Chapter forty-four:

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*Draco's POV*

Restavo a guardare Hermione, col cuore che batteva ancora a mille dopo che l'avevo portata a letto tenendola tra le braccia. Sospiravo, di tanto in tanto, e giocavo con i suoi capelli color miele.

Davvero aveva cercato di uccidersi, la mia piccola mezzosangue?

-E' bellissima, biondo.-

Sobbalzai sul posto, e quando mi girai vidi mio zio appoggiato allo stipite della porta.

-Cazzo, mi hai fatto spaventare!- sbottai, cercando però di non svegliare la ragazza.

L'uomo fece una breve risata e si sedette affianco a me, restando ad osservarmi.

-Beh? Che hai da guardare?- gli chiedo, seccato.

-Non te ne rendi conto?-

Scossi il capo e gli chiesi a cosa si stesse riferendo.

-A come cambi quando sei con lei, biondo. Sei tutt'altra persona.-

-Sono il solito Draco Malfoy, non dire stronzate

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-Sono il solito Draco Malfoy, non dire stronzate.- borbottai, mettendomi subito sulla difensiva.

-Quando la guardi le tue iridi sembrano schiarirsi, e i tuoi occhi si riempiono di gioia. Ti s'illumina il viso, e non sembri nemmeno più tu. Ne sei consapevole?-

Mio zio aveva ragione, ed io ero consapevole del fatto che ogni parola che usciva dalle sue labbra era pura verità. Io ero innamorato follemente di Hermione, nonostante , per qualche strana ragione, io mi rifiutassi di ammetterlo di fronte ad altre persone.

-Lei sta con Harry, però. Non ama me.-

-Cosa ti ho insegnato in questi anni, eh Draco?-

-Dei trucchi su come pisciare centrando la tazza del water?-

Lui scoppiò a ridere e mi diede una pacca sulla schiena, divertito.

-Anche biondo, anche, ma cos'altro?-

Feci scena muta.

-Ti ho insegnato che, quando vuoi una cosa, devi andare a prendertela. Se Hermione non ti amasse non sarebbe qui, ma sarebbe a casa del suo ragazzo. Poteva scegliere qualsiasi altra casa, ma ha scelto la tua; apri gli occhi, Draco.-

Resto ad osservare i suoi occhi verdi, molto scuri, ed unisco le labbra in una sottile linea. Forse aveva ragione, e quando stavo per dirgli qualcosa lui si era già alzato ed era andato a letto. Poggiai le mani dietro la mia testa e l'abbassai, chiudendo gli occhi e sospirando rumorosamente.

-Draco.-

Una voce dolce, roca dal sonno, richiamò la mia attenzione.

-Ben svegliata.- sorrisi.

Ugh, lo stai facendo ancora, smettila di sorridere come un ebete!

-Che ci fai qui?- sussurrò.

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora