6.
«Sei in ritardo come al solito Emily.» Mia madre non mi saluta e nemmeno mio padre, solo Brad si avvicina per prendere il mio zaino e sistemarlo di sopra. Non capisco perché tutto a un tratto è così gentile, fino a un giorno fa non mi rivolgeva la parola per nessuna ragione al mondo.
«Stai bene Emily? Hai una brutta cera, non credere che te la caverai con il solito "sono stanca" signorina.» Mio padre mi trascina dal braccio fino a tavola dove ci sono anche due persone che prima non avevo mai visto. «Questi sono James e Laura, loro sono gli assistenti sociali e non chiedermi come sia possibile visto che sei maggiorenne ma qualcuno ha spifferato tutto a loro su come vanno le cose in questa casa.»
Non posso crederci, chi mai avrebbe fatto una cosa del genere? Il che non mi sorprende, però chi avrebbe il coraggio di mettersi contro la mia famiglia, o contro mio padre? Lui ha una indole innata sopratutto a scovare i traditori e chi magari non rispetta ciò che fa, mia madre ci guarda in modo confuso e poi si gira verso mio fratello che fa altrettanto.
«Noi ovviamente non possiamo fare nulla per la ragazza che a quanto vedo dall'aspetto non sembra godere di ottima salute, siete sicuri che stia bene in questa casa?» L'assistente sociale si guarda intorno con aria schifata e torna poi a fissare mio padre che nel frattempo ha acceso un sigaro, fa il finto innocente come gli viene meglio.
«Ma certo che sì, mia figlia invece gode di ottima salute posso assicurarvelo. Non capisco il motivo della vostra visita sinceramente, quindi è meglio se andate via.» Mia madre si rivolge a loro con tono calmo e deciso, presumo che sia tutta un'idea di mio padre perché spesso e volentieri lei prende gli ordini solo da lui, ed è una cosa che non tollero assolutamente.
«Intanto voglio sentire la ragazza, ti chiami Emily giusto? Ci è arrivata questa telefonata anonima in cui dicevano che avevi bisogno d'aiuto, da quello che vedo non stai bene come dovresti.»
Non so cosa dire, vorrei dire la verità una volta per tutte e scappare da questo inferno che prima consideravo casa mentre adesso devo provare a stare zitta, perché so cosa passerà mio fratello in mia assenza e non riuscirei a sopportarlo affatto.
«Io mi trovo bene qui a casa, non capisco perché vi hanno detto una cosa del genere.» La mia voce trema, non riesco a smettere di muovere le gambe e continuo a mangiarmi le unghie mentre penso a cosa accadrà dopo che loro saranno andati via, dovrò rinchiudermi in camera per non sentire i rimproveri di mio padre.
«Avete sentito? Potete andare via adesso, non c'è nulla di preoccupante in questa casa e tanto meno mia figlia che sta benissimo, quindi arrivederci signori.» James e Laura si alzano dalle sedie e vanno verso la porta, però prima di lasciare casa nostra noto che Laura ha lasciato un biglietto vicino il mio zaino così cerco di prenderlo subito senza farmi vedere da mio padre.
Appena mia madre chiude la porta capisco che è giunto il momento di sentire cos'hanno da dire su di me, non risponderò a nessuno dei due e li lascerò parlare perché francamente non m'interessa cosa pensano ed è bene che mi lascino in pace.
«Sei stata tu a chiamarli vero? Hai cercato di farmi passare per un cattivo padre non è così? Oh, tu non hai idea di cosa fa un padre che pensa solo al divertimento e uno che invece spende tutti i suoi soldi per mantenere questa famiglia.»
«Tu non stai facendo facendo nulla di tutto ciò papà, hai visto come sono ridotta? Per colpa vostra? Non avete mai osato guardarmi da quando Billy è morto, credete ancora che sia a causa mia? Ditelo! Voglio la verità.» I miei occhi si riempiono di lacrime ripensando a quel momento, mio padre si avvicina in modo minaccioso verso di me come se volesse darmi una lezione ma invece interviene mio fratello Brad che si mette davanti al mio viso.
«Se la tocchi con un solo dito te ne farò pentire, non gli farai più del male papà. Non te lo permetterò mai più.» Guardo mio fratello con ammirazione, è davvero scattato qualcosa in lui che gli ha fatto aprire gli occhi su chi ha realmente di fronte. «Vai in camera adesso Emily, ti porto io qualcosa da mangiare d'accordo?»
Accenno velocemente un si con la testa e corro verso le scale per arrivare in camera mia, apro la porta e dopo la chiudo subito a chiave per far sì che nessuno mi disturbi mentre cerco di rilassarmi un po'.
Ancora non ci credo a quello che ha fatto Brad e sinceramente non me lo aspettavo da parte sua, mio padre era furioso è sicuramente farà la ramanzina pure a lui.Mi sento inerme, impotente di poter fare quello che desidero davvero.
Forse dovrei uscire da questa camera affrontare mio padre una volta per tutte e senza scappare, non sono mai riuscita a farlo ed è questa la cosa peggiore di tutta questa situazione.Billy non sarebbe fiero della persona che sono diventata, mi direbbe che sto sbagliando tutto e dovrei invece pensare positivo, non fuggire dalle mie responsabilità.
Se solo fosse qui con me, se solo potessi tornare indietro e cancellare ogni singola parola detta nei suoi confronti...
Forse vivrei meglio, non vivrei con il rimorso di aver spezzato il suo cuore.Devo uscire da questa camera, immediatamente.
Decido di passare al piano b, cioè scendere dalla finestra e andare a casa di Max per parlare con lei e per aiutarla perché ne ha disperatamente bisogno.
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𝐔𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐘𝐨𝐮 |𝐄𝐝𝐝𝐢𝐞 𝐌𝐮𝐧𝐬𝐨𝐧
FanfictionIl mondo è in rovina, nessuno può salvarci dalla fine. Io per prima non so cosa fare, a chi chiedere aiuto, a chi rivolgermi per sapere come comportarmi per l'imminente fine del mondo. Ma forse non tutto è stato già scritto, forse è solo una mia imp...