Il giorno dopo, le immagini di me e Draco insieme si fecero vivide nella mia mente: le sue labbra, la sua pelle diafana, i suoi occhi celesti, il suo sorriso...
-Fa niente, vedo che ti sto annoiando...-
Ero talmente presa dai miei pensieri che mi dimenticai completamente di ciò che Luna mi stava dicendo; alzai gli occhi su di lei e scossi il capo, risvegliandomi dal mio stato di trance improvviso.
-No, Luna, scusa davvero,- mi affrettai a scusarmi, passandomi le mani sul viso –non so proprio cosa mi stia prendendo.-
-Pensi a lui, eh?- chiese ad un certo punto lei, alzando un angolo delle labbra.
Sbiancai, pensando subito che magari ci aveva visto insieme la sera precedente. –Lui chi?- chiesi quindi.
-Malfoy.- rispose.
-N-no, ma che!- arrossii di colpo.
-Anche se non capisco il perché delle tue menzogne, cara Hermione, farò finta di niente e vado a fare colazione. Vieni?-
Il suo tono di voce, dolce e pieno di saggezza, mi fece sorridere mentalmente: nonostante fosse arrabbiata con me, stava cercando di giocare sulla sfera dell'ingenuità, sviando ciò che in realtà provava.
-Sì, io...- sospirai, per poi alzarmi dal bordo del letto. –Arrivo.-
—-
Una volta a tavola, il mio sguardo non poté far altro che cadere nuovamente sul tavolo dei Serpeverde. Appena i miei occhi si scontrarono con i suoi, un calore improvviso si fece avvertire sulle mie guance e nel mio petto.
-E non capiremo mai perché Hermione arrossisce sempre.- sghignazzò Ron ad un certo punto.
-Ah ah ah, molto divertente Ronald, molto divertente.- alzai gli occhi al cielo, cercando di far sparire il rossore comparso sulle mie guance.
-Hermione, devo parlarti.-
La voce di Harry arrivò alle mie orecchie in un sussurro.
-A quale proposito?- sussurrai quindi in risposta.
-Dopo ti dico, tu esci con me in corridoio un attimo.- disse quindi.
Annuii con il capo e lo seguì fuori dalla Sala Grande, sentendomi incenerire dallo sguardo ardente di Draco, probabilmente geloso. Lo ignorai, però, non voltandomi nemmeno a guardarlo. Una volta fuori, Harry mi afferrò per le spalle e mi guardò negli occhi.
-Che succede?- chiese solamente.
Aveva capito tutti i miei tristi sguardi dei giorni passati, aveva capito cosa c'era dietro a quel "sto bene", aveva capito tutto. Lui capiva sempre tutto, ovviamente.
-Allora?- insistette, appena vide che non mi decidevo a parlare.
-Ho solo alcuni problemi personali, Harry: niente di serio.- mentii.
Nonostante avessi ceduto alle provocazioni di Draco, le sue mani sul mio corpo portavano a galla tutte le volte in cui mi aveva quasi picchiata, tutte le volte in cui mi aveva insultata senza la minima pietà.
-Mi da davvero, davvero fastidio quando mi menti.- confessò, incastrando i suoi occhi oceanici nei miei. –Quindi, dimmi la verità.-
Forse, era arrivato il momento: dovevo vuotare il sacco.
Le sue mani calde erano ancora poggiate saldamente sulle mie spalle, i suoi occhi vagavano interrogativamente nei miei, cercando molto probabilmente di scavare ancora più a fondo nella mia anima che già era un libro aperto, per lui.
-Ho alcuni problemi con una persona...- dissi vaga, facendo di tutto per distogliere l'attenzione dalla sua espressione terribilmente severa, in quel momento.
Mi guardò ancora per un attimo, per poi chiedermi: -la conosco?-
-Sì, Harry: la conosci.-
Avrei tanto voluto mentire, avrei voluto dirgli che non conosceva la persona di cui stavo parlando, ma l'ultima cosa che Harry si meritava erano altre menzogne.
-Ti va di dirmi chi è?- chiese, abbassando il tono di voce.
Adesso, i miei occhi color caramello si sollevarono nuovamente da terra per andare ad incastrarsi con i suoi, mentre un breve sospiro fuoriusciva dalle mie labbra fini.
-Preferirei di no...- confessai.
-Se non vuoi dirmi chi è, vuoi almeno spiegarmi cosa ti ha fatto?- chiese, sospirando a sua volta. –Cosa ti ha fatto per spegnere così i tuoi occhi sempre allegri?-
-E' solo...- sospirai, alzando gli occhi al cielo, sentendo le lacrime velarmi gli occhi. –E' solo che litighiamo spesso e la cosa mi fa star male.-
-Ma ti piace stare con questa persona, vero?- chiese, in un mormorio.
Annuii, per poi scoppiare in lacrime: troppe, troppe lacrime si stavano accalcando l'una sull'altra, il mio cuore non smetteva di correre nemmeno per un attimo, avevo un gran caldo addosso e, inoltre, stavo sudando.
-Vieni qui, avanti.- disse, tirandomi verso di lui, facendomi poggiare la testa sul suo petto.
Cominciai a singhiozzare, mentre le lacrime gli bagnavano l'uniforme. La sua mano mi accarezzava i capelli di tanto in tanto, e le sue labbra si appoggiarono quasi immediatamente sulla mia testa. Prese le distanze da me e mi guardò negli occhi, asciugandomi le lacrime coi pollici.
-Non voglio vederti piangere, Herm. Sei così bella quando sorridi, quindi fallo: non meriti tanta sofferenza.-
Quelle parole mi lasciarono piacevolmente sorpresa: lo avevo sentito dire tante, tante cose nei miei confronti, ma mai sincere come quella volta. Il suo tono di voce mi fece venire veramente un tonfo al cuore.
-Non finirò mai di ringraziarti abbastanza per tutto ciò che fai per me...- sussurrai poggiando le mani sulle sue, ancora poggiate sul mio viso.
Harry sorrise, mostrando i suoi splendenti denti bianchi.
-L'hai già fatto.-
-Come avrei fatto, scusami?- chiesi quindi, io.
-Mi ringrazi ogni giorno, anche se non te ne rendi conto.- disse. –Mi ringrazi con ogni sorriso che mi rivolgi.-
A quelle parole non resistetti più e gli saltai al collo, stringendolo forte a me.
-Ti voglio bene, Harry.-
-Anch'io.- sussurrò lui al mio orecchio, stringendomi.
STAI LEGGENDO
Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)
Fanfiction"Il fatto è che forse davvero l'odio vince sull'amore, forse davvero avevo creduto di odiarlo tanto era l'amore che provavo per lui, ma non posso farci niente: noi, non possiamo farci niente. Forse sono tutte menzogne, forse sta giocando con me come...