Max.

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La prima e la seconda ora sono passate velocemente, tra una lezione e un'altra per fortuna sono stata distratta dai vari pensieri che ormai vagano nella mia mente senza mai una fine

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La prima e la seconda ora sono passate velocemente, tra una lezione e un'altra per fortuna sono stata distratta dai vari pensieri che ormai vagano nella mia mente senza mai una fine.
Chissà perché l'unica cosa a cui penso è perché è dovuto toccare a lui, perché nessuno si è preoccupato di salvarlo? Perché nessuno ci ha almeno provato?

C'è qualcosa che non quadra e io me lo sento, c'è molto di più dietro questa storia e presto scoprirò davvero di cosa si tratta, o me lo farò direttamente dire da Maxine in qualche modo. Non posso restare con il dubbio per sempre, non è fattibile una cosa del genere.

Per fortuna in quel momento suona la campanella che annuncia che è l'ora della ricreazione, mi alzo dal banco e lascio che prima escano tutti così poi potrò passare senza problemi, persino Eddie è uscito prima di me e provo un senso di sollievo nel vederlo sorridere anche se nessuno gli sta effettivamente rivolgendo la parola.

«Signorina Adams? Perché non è uscita insieme ai suoi compagni?» La professoressa mi chiama prima che io esca fuori dalla porta, dovrò dare spiegazioni per forza? «Vedo che lei si sta isolando da tutto e tutti, non vorrà essere bocciata giusto per il quinto anno vero? Non mi sembra una cosa giusta da parte sua comportarsi in questo modo, i suoi genitori vogliono il meglio per lei e mi dispiace dirlo ma non gli è riconoscente per quello che fanno.»

Se solo sapesse quanto si sbaglia, i miei genitori non fanno nulla per me se non sgridarmi dalla mattina alla sera e dirmi che avrebbero preferito avere un'altra figlia al posto di una che si piange addosso continuamente e non ha mai concluso nulla nella sua vita, quindi lei cosa diavolo ne sa di come si comportano i miei genitori?

«Arrivederci professoressa.» Esco dall'aula chiudendo la porta alle mie spalle e mandandola mentalmente a quel paese, certe persone non dovrebbero insegnare perché non è per niente il mestiere che fa per loro.
I professori dovrebbero aiutarci e non denigrare quello che facciamo, ci basta già la famiglia a farlo.

«Ma guarda chi abbiamo qui, la sfigata è uscita dalla caverna? Non credevo che avessi il coraggio di ripresentarti qui dopo tutto quello che è successo a Billy.»

«Ne sei sorpreso Jason? Era il mio migliore amico, che cosa ti aspettavi precisamente? Che stessi bene e tornassi a fare la vita di sempre? Mi dispiace non ci sono riuscita.» Jason è il capitano della squadra di basket nonché uno dei più popolari della scuola di Hawkins, una volta era pure simpatico mentre adesso si comporta come tutti gli altri e non mi sorprende che segua la massa.

«Azzardati a fare qualcosa di stupido è insensato quest'anno e vedrai come andrà a finire, non ci sarà Hargrove a difenderti te lo assicuro. E ho provato a esserti amico ma come potevo? Sei completamente fuori di testa.» Mi sorpassa insieme ai suoi amici e noto anche una ragazza dietro di lei che presumo sia la sua fidanzata, capelli biondo scuro raccolti in una coda alta, un sorriso sulle labbra e indossa la divisa da cheerleader, si è decisamente come pensavo.

In quello stesso istante Max passa dal corridoio, ha lo sguardo che vaga da una persona all'altra e ha sempre le cuffie, prima non ascoltava poi così tanta musica anzi il contrario.
Troverà sicuramente rifugio nelle canzoni che ascolta altrimenti non si spiega, ma si sa che la musica è il posto sicuro di ognuno di noi.

Mi avvicino a lei cercando di fermarla e quando mi vede si blocca sui suoi passi, toglie le cuffie e stoppa la cassetta. «Emily? Sei davvero tu? L'ultima volta che ci siamo viste avevi i capelli più chiari e forse meno occhiaie di quante ne hai adesso.» Sorrido, Max è rimasta sempre la solita e non posso fare a meno di abbracciarla subito dopo queste parole.
È una delle persone a cui tengo di più, mi è stata vicino in un periodo in cui credevo di crollare e io dovevo ricambiare il favore.

«Max io voglio chiederti scusa, abbiamo perso entrambe una persona importante e io per prima non ti ho mai chiamato per sapere come stavi, se sei riuscita a superare il lutto e invece... Avevo paura di farlo te ne rendi conto? Noi che prima condividevamo ogni cosa, non me lo perdonerò mai.» Max mi rassicura dicendo che nemmeno lei se la sentiva, da quando Undici è andata via non ha avuto più molti contatti con il suo gruppo e si sono "separati."

«Adesso io devo andare Emily, però ci becchiamo in giro d'accordo? Io dovrei fare una cosa molto importante, mi ha fatto tanto piacere rivederti.» Gli occhi di Max sono lucidi, sicuramente non sta bene come vuole far credere.
Ho visto che è andata verso la porta con su scritto "psicologa", non sapevo che la scuola si fosse occupata di questo e penso che dovrei farci un salto pure io, magari potrei finalmente esprimermi come vorrei.

È meglio che adesso vado verso la mensa o resterò a digiuno per tutto il giorno, conoscendo gli alunni di questa scuola che potrebbero mangiare persino i muri è meglio che una sta in allerta.

Prendo il vassoio e guardo le varie "pietanze" che oggi la mensa offre, sono indecisa tra il pollo e l'insalata quindi opto per entrambi, il problema ora sta dove sedersi? Non posso di certo scegliere a caso e magari non essere ben accetta, sarebbe fastidioso mentre mangio sopratutto.

Guardo i vari tavoli e vedo in lontananza quello di Eddie insieme ad altri ragazzi, riconosco Mike e Dustin che sono cambiati moltissimo rispetto a prima e poi c'è la rockstar che sta dando di matto mentre parla con loro, fa sempre casino e vedo Jason e il suo gruppo guardarlo decisamente male.
Come al solito.

𝐔𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐘𝐨𝐮 |𝐄𝐝𝐝𝐢𝐞 𝐌𝐮𝐧𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora