❄️I fiocchi di neve sono bellissimi e al contempo molto delicati.
Basta un raggio di sole per farli sparire.
Se fossimo noi quel fiocco di neve?
Se il nostro cuore iniziasse a battere per quel raggio di sole? 💥
🔥 𝕮𝖔𝖒𝖊 𝖚𝖓𝖆 𝖈𝖆𝖓𝖉𝖊𝖑𝖆...
«Reha dobbiamo farti qualche domanda» a voler parlare con me erano i professori e il comandate di polizia, la mia perdita di controllo non passò inosservata «Siamo a conoscenza del rapporto che hai con il giovane Katsuki ma per un hero è inqualificabile mettere a repentaglio la vita altrui» furono convocati anche Kuro, Airo e Aizawa, il dispiacere e la delusione erano evidente sui loro volti.
«Siamo costretti a sospenderti a tempo non definito dalla Yuei, mi dispiace...» Mi cascò il mondo addosso.
Airo uscì dalla stanza dicendomi queste uniche parole: «Tutto questo per lui...sei una vergogna» fu la prima volta che lo vidi così arrabbiato nei miei confronti, Kuro si limitò a mettermi la mano sul capo e porgermi un fazzoletto per asciugarmi il viso.
Uscii da quell'interrogatorio, poggiai la schiena contro il muro e sospirai cercando di trattenere le lacrime, fuori ad attendermi c'erano tutti i miei compagni di classe
«REHA CHE TI HANNO DETTO?» chiese Momo «Allora?» riprovò Denki «Dai non tenerci sulle spine!!» disse Mina
«Ombra vieni, andiamo» non risposi a nessuna domanda, volevo solo tornare a casa. Arrivata d'innanzi alla porta Kuro e Airo mi attendevano con una valigia
«Mi spiace Reha ho provato a fermarli» disse Aizawa «Ora che sei stata sospesa e probabilmente verrai anche espulsa non ha senso tu resti qua, tornerai con noi» esclamò Airo «NON SE NE PARLA!!» ghiacciai i piedi dei miei fratelli in modo da potermi allontanare il più possibile da loro, io volevo restare lì, volevo restare per tutti i miei amici, per Bakugou.
M'incamminai verso la città, in zone poco trafficate, mi fermai in una farmacia per comprare qualche benda, non avevo avuto neanche il tempo di cambiarmi o di medicarmi le ferite. Presi tutto l'occorrente e come una fuggitiva di primo ordine mi nascosi in un piccolo vicolo accanto al negozio della frutta, cavolo quanto bruciava quel disinfettante.
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«Che ci fa una ragazzina tutta sola in questa zona della città, con un vestito da ballo tutto rovinato e piena di lividi?» «Senti non è giornata vedi di andartene» risposi «EH?! Ma che caratterino che hai!»
Una fiamma di un azzurro intenso si avvicinò al mio viso
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