bisogno

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<Can divit
con il suo libro fotografico ,
ALBATROS  >

Il suono di quelle parole mi arrivò, stranamente , come una melodia, quasi  ipnotica

Parole inaspettate  , come lo è un fulmine a ciel sereno. Ma al tempo stesso , quelle parole , riuscirono a destarmi dal torpore in cui vivevo .
Ormai da anni ne ero assuefatta  .

Una frase semplice ma che scaturi   scariche confuse di emozioni. MI destabizzarono , mi confusero  terribilmente . 

Il cuore cominciò a battere all'impazzata , le mani  quasi tremavano senza che io riuscissi a controllarle  .
Mi sentivo come   pietrificata. Non ero in grado, praticamente  ,di muovermi .

Nonostante tutto  avevo un  bisogno viscerale  di
osservare quello che non riescivo a vedere .

Dovevo  voltarmi , dovevo  cercare  qualcosa che ancora non avevo ben chiaro .
Quello che i miei occhi non avrebbero trovato
Ma che il mio cuore già stava guardando

Mi volto  e come sempre , davanti a me , solo tante  anonime figure .
Insieme a  luci abbaglianti ad  illuminare il tutto
Come a  farmi uno scherzo solo per  confondermi.

Ma non mi arrendo
Non lo voglio fare più.
Il mio Can è unico ed io  lo percepiro   fra i mille volti , devo farlo . Ne ho un profondo bisogno .

< Demet , tutto bene ?
Demet   rispondimi ehi ...

Oh...ho capito> Dice Osman mentre
o

sserva il palco  e scruta  per qualche istante. 
Cercando  di tranquillizzarmi .  Con le sue direttive precise come coordinate di una rotta nautica  è estremamente semplice .

Continuo ad osserverare w  a leggere dettagli che possono sembrare impercettibili .
Ad elaborare  informazioni come un vero computer .

Dopo istanti interminabili
ecco lì, il mio Albatros è  in quella direzione .

Fotogrammi velocissimi si susseguono  componendo così  , l'immagine che si proietta automaticamente  dinanzi ai  miei occhi .

È tutto diventa familiare, tutto quello che avevo  bramato e desiderato.
Tutto  diventa casa.

Ma forse  è   troppo veloce per me .Mi rendo conto che in realtà  non sono pronta. Non mi aspettavo di vederlo propio oggi, propio qui .

Osman poggia un braccio sulla mia spalla e  mi stringe teneramente  .
Ha capito ovviamente  , la mia difficoltà. Ci  allontiamo  in una direzione poco chiara.  Giusto quel po  che mi permette  avere un po'di tranquillità.
Cosi da  poter  respirare quel tanto che basti  .

Quando la calma sembra riacquistata e mi sento cautamente in grafo di poter affrontare Can . Sempre che non si sia volatilizzato come la sua indole
lo porta a fare .

Un meraviglioso  profumo mi circonda , un odore familiare , amato
vissuto .
Percepisco Osman, che era vicino a me ovviamente   guardarmi , forse in cerca di una risposta.

< Demet > Oh quella voce !
<Demet....> diniovo

> diniovo

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