamente ci ritroviamo a dover scegliere di espletare l'incombenza più urgente lasciando in sospeso altre meno impellenti.
La priorità di Dafny, ad esempio, era andare via subito da quel posto sconosciuto. Era preoccupata per il suo orto e gli animali dell'aia rimasti ingovernati da troppi giorni ormai. L'esigenza di Nancy, invece, era recuperare le sedute perse al salone di bellezza del suo quartiere. Non sopportava l'aver dovuto abbandonare involontariamente le abituali coccole quotidiane alla propria persona.
Yuri voleva ritornare ad Asteria, più per divertirsi con gli assurdi affetti dello strumento di Leto mal governato da Axel, che per altri motivi. Per ciò, date le vitali necessità, nessuno dei tre diede retta alla figura nera che si era parata dinanzi, con la chiara intenzione di fermare il loro cammino verso chissà dove.
«Ho detto che non passerete oltre!» intimò la losca figura per l'ennesima volta, ma il terzetto confabulò imperterrito per i fatti suoi ignorandola.
«Ragazzi! Ho fame!» borbottò Dafny.
«Di già?»
«Te l'ho detto Yuri, io non sono come voi, mi stanco subito!»
«Ma se abbiamo fatto a malapena venti passi!» rimbrottò Nancy, riuscendo a nascondere bene il proprio languore di stomaco.
«Ragazzi, ho qualcosa che non va!»
Nancy squadrò da capo a piedi il figlio di Apollo. E sì, non era proprio a posto con il vestiario sporco e strappato, constatò. Soprattutto la stoffa dei jeans non gli copriva più le cosce tornite, ma questo, a parer suo, non era del tutto un male, del resto, neanche le sorelle di quartiere erano messe meglio da quel punto di vista.Intanto, l'ignorata figura proseguì con il suo ritornello di ammonimenti e minacce assortite.
La ragazza dallo strabismo di Venere comprese ciò che non andava. Effettivamente la cintola dei pantaloni di Yuri era a un passo dallo strapparsi completamente. Allora, trafficando nuovamente dentro la borsetta blu di vernice, recuperò alcuni minuscoli strumenti per l'operazione di rammendo e senza pensarci sopra un secondo, si chinò e iniziò a operare con ago e filo.
«MA!» gridò la nera presenza osservando le spalle della ragazza dai capelli corti inginocchiata di fronte al biondo. «SIETE DEGLI SCOSTUMATI! MALEDUCATI! CAFONI! SVERGOGNATI! SPUDORATI!» inveì sventolando le mani sul proprio viso occhialuto. Fu allora che, non riuscendo a ottenere alcuna attenzione, con un gesto della mano destra lanciò qualcosa contro il gruppo maleducato.
Yuri inarcò un sopracciglio e avvistò quattro globi arancioni arrivare a velocità incredibile. Non erano tondi perfetti nella loro forma sferica, tuttavia erano chiassosi! Chiassosi nel senso che emettevano dei versi distorti e striduli.
Con una mossa rapida, da fermo, allungò una mano e afferrò al volo uno di quegli oggetti. Lo studiò con molta cura. Era fresco, arancione, con la superficie grumosa.
«Ma sono delle arance!» rivelò sorpreso, e poi la mostrò a Dafny che in tutta risposta inorridì vedendo su quel frutto due piccoli occhietti maligni e una bocca altrettanto poco simpatica.
«Ma che schifo! Buttala via!» disse tremando la corposa ragazza.
«Ma no, perché? Non sembra cattiva!» la rassicurò sbucciando l'arancia con le mani.
Non appena ebbe affondato le dita nella scorza, sia gli occhi che la bocca svanirono, non prima d'aver emesso un verso che assomigliava molto a: "o-oh! Sono fritta!"
La stessa fine spettò anche alle altre tre che, grazie alle doti di sbucciatore di Yuri, finirono sotto i denti suoi e delle semidee vicine che apprezzarono enormemente il gesto galante.
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Il Meccanismo Incantato
FantasyLe avventure de I Semidei di Asteria continuano! siete pronti? Oh! C'è qualcuno che non ha seguito le vicende precedenti? Niente paura, vi basta prendere un po' di tempo, ce ne vorrà poco lo prometto, e se siete alla ricerca di avventure, comicità e...