Cap. 23 || Ancora tu

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Rientrai in tempo per la cena, nonna senza giri di parole informò le mie cugine dell'accaduto, e chiese a Nezumi di darmi qualche dritta, non impazzivo all'idea di trascorrere del tempo da sola con lei, quei silenzi imbarazzanti erano peggio delle punizioni di Aizawa.
Il telefono iniziò a squillare, facevamo a gara ogni volta per rispondere visto che era un evento più unico che raro ma quella volta vinsi io, sollevai la cornetta del telefono mentre ancora litigavo con Haru e Nezumi

«REHA!!» quella voce, quella voce la riconobbi subito
«BAKUGOU?!»
«STUPIDA! SEI UNA STUPIDA!!»

«Bakugou passala anche a noi!» in sottofondo udii tutte le voci dei miei compagni, non so come ma Izuku riuscì un qualche modo a strappare il telefono dalle mani di Katsuki

«REHA!! CI MANCHI TANTISSIMO! QUANDO TORNI?»
«Midoriya ciao! Anche voi mi mancate! Non so bene quando tornerò... e se mai tornerò»

«NERD-DEKU RIDAMMI IL TELEFONO! CHE CAZZO VUOL DIRE CHE NON SAI SE TORNERAI?»
«Vuol dire quello che ho detto! Sei sordo? Poi a te che cazzo frega?!»

Iniziammo a litigare al telefono come i vecchi tempi, sembrava che fosse tutto invariato, come se quei mesi non fossero mai trascorsi.
Restai due ore incollata a quella cornetta, uno ad uno salutai tutti i miei ex compagni di classe poi rimisi giù, era davvero tardi.

«Quindi quello era Bakugou?!» le mie cugine non si erano perse neanche un attimo di quella conversazione
«Ma voi sapete cos'è la privacy?»
«Senti bellissima la vita al villaggio è di una noia mortale, l'unica che porta novità sei te! Con Hyosuke come va?»

«EH? Non dirmi che sta con Hyosuke!» chiese Nezumi
«Ma come non lo avevi capito?» rispose Haru
«NO!»

Quella sera decidemmo di fare un pigiama party all'insaputa di nonna, oltre a parlare di ragazzi Nezumi mi confidò anche qualche trucchetto sul nostro quirk, forse riuscii ad avvicinarmi di qualche centimetro a lei, e la cosa mi rendeva stranamente felice.

Bakugou iniziò a chiamarmi quasi ogni sera, se non c'ero riprovava dopo qualche ora. Parlavamo del più e del meno di cosa facevano a scuola e di come stessero andando i miei allenamenti. Non gli dissi della questione del lupo e ne tanto meno di essermi fidanzata per la prima volta.
In realtà non sapevo perché continuasse a chiamare ma devo ammettere che mi faceva piacere sentire la sua voce.

Non era raro che la sera io e Nezumi ci trasformavamo per andare a correrei nei boschi, in quei momenti provavo un libertà senza confini, avevo creato un'intesa con Ombra mai avuta prima, dormire all'aperto, correre tra la pioggia.
Passarono altri due mesi. In tutto questo tempo non ho mai sentito i miei fratelli o mia madre, nonostante non fosse lei la donna che mi mise al mondo mi aveva cresciuta come meglio poteva ed io continuavo a volerle bene.

Arrivò anche l'autunno avevo imparato a controllare diversi istinti ma la coda non accennava ad andare via. Non si riassorbiva in alcun modo, ma sembrava che quello fosse un problema superficiale "smettila è solo un problema estetico" fu la risposta di mia nonna
Io e Nezumi quel pomeriggio autunnale andammo a correre, come sempre, tra le foglie rosse appena cascate dagli alberi, tirandoci dietro qualche maledizione di Haru che spesso veniva lasciata sola.

Con Hyosuke le cose non andavano bene, eravamo più amici che fidanzati, lui ce la stava mettendo davvero tutta ma non riuscivo a dargli quello che lui voleva, preferivo andare a correre piuttosto che stare con lui, ciò che prima ci univa così tanto ci stava separando, non riusciva a stare al mio passo e io non avevo voglia di aspettarlo.

«Nezumi attenta! Una macchina!» per fortuna riuscì a schivarla passando dal lato opposto della strada, l'auto che era diretta verso il villaggio mi passò ad un centimetro dal muso.
«Reha torniamo indietro!» annuii e ci dirigemmo verso casa. Anticipammo per un attimo l'auto, ci mettemmo tra essa e l'ingresso del villaggio.
Il pelo iniziò ad alzarsi lungo tutta la schiena, e i canini non tardarono a spuntare fuori, accorsero tutti i lupi del carbone e gli abitanti con i quirk.

Vedere una macchina lì era raro, chi veniva doveva avvisare sempre con uno o due giorni d'anticipo, Hyosuke si fece strada tra tutti arrivando al mio fianco.
Mi voltai verso di lui e con il muso gli spinsi la mano, lui mi sorrise ma era palese la sua preoccupazione.

La porta di quella macchina si aprì tutti i respiri erano sospesi

«CALMI! SONO IO!»
«PADRE!» dissi sorpresa riprendendo gradualmente la mia forma umana
«Reha allora anche tu...?»
«Da dove viene questa macchina?» chiesi
«Ho dovuto noleggiarne una nuova, nella vecchia non ci stavamo tutt-»

«BASTA! FATEMI USCIRE DA QUESTA MALEDETTA MACCHINA DEL CAZZO!»
Dalle porte posteriori uscirono Bakugou, Kirishima e Izuku.

«CHE CI FANNO LORO QUA?!» domandai  a mio padre
«Mi spiace Reha ma non ho potuto impedirglielo»

Hyosuke mi afferrò la mano in un stretta fortissima e lo sguardo di Bakugou cambiò del tutto

«deponete le armi» disse mia nonna cercando di far tranquillizzare tutti.

Come un fiocco di neve || Bakugou x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora