❄️I fiocchi di neve sono bellissimi e al contempo molto delicati.
Basta un raggio di sole per farli sparire.
Se fossimo noi quel fiocco di neve?
Se il nostro cuore iniziasse a battere per quel raggio di sole? 💥
🔥 𝕮𝖔𝖒𝖊 𝖚𝖓𝖆 𝖈𝖆𝖓𝖉𝖊𝖑𝖆...
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Raggiungemmo il resto della classe che era già in procinto di pranzare in mensa. Le ragazze avevano pensato anche a me assicurandosi una porzione in più di riso al curry, Tsuyu insistette per darmi anche la sua porzione di dolce, torta cioccolato e panna. Secondo lei i dolci potevano aiutarmi a ritrovare il buonumore.
Boccone dopo boccone Mina rimase attaccata al mio braccio come una cozza, sosteneva fermamente che se mi avesse lasciata sarei andata via ancora una volta. Poi le baneló un'idea malsana in testa, pretendeva che sarei dovuta restare al dormitorio quella notte, a sua detta, per un "super, strepitoso, pigiama Party", ovviamente riservato solo a noi fanciulle. Andò addirittura con Momo a protestare dal preside per avere il permesso. Il vecchio topo, dopo ore di pressione, probabilmente preso per sfinimento, acconsentì a farmi restare.
«Per fortuna quella testa matta mi ha lascata andare almeno in bagno da sola, certo che quando ci si mette Mina è tremenda» borbottai tra me e me mentre passeggiavo tra i corridoi deserti della Yuei
«Sei Reha, giusto?» mi voltai all'udire del mio nome e con mia enorme sorpresa la presunta nuova fiamma del mio ex ragazzo era a pochi passi da me «Hai bisogni di qualcosa?» non tirava per niente aria tranquilla «Si, vorrei che stessi lontana da Bakugou. Gli vado dietro dalla prima, m all'epoca aveva occhi solo per te. Nonostante ciò mi confessai ugualmente quando, un anno fa asciasti la Yuei, ma lui mi respinse ugualmente» ci furono pochi secondi di silenzio che furono interrotti nuovamente dalla ragazza che avevo d'avanti «Non lascerò che tu rovini la mia relazione, se osi farlo io rovinerò te» a quella minaccia non troppo velata scoppiai a ridere «Ahahah, scusami, scusami. Forse non ho capito, mi stai minacciando? Se ti fossi fermata all'inizio del tuo noioso discorso avrei potuto anche assecondarti, dopotutto sei la sua ragazza e non è bello che la sua ex gli ronzi intorno, ma con l'ultima affermazione hai distrutto qualsiasi mio buon proposito di collaborazione»
Qualche goccia di pioggia bussò sui doppi vetri delle finestre del corridoio, un preannuncio per il temporale imminente
«Ti chiami Sarao vero? Non so se sei pazza o semplicemente stupida per venirmi a minacciare da sola. Sai, sono un po' stufa di mettere un freno a ciò che vorrei fare, sono continuamente in lotta con me stessa per capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Se fossi in te non sveglierei il cane che dorme.» le passai accanto spintonandola con una spallata allontanandomi da quella ridicola situazione.
«Sei davvero squilibrata come dicono le voci a scuola?» ghignò la ragazza «Se mi torci un solo capello Katsuki verrà a saperlo, non credo sarà contento di sapere che hai ferito la sua ragazza. Reha, le cagne sanno andare a cuccia quando serve.»
«Dannazione allora sei cretina forte. Pensi di essere in un manga Shoujo? Davvero pensi che se ti metta le mani addosso Balugou correrà in tuo soccorso? Pensi davvero che lui mi vedrà come un mostro? Questo la dice lunga sulla vostra relazione»
«Sai perché mi piace Katsuki? Sai perché mi è sempre piaciuto lui? Perchè con lui non ho filtri, sa benissimo che razza di persona sono e io so benissimo che razza di persona è lui. Non mi serve fare la santarellina in sua presenza.» Mi avvicinai a Sarao bloccandole qualsiasi tentativo di fuga con il mio quirk, l'afferrai per il colletto della camicia dell'uniforme scolastica alzandola da terra di qualche centimetro.
Le tirai un ceffone un pieno viso, allentai la presa facendo cadere il suo corpo sul pavimento. Il suo volo ti aveva un'espressione quasi surreale, probabilmente non si aspettava una reazione simile.
«Non avvicinarti mai più a me» in quel momento sperai che quella minaccia fosse stata recepita nel miglior modo possibile, non per me, ma per la sua stessa sicurezza. Lei non proferì parola.
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Restai sola tra il frastuono della pioggia battente, le mie mani tremavano e non c'era modo di fermarle, durante quella discussione il pensiero di volerla uccidere non abbandonò la mia mente neppure per un secondo, e a provarlo erano i canini che a fatica cercavo di riassorbire.
