11 - Piccole mani insanguinate

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La rivelazione della possessione ai danni di Axel elevò l'allarme dei compagni nella grotta.

«L'uso continuo dello strumento incantato provoca qualcosa di anomalo in colui che lo possiede» bisbigliò Justice all'orecchio di Astrid.

«È la stessa cosa successa a Noah! Dobbiamo fare attenzione! L'ospite nel corpo di Axel potrebbe essere una qualsiasi divinità oscura!» biascicò di rimando la longilinea capo quartiere.

«Axel, da quando hai cominciato a chiamarmi figlio di Apollo e non amico?» tornò a chiedere.

«E tu perché ti ostini a chiamarmi Axel?» rispose più lugubre e inquietante l'altro osservando placido i ragazzi attorniarlo.
«Oh! Ma guarda un po' chi si rivede? Quanto tempo Valentine!» ghignò malevolo. «Dimmi, come stai? E mammina? Ah! Che smemorato! Tu stesso l'hai ridotta in milioni di piccoli pezzettini!» rise soddisfatto. Il figlio di Ares indurì la massa muscolare. Yuri decise di istinto di stargli accanto. Qualunque fosse l'oggetto della discussione tra lui e la divinità ignota, non l'avrebbe lasciato solo.

Avanzò verso Axel. Tutti videro l'azzurro degli occhi del tedesco oscurarsi repentinamente fino a diventare due gocce d'ombra fredda, capaci di risvegliare il lato più malvagio in chiunque li incroci.

«Phonio!» tuonò Yuri bloccando l'attacco avventato di Valentine. Anche i rami di fulmine richiamati da Etienne si affievolirono udendo il nome della divinità appena svelato.

«Oh-o! Siamo nei guai! L'antico dio delle carneficine!» esclamarono sincrone Justice e Astrid una abbracciata all'altra. Così incastrate rimasero almeno fino a quando si riebbero dalla notizia, e subito dopo si staccarono come fossero calamite orientate sulla stessa polarità magnetica.

Valentine sfuggì al controllo visivo di Yuri. Precedette persino le sfere d'acqua lanciate da Greta che evaporarono a mezza traiettoria.
«Com'è possibile! La situazione ci è sfuggita di mano senza accorgercene!» valutò Astrid.

Yuri azzardò a trattenere Valentine per un braccio, ma questi voltò il capo nella sua direzione mostrandogli le iridi color prato freddamente illuminate e con stizza scrollò la presa ammonendolo pesantemente. «Lasciami stare!»

Il fugace contatto però offrì al figlio di Apollo l'occasione per scoprire qualcosa del passato del figlio di Ares. Durò solo pochi secondi, il necessario per mettere a fuoco la scena di un bambino con le mani insanguinate. Era chino su un corpo di donna. L'eloquenza dell'immagine lasciava pochi dubbi su quanto aveva detto Phonio. Quel bimbo aveva ucciso la madre. Ciò che a Yuri serviva sapere era il perché, qualora non fosse un tranello.

«Ohohoho! Ma pensa un po'! Qui abbiamo un chiarosenziente!» rivelò Phonio per bocca di Axel puntando le orbite oscure sulla figura del figlio di Apollo. «Hai visto tutto? Hai visto come sono andate le cose?» intercalò poi, ignorando Valentine scagliatoglisi addosso. Veloce come il vento, l'irruento ragazzo si ritrovò a rotolare per terra parecchie volte prima di realizzare d'essere stato placcato da Aliseo Storm. 

«Avevo avuto l'impressione di percepire una presenza che conoscevo!» rivelò lo spirito di Florence materializzandosi tra Phonio e Yuri. «Hai fatto fin troppo male a Valentine, per questo tu ora la pagherai!» promise minacciosa.

Ike tentennò prima di agire. Aveva un ottimo motivo per desistere.
«Ragazzi e… trapassati, occhio a ciò che fate! Se colpite quella cosa, sarà Axel a incassare i colpi!»

«Oh! Che bravo soldatino il figlio di Iride!» bofonchiò malevolo Phonio. «Hai dedotto la mia mossa leggendo il linguaggio del corpo! Ma sarà inutile? Questo involucro ospite è carico dell'energia infusa dal semplice contatto con lo strumento di Leto, e posso chiaramente sentire la sua voglia di fare piazza pulita di tutti voi!» rise ancora.

Il Meccanismo IncantatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora