Yuri sollevò la testa da dove era precipitato. Era disorientato. Con le mani tastò quel punto che gli aveva fatto da cuscino e notò il calore che emanava. Sulla schiena il freddo invece lo aggredì prepotente. Pensò quanto fosse insolito quel clima ad Asteria dove, come Justice gli aveva spiegato durante i primi giorni, l'estate cedeva il posto all'autunno e saltava sempre l'inverno. Ma si ravvide, non era più sull'Isola. Acuì la vista e mise a fuoco due occhi oltre un petto muscoloso. Erano scuri e lo stavano fissando con espressione irritata.
«Ma si può sapere che problemi hai?» gli inveì contro Ike, scaraventandolo contro il tronco di un abete lì vicino. «No, sul serio! Ogni volta che cadiamo finisci sempre addosso a me!»
Come dargli torto: il primo incontro nella fossa dell'Anfora di Oto ed Efialte, lui e l'altro, trasportati dal Leone di Nemeo, finirono schiantati contro le rocce... e con le bocche incollate. Settimane prima, durante la ricerca del meccanismo incantato, Yuri di nuovo gli cadde addosso... in fattezze femminili poi...
Yuri si rialzò incolume della botta. Si guardò intorno. Era sera in un bosco che non aveva mai visto prima.
«E poi, perché siamo nudi?» rimbrottò l'irlandese esasperato.
Di colpo l'altro mise in ordine le idee.
«Justice! Avrebbe dovuto esserci lei con me! Perché ci sei tu?»Ike immaginò per un istante che Yuri avesse avuto l'idea di trascorrere un po' di tempo assieme a Justice. Lo scrutò nell'espressione, e sbuffò sorridendo. Realizzò che con chiunque, in una circostanza d'intimità come quella creatasi, avrebbe potuto supporre il beneficio del dubbio; non con lui. "Non puoi essere ancora così ingenuo!"
«Ho capito! Nella confusione devo aver agganciato il tuo braccio e il contatto mi ha trasmesso una destinazione pescata a caso dai tuoi pensieri...» sospirò, ma non fu dispiaciuto. «Ho scoperto che se mi concentro su chi voglio fototrasportare, riesco a farlo senza... ecco... senza il rischio di perdere i vestiti. Ero concentrato su Justice... allora... che pasticcio!» si grattò la pelle del cranio.
Ike, disarmato, alzò le mani dopo essersi rialzato dalle frasche dov'era apparso. «Credo di aver capito, però ora ritorniamo immediatamente ad Asteria, non possiamo rimanere qui!»
Yuri, incuriosito, si guardò intorno. Era strano trovarsi di nuovo al buio, quando ad Asteria era appena mattina. Incurante del parere contrario di Ike, gli chiese spiegazioni.
«È naturale che sia sera, da Asteria sin qui ci sono oltre tredici ore di differenza»
«Okay, ma dove siamo arrivati, non mi ci raccapezzo!»
«In Irlanda, a Wicklow, contea di Ashford, a casa mia» annunciò incapace di non trasmettere tristezza.
«E non sei contento? Qui da qualche parte ci dovrebbe essere tuo padre, no?» chiese meravigliato.
«Non è semplice. Mio padre non sa che sono un semidio. Crede persino che sia scappato di casa dieci anni fa...»
Yuri indurì i muscoli del collo, il rilievo delle venature si fece marcato. «Vuoi dire che sono dieci anni che non vedi tuo padre?» esclamò.
«Quando il Sileno Parlapiano venne a prendermi, mi salvò anche dalle Lamie che infestano questa parte di mondo. Ce ne sono davvero una infinità. Parlapiano mi disse che non potevo ritornare a casa, altrimenti altri mostri avrebbero continuato a perseguitarmi, mettendo a repentaglio la vita di mio padre...»
«Quindi sei rimasto distante da lui per proteggerlo!»
Ike annuì. Moriva dalla voglia di fare sapere a suo padre che era vivo e in buona salute, ma aveva in mente la cosa giusta da fare e la determinazione di non esporlo al pericolo dei mostri. «Torniamo immediatamente a casa! Se restiamo a lungo attireremo le lamie, e credimi sulla parola, l'Europa è zeppa di mostri simili!»
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Il Meccanismo Incantato
FantasyLe avventure de I Semidei di Asteria continuano! siete pronti? Oh! C'è qualcuno che non ha seguito le vicende precedenti? Niente paura, vi basta prendere un po' di tempo, ce ne vorrà poco lo prometto, e se siete alla ricerca di avventure, comicità e...