Cap. 4 || Ginocchia sbucciate

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Alla fine, contro il nostro volere ci ritrovammo a percorrere lo stesso tratto di strada.

Era abbastanza imbarazzante, camminavamo a pochi metri l'uno dall'altro ma nessuno dei due spiccicava parola.

«Dai Bakugo sembriamo due cretini, aspet-» non riuscii a concludere la frase e finii per cadere con la faccia per terra, quel cretino iniziò a ridere così tanto che quasi piangeva, mi tirai su cercando di ripulirmi le ginocchia, grosse gocce di sangue iniziarono a cascare lungo il mio volto.

«Diamine Reha ma sei un'imbranata» disse il biondino avvicinandosi, a quel punto smise di ridere e trafugò qualcosa nelle sue tasche
«Tieni prendi questo» mi porse un fazzoletto tutto stropicciato, cercai di afferrarlo ma sbadatamente sfiorai la sua pelle, era calda, troppo calda, era bollente, ritirai la mano di scatto contro il mio petto, mi uscii spontaneamente un sonoro «merda!»

«Che hai fatto?» chiese
«No che hai fatto tu?» domandai a mia volta

Mi ero provocata un'ustione semplicemente sfiorandogli la mano, provò ad avvicinarsi ma mi allontanai quasi spaventata, come se il mio istinto di sopravvivenza mi stesse urlando di scappare via da lui.

Indietreggiò anche lui, probabilmente aveva notato che la mia espressione era cambiata. Posò il fazzoletto per terra lasciandomi da sola in quella strada deserta, dove l'unica fonte di luce era prodotta da un lampione mezzo rotto.

Ero una candela di cera e lui, la fiamma che mi avrebbe consumata.

Era una scena raccapricciante, in piena notte, con le ginocchia subbiate, il viso pieno di sangue, una mano ustionata e un fazzoletto tutto rosso, ma la cosa che mi faceva più paura era la voragine che mi si era formata nello stomaco.

Bakugo's Pov

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Bakugo's Pov

Quella giornata fu una di quelle giornate da accartocciare e buttare via, prima un Villain e poi quella strana situazione con Reha, mi stava dannatamente antipatica ma non mi aspettavo di ferirla in quel modo.

Non feci altro che rimuginare sull'accaduto, pensai che la soluzione migliore in quel momento fosse quella di allontanarmi il più possibile, avrei combinato un casino come al mio solito se fossi rimasto ancora con lei. Dovevo riflettere e stare calmo, volevo solo tornare a casa e lasciarmi tutto alle spalle, ma continuavo a rivedere il suo volto spaventato mentre si stringeva la mano al petto.

Arrivato a casa sprofondai la faccia nel cuscino, sempre più infondo fin quando l'aria nei miei polmoni si esaurì, per poi riprendere fiato tutto d'un colpo.

Reha's Pov

Quella mattina feci un'enorme fatica ad alzarmi dal letto e la scottatura continuava a farmi male, mi lavai i denti e provai a pettinarmi i capelli...

«EEEEEEEE MA QUESTO È ENORME!!»

Un bucaneve aveva deciso di spuntarmi proprio al centro della testa.

Come un fiocco di neve || Bakugou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora