Choice.

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16.

«Io darei un nome a questo mostro di cui tutti parlano, voi che ne dite?» Dustin sembra pensarci su prima di rispondere con un nome alquanto inquietante

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«Io darei un nome a questo mostro di cui tutti parlano, voi che ne dite?» Dustin sembra pensarci su prima di rispondere con un nome alquanto inquietante. «Vecna, che ne dite se lo chiamiamo Vecna? Alla fine ha tutte le carte in regola per essere definito un mago spaventoso e più forte del normale.»

«Che ne dite di Vecna?» Non so perché quello strano nome è venuto in mente proprio a Eddie, forse è a causa di quello strano gioco per cui si riuniscono tutte le sere insomma. «Lui è il nemico, ha ucciso e continuerà a farlo senza scrupoli. Noi ci faremo trovare pronti quando arriverà e fidatevi che tornerà per prenderci uno a uno, dobbiamo escogitare un piano e alla svelta.»

Eddie è su di giri, non lo rende tanto tranquillo continuare a stare dentro questo garage anche se cerca di farlo sembrare, io invece penso che dovremmo darci una mossa ad andarcene perché non mancherà molto all'arrivo di Jason è tutta la sua banda di idioti.
Vorrà sicuramente vendetta per Chrissy, odiava già Eddie abbastanza e quando scoprirà che c'era anche lui quella notte andrà di matto.

«Io propongo di trovare un oggetto a quattro ruote che ci garantisca la fuga, voi siete d'accordo su questo vero?» Max ha ancora il registratore quindi non ci ascolta, lo fa ripartire di continuo e non capisco il perché.

«Io devo parlarvi ragazzi, non vi ho detto una cosa... È da un paio di mesi, giorni, non so nemmeno io spiegare cosa mi succede. Faccio incubi di continuo e per lo più a volte mi esce pure sangue dal naso senza un vero motivo, ma questa non è proprio la cosa peggiore.
A volte sento un orologio così di punto in bianco, la cosa mi terrorizza particolarmente e non so cosa fare per far sì che smetta.»

Il mio incubo peggiore ha appena preso vita, Max è in pericolo ma non è l'unica ad avere tutti questi strani sintomi perché anche io faccio continuamente incubi, ma non ho ancora sentito lo strano orologio di cui parla.

«Max non preoccuparti, lui non ti farà del male. Noi riusciremo a trovare un modo per evitare che lo faccia, posso garantirtelo.» La mia migliore amica mi sorride con gli occhi lucidi, essere a un passo dalla morte non è una di quelle cose che può farti stare tranquilla e Max sta facendo di tutto per non piangere, per non cadere sopratutto in uno stato di disperazione.

«Credo che ho bisogno di più tempo per riflettere, è meglio se andiamo veramente via da qui.» Max si alza da terra e va verso l'uscita del garage, io prima di seguirla penso ancora a tutto ciò che mi hanno detto e mi sento tremendamente confusa, su Vecna, il Sotto Sopra, mostri che uccidono a sangue freddo e tutto il resto.

«Emily vai? Non è prudente stare in questo posto, ma forse io dovrò raggiungervi dopo per non dare ulteriormente nell'occhio.» Lasciarlo qui da solo con il rischio che qualcuno possa fargli del male? Non se ne parla!

«Che stai dicendo? Io non posso lasciarti qui da solo perché dobbiamo cercare altri indizi e altre stronzate. Non posso farlo assolutamente Eddie, non costringermi a ripeterlo.» I suoi occhi si fanno più lucidi e il suo sorriso si spegne a poco a poco, non dovrei urlargli contro tutte le volte perché l'unica stupida che si preoccupa realmente di lui oltre Dustin, lui invece fa qualsiasi cosa per farmi innervosire.

«Hey nessuno può ammazzare Munson o sbaglio? Abbiamo già discusso e tu dovrai ascoltarmi questa volta senza replicare, lo capisci che lo faccio per salvarti la vita?»

«E tu lo capisci che sto tentando in tutti i modi di non scappare da questa città solo perché voglio aiutarti? Eddie non rendere le cose più difficili, o vieni con noi o resto io con te.»

«Se posso intromettermi ragazzi, Emily tu non sei un pericolo pubblico mentre le persone qui a Hawkins credono che Eddie lo sia quindi dovrai venire con noi perché cominceranno a sospettare anche di te e non avrai più pace, torneremo con il necessario quando saremo pronti e Eddie ci aspetterà ne sono certa.» Steve non ne sbaglia mai una, adesso capisco perché metà delle ragazze di Hawkins cade ai suoi piedi come se nulla fosse, sa come convincere le persone a fare quello che vuole lui, ma non con me che sono a tutti gli effetti una testa dura.

«Emily non te lo chiederei se non fosse necessario, so cavarmela benissimo da solo e non succederà nulla se mancherai per qualche ora o qualche giorno.
Ho detto che ti aspetterò e così farò, ti prego dammi ascolto per una buona volta.» Mi avvicino a lui mentre i suoi occhi cercano di implorarmi di andarmene semplicemente con lo sguardo, so che lo sta facendo per il mio bene ma forse le persone dovrebbero smetterla di pensare solo a cosa è buono per me perché posso farlo da sola.

«Promettimi che non farai nulla di stupido e non ti caccerai nei guai, non posso sempre correrti dietro Munson.»

«Non mi dispiaceva affatto averti tra i piedi Adams. Ma ti prego Emily stai attenta, ragazzi badate a lei e tornate qui quando avrete delle risposte ben precise. Spero solo che nessuno mi trovi prima di voi.» Se non fossi così vigliacca probabilmente lo avrei già abbracciato, ma non so esternare i miei sentimenti come vorrei e mi limito solamente a guardarlo e a sorridere per tranquillizzarlo, ma dentro di me sono molto spaventata.

Andiamo tutti verso l'uscita del garage e io mi giro un'ultima volta per guardare Eddie che se ne sta seduto in fondo con il walkie-talkie in mano, mi mima un "fai attenzione" prima che io mi allontani definitivamente da lui.

«Vedrai che Eddie se la caverà Emily, torneremo qui per prenderlo.» Ma perché ho lo strano presentimento che sia l'ultima volta? Perché ho questo senso di negatività dentro il cuore?

«Ragazzi lo avete sentito anche voi?» Mi giro verso Max dopo aver detto questa frase, lo sento ancora e dopo anche delle urla agonizzanti che mi fanno cadere per terra con le mani appoggiate sopra la testa. «L'orologio, riesco a sentire l'orologio.» I volti dei miei nuovi compagni d'avventure si fanno improvvisamente seri e preoccupati allo stesso tempo, adesso Max non è l'unica ad essere in pericolo.

«Andiamocene via da qui.» Steve mi prende sottobraccio insieme a Robin e raggiungiamo subito la macchina, non mi sento per niente bene e quello strano orologio continua a farsi sentire dentro la mia mente. «Dove possiamo andare senza che nessuno ci disturbi per un po'?»

«A casa mia, andremo al piano di sotto dove potremmo discutere meglio.» Nancy si è offerta di ospitarci a casa sua, sembra un'ottima idea e sarei pure in grado di dirglielo se non fosse per il tremendo mal di testa e il senso di nausea.

«Perfetto, adesso andiamo.»

𝐔𝐧𝐝𝐞𝐫 𝐘𝐨𝐮 |𝐄𝐝𝐝𝐢𝐞 𝐌𝐮𝐧𝐬𝐨𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora