I bersagli mobili, o per meglio dire volanti, erano stati messi a punto dai fucinieri di Efesto, dietro richiesta di Aphaia e con il consenso del capo quartiere. Infatti la dea, approfittando dell'ospitalità offerta ad Axel presso le carceri, aveva discusso con lui sui vari aspetti delle olimpiadi e sulle possibilità di variarne le discipline sportive. Quindi Axel non si era sentito recluso, tutt'altro. In verità, la depositaria dei numi giudiziari, malgrado la fama integerrima che si stava costruendo, era convinta che la detenzione dei penanti doveva offrire un'occasione di rinascita sociale, non solo una semplice punizione.
Francamente però, Axel non era un criminale agli occhi di nessuno, men che meno proprio per Aphaia, che in tutta verità nutriva nei suoi confronti simpatia, forse sospetta. Complice anche la nota bellezza del ragazzo, caso unico tra tutti gli altri fratelli.
Lo stupore del quale il biondino era ammantato traeva origini dal padre divino. Lo sapevano bene le sue ammiratrici, le quali spesse volte ricordavano il mito, ora sorseggiando una bibita al bar Tartaruga, ora sugli spalti dell'arena, o altrove. Tale chiacchiericcio era un copione recitato usando quasi le stesse parole, solo i volti degli attori cambiavano, e non tutti erano ragazze. Lo si potrebbe immaginare come un caleidoscopio di informazioni.
«Mi fa tenerezza il dio del fuoco, lui non ha avuto un'esistenza facile»
«Eppure Lui nacque da Era, e da lei soltanto, senza l'aiuto di Zeus suo consorte, né da nessun altro aiuto divino o mortale»
«Già, la regina del cielo volle emulare proprio Zeus, che fu capace di mettere al mondo addirittura Atena, sempre senza l'ausilio del metodo tradizionale»
«Sì, però il dio del cielo creò Atena, una delle dee dalla bellezza di poco inferiore a quella di Afrodite!»
«Era, al contrario, generò uno sfortunato dio deforme e quasi storpio, e la prima cosa che fece, scoprendone l'aspetto, fu buttarlo giù dall'Olimpo!»
«Gesti simili non aiutano l'autostima di nessun figlio!»
«C'è da dire anche che Efesto, da adulto, i figli che generò riportarono i suoi tristi connotati»
«Ma fortunatamente col tempo la sua progenie è migliorata, soprattutto dalla parte semidivina, anche se nessuno è avvenente quanto Axel» (sospiro generale).
«Si dice che la madre di Axel sia di una bellezza sconvolgente!»
«Avrà preso da lei, non ci sono dubbi!» (coro finale).
Aphaia accolse l'idea dei bersagli volanti senza esitazione. Suggerì di variarne la forma, così da aumentare il livello di difficoltà, e Axel li progettò addirittura con la capacità di schivare i dardi all'ultimo secondo. La dea rimase entusiasta, gli arcieri un po' meno. Beccare quei cosi era assurdamente impossibile, se ne accorsero presto i figli di Apollo, i favoriti.
Chiunque fosse in possesso di arco e frecce era libero di partecipare, nessuno escluso, fatta eccezione per Yuri, il quale ricevette sguardi compassionevoli, data l'incapacità di tendere un arco senza distruggerlo suo malgrado. Lui però non vi badò. Pensieroso, inarcò le sopracciglia dorate osservando Karen scoccare frecce come una pazza contro i "cosi" di bronzo, senza centrarne uno manco di striscio.
Vanessa pure non ottenne risultato diverso, e anche i ragazzi di Atena, che avevano frequentato il corso di tiro diretto proprio da lei, rimasero delusi.
Astrid e Justice non fecero eccezione, anche se, a differenza della massa, si organizzarono diversamente. Inseguirono i bersagi zigzagando tra la folla, con il proposito di sorprenderli. E per poco non ebbero la meglio. Ma le scintille provocate dallo sfioramento delle loro frecce su un bersaglio, fu l'unico risultato che ottennero, insufficiente per incassare punti.
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Il Meccanismo Incantato
FantasyLe avventure de I Semidei di Asteria continuano! siete pronti? Oh! C'è qualcuno che non ha seguito le vicende precedenti? Niente paura, vi basta prendere un po' di tempo, ce ne vorrà poco lo prometto, e se siete alla ricerca di avventure, comicità e...