Capitolo Quindici

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De Monarchia, 15 ottobre 2021

La Principessa Veronica sembra non fermarsi mai! Termina oggi, a Viterbo, il tour in giro per l'Italia di tutti gli ospedali pediatrici da parte della nostra erede al trono, più splendente che mai! Sembra essere stato dimenticato il piccolo incidente in discoteca di qualche settimana fa e ce lo dimostrano le bellissime immagini di Veronica insieme ai piccoli pazienti di ogni città, dalla Val D'Aosta alla Sicilia.

Sua Altezza Reale ha rivelato l'intenzione sempre maggiore da parte dello Stato italiano di finanziare la ricerca e la costruzione di nuovi ospedali, promettendo ai bambini, che l'hanno accolta con grande entusiasmo, di tornare presto a trovarli. Veronica è apparsa in splendida forma, dimostrando di essersi lasciata alle spalle le disavventure di qualche settimana fa e che il suo futuro appare sempre più raggiante.

Che ci sia un nuovo amore all'orizzonte? Nessuno parla più di Lord Alfred. Sembra essere stato dimenticato dalla Famiglia Reale e da Veronica stessa, che non ha mai voluto rilasciare dichiarazioni riguardo la loro storia passata, e che adesso, forse, si è innamorata di nuovo.

Veronica

Non sono mai stata molto brava con i bambini. Non che non mi piacciano, anzi, sono destinata ad avere bambini, prima o poi dovrò dare un erede al Regno, ma non ci so fare granché. Sono figlia unica e i soli minorenni con cui sono imparentata sono i figli di lontani cugini che non vivono a Roma e che vedo poco. Il Palazzo Reale non è un posto per bambini. Non sono abituata ad avere a che fare con loro.

Però sono belli, i bambini, anche se quando ne prendo in braccio uno ho paura di farlo cadere o di fargli male. Dopo un po' ho cominciato a farci l'abitudine e sono diventata quasi brava a scherzare e a giocare con loro. È bello trascorrere del tempo con i bambini, anche se tutti quelli con cui ho avuto a che fare in queste due settimane non stanno bene. Vorrei fare qualcosa di più per loro, ma non posso. In fin dei conti, io non nessuno. Sono solo una Principessa.

«Vi ringraziamo per averci onorato della Vostra presenza, Altezza Reale.»

«Il piacere è stato tutto mio, Dottor De Luca.»

«Sono davvero contento che i bambini vi abbiano incontrato e conosciuto.»

Sorrido con tutta la stima e sincerità che possiedo a questo bello e giovane pediatra che si sta congedando. Ha il volto stanco, mi ha detto di essere reduce da un turno di quasi venti ore. Deve essere davvero difficile fare il medico. Lavorare tutto quel tempo, stando ben attento a non commettere alcun errore, vedere tutta quella sofferenza, cercare di far star bene gli altri. Molto difficile, ma anche molto bello.

Non ho mai pensato alla possibilità di diventare un medico. In realtà lei non ho pensato a fare altro oltre a quello a cui sono destinata. Sono nata per essere una Principessa e una Regina dopo, e non ho mai imparato a fare altro. Chissà se sarei stata in grado di fare il dottore.

«Arrivederci, Vostra Altezza.»

Il Dottor De Luca fa un leggero inchino e si sposta verso destra, per lasciarmi passare. La vista della mandria di giornalisti all'entrata dell'ospedale mi fa venire la nausea.

Mi amano di nuovo tutti. Ci sono riuscita. Ho seguito alla lettera i consigli, anzi le direttive, di mia madre, su come vestirmi, come pormi, cosa dire, come parlare, come sorridere. Sono riuscita a farmi amare di nuovo dai miei sudditi, a far dimenticare la disavventura in discoteca, a farmi guardare ancora con ammirazione, a essere vista come un modello. Sono tornata a essere la perfetta Principessa Veronica, la ragazza più amata di tutta Italia. Sono tornata a essere se stessa. Almeno all'apparenza.

Mi sento quasi pronta per affrontarli, quando Josh si materializza accanto a me.

«Veronica.»

Quasi non lo sento. Le prime domande hanno già cominciato ad arrivare.

«Altezza, rilasciateci una dichiarazione!»

«Quando tornerete a Palazzo?»   

«Avete intenzione di impegnarvi personalmente per la Riforma Sanitaria?»

«Veronica!» Josh questa volta urla e tutti lo sentono. Parecchi giornalisti si voltano verso di lui, stupiti dal fatto che un ragazzo con un completo nero, gli occhiali da sole e un auricolare chiami per nome l'erede al trono. Lo fulmino con gli occhi.

«Scusate.»

Afferra il braccio di Josh e lo conduco di nuovo vicino all'entrata dell'ospedale, lontani da orecchie indiscrete.

«Se mia madre sa che mi hai chiamato Veronica in pubblico...» lo ammonisco, ma lui mi zittisce con un gesto della mano.

«Mi ammazza, ma è successa una cosa seria», mi interrompe, e io mi taccio davvero.

«Che è successo?»

Il ragazzo esita. Lo vedo trattenere il respiro, per poi tirare fuori il suo telefono dalla tasca. Preme qualche tasto e mi mostra una foto. Inarco un sopracciglio.

«E quindi? Che c'è di strano, è la foto che mi hanno scattato a Cagliari.»

Certo che Ludovica ha ragione: il verde mi stava proprio bene, è in tinta con i miei occhi. Josh non dice nulla, limitandosi a cambiare immagine. Questa è quella di Palermo, quella dopo di Varese, tutte foto che sono state scattate negli ultimi giorni.

«I commenti, Veronica, sei cieca?»

Ah, sì, i commenti, non ci ho fatto caso. Prendo direttamente il cellulare in mano e comincio a leggere. Un unico commento, ripetuto più volte sotto tutte le immagini postate nel mio profilo ufficiale.

Sento un'ondata di freddo. La mano destra comincia a tremare e sono costretta a riconsegnare l'apparecchio al mio amico. Il commento è: "Non sbaglierò ancora. La prossima volta farò centro".

«La polizia è stata già avvertita, l'Ufficio Stampa sta già eliminando tutti i messaggi.»

Josh sembra davvero nervoso, ma sta cercando di non darlo a vedere.  Mi guarda con gli occhi chiari e mi mette una mano sulla spalla.

«Veronica, devi stare tranquilla, è solo un pazzo che commenta su Instagram.»

Già, un pazzo che commenta su Instagram. Mi viene da vomitare, mi sento svenire. Faccio un bel respiro.

«Torniamo a Roma.»

La voce trema. Ho voglia di piangere, ma non posso rischiare che i giornalisti se ne accorgano. Perché non mi lascia in pace, che vuole da me? Per quale ragione vuole farmi fuori?

«Sei sicura?» Josh è seriamente preoccupato. Annuisco.

«Sì, ma non andiamo a Palazzo.»

«E dove andiamo?»

Socchiudo gli occhi. «In Questura.»

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