Si allontanò lentamente mentre le nubi dei nostri respiri si intersecavano tra loro
«Che diamine hai da fissare?» quel dannato sorriso che gli compariva in volto in quei momenti era qualcosa di illegale, ma in una sola frase tutta la magia svanì, Katsuki e il romanticismo erano due mondi opposti.«Nulla, sei sporco sul viso!» esclamai dandogli un nocchino sulla fronte, un piccolo sbuffo senza speranze mi uscii spontaneo, affranta ormai nell'accettazione di avere una storia basata su sfide continue, ma d'altronde, mi innamorai di lui proprio per quel nostro continuo ricorrerci, quello stuzzicarsi in una lotta continua che poi finiva con qualche bacio di troppo.
«Sporco dove?» sapeva benissimo che mentivo, mi afferrò la mano portandosela all'angolo della bocca
«Non pulirti con la mia mano!» esclamai cercando di riprendere possesso del mio arto rubato, la sua lingua scorse dal polso al centro di essa.
«Ora anche la tua mano è pulita. Oh, aspetta Reha, non muoverti, il tuo viso si sta colorando di rosso!»«Kacchan...» afferrai il colletto della sua giacca tirandolo verso di me «Sai che in questo gioco vinco io?!»
«Io scommetto di no» replicò afferrandomi con l'indice e il pollice il mento.Ad un tratto la terra sotto i nostri piedi inizió a tremare. In quel momento ci trovavamo seduti su una panchina nelle vicinanze di una rinomata area residenziale, sotto ai nostri occhi uno ad uno, i palazzi venivano giù come un fragile castello di carte.
Le urla dilaniate dal dolore delle persone sotto le macerie erano così forti che offuscavano i miei pensieri, ero consapevole che in quel momento dovevo intervenire, ma non riuscivo a pensare, non sapevo da dove iniziare, c'era disperazione sotto ogni mattone.«REHA!» Bakugou mi afferrò per le spalle scuotendomi violentemente «Reha! Non c'è tempo per pensare in queste occasioni, non andare in panico, muoviamoci, io mi occupo delle abitazioni sulla destra, tu occupati di quelle di sinistra!»
Le mie gambe si alzarono da sole da quella panchina, mi recai, spinta dalle parole del biondino, sul primo cumulo di macerie nelle mie vicinanze.
Usai il mio quirk per creare qualche piccolo pupazzo di neve, e li diressi in profondità tra i resti delle case, lì dove io non potevo arrivare. Erano così leggeri che il loro peso non avrebbe recato ulteriori danni alle vittime.
Aspettavo il loro segnare, a quel punto capivo che avevano trovato qualcuno.Vennero in soccorso gli Hero delle agenzie più vicine, finché il mio aiuto si limitò solamente a localizzare i feriti.
«Te sei la ragazza con il quirk del sangue vero?» una signora di bella presenza si avvicinò a me, lunghi capelli biondi raccolti in una coda alta, un capotto nero lungo fino alle ginocchia avvolgeva il suo corpo nascondendone in parte la figura. Erano tutti sporchi di terra, tutti tranne lei, come se non avesse spostato neanche il sassolino più insignificante.
Impassibile ad ogni urlo, ad ogni pianto.«Non so con esattezza se si riferisce a me, comunque si, il controllo del sangue è il mio quirk»
«Ci sono dei feriti, puoi bloccare le loro emorragie fino all'arrivo dei soccorsi?» tiró fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette quasi finito, ne prese fuori una e l'accesse, fece un tiro buttando nei polmoni tutto il fumo.
«S-si...» risposi
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Come un fiocco di neve || Bakugou x reader
Fanfic❄️I fiocchi di neve sono bellissimi e al contempo molto delicati. Basta un raggio di sole per farli sparire. Se fossimo noi quel fiocco di neve? Se il nostro cuore iniziasse a battere per quel raggio di sole? 💥 🔥 𝕮𝖔𝖒𝖊 𝖚𝖓𝖆 𝖈𝖆𝖓𝖉𝖊𝖑𝖆...