12 - L'incognita

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Il sentiero roccioso in salita nascosto dietro il Faro di Alessandria, subì le peggiori maledizioni da parte di Dafny Rosenbown. Sul volto però non c'era rabbia, piuttosto un'espressione di gratitudine nei confronti di Afrodite, apparsale in casa pochi minuti prima.

«Si fosse almeno accontentata della colazione che mi ha trafugato!» borbottò barcollando a destra e a manca per la stanchezza.

Afrodite, infatti, con tutta la calma del mondo, aveva fatto visita alla figlia il giorno dopo il ritorno da Pantelleria, incerta se chiederle dell'esito della missione di recupero.

Fu lieta che il compito assegnato aveva dato modo ad Asteria di acquisire un nuovo elemento, riferendosi a Laura Montefuerte. Ciò che però più le premeva era sapere se poteva riavere lo specchio prezioso.

Dafny, allora, desistette dal raccontarle tutti i retroscena, alghe pestilenziali comprese, e tirò fuori dal cassetto della cucina il sacchetto di stoffa cucito da Nancy contenente il "tesoro".

La dea appena rivide l'artefatto iniziò a piroettare allegra e a ballare il flamenco per tutta la cucina. Esaurita l'euforia, soprattutto dietro richiamo da parte della figlia, la divinità maneggiò lo specchietto. Dafny sospirò, soprattutto perché finalmente immaginava di scoprire l'utilizzo dell'oggetto.

Trascorsero pochi attimi. La ragazza deglutì. "Spero non si sia danneggiato durante il trasporto!" si augurò. Poi sentì qualcosa di simile alla sintonizzazione di una radio e inarcò un sopracciglio, contemporaneamente affinò l'udito.

«Oh! Finalmente! Con il mio specchietto posso rivedere tutte le puntate di
Beautiful!» esultò raggiante. Dafny in un primo momento credette di non aver compreso bene. Chissà, forse il suo udito aveva decodifico qualcosa per un'altra. Invece no. Quando Afrodite le mostrò una delle scene più discusse di uno dei milioni di tradimenti di Brooke Logan si sentì scoppiare il cervello!

«Bei tempi! Apollo manometteva il copione dell'autore e io prendevo possesso di Katherine Kelly Lang e via! Le mie scene hanno fatto impazzire il mondo intero! Non di rado l'attore di turno che recitava assieme a me si prendeva una cotta strepitosa! Quante emozioni ho regalato!»

Dafny non riusciva a emettere una sola sillaba. Osservava la madre cercando di capire se era seria, cosa della quale dubitava ferreamente, o lo stesse facendo a posta per farla infuriare, arte che le riusciva magistralmente.

Alla fine il groppo in gola si sciolse e lei eruttò come un vulcano.

«Ma che cavolo di storia è questa?! Hai messo in pericolo la mia vita e quella di Yuri per cosa?! Solo per poter vedere la TV?! Ma che c'hai in quella testa! Ma non arriva il digitale terrestre sull'Olimpo?! Mi hai costretta a rivelare a Yuri la mia colpa su mio padr...»
Dafny smorzò il tono e interruppe la ramanzina. Le spalle tese crollarono alleggerite dal peso della furia svanita di colpo.

«Sei ancora convinta dell'inutilità del compito che ti ho assegnato? Voglio dire, sei certa che il bacio di Yuri non ti abbia fatto effetto?»

"Figurati se le fosse sfuggito quel particolare!" rimuginò Dafny dentro sé. «Questo non c'entra nulla, e poi era una situazione d'emergenza, ho dovuto praticargli la respirazione bocca a bocca...» arrossì violentemente sotto la pelle scura. «E poi... ma perché estrapoli fuori dal contesto questa faccenda?!»

«E tu perché sono notti che non dormi pensando in continuazione a Yuri?»

«AAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!» l'urlo di Daphmoa Rosenbown echeggiò fino al lido. I Sileni e le ninfe disseminati lungo la via espressero perplessità per la natura innaturale di quel verso.

«IO VOGLIO SOLO AAAXEEELLLL!!!» emise buttando fuori tutta la frustrazione e l'infelicità nelle quali ella stessa volontariamente s'era rifugiata tutta la vita.

Il Meccanismo IncantatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora