"Io devo andare agli allenamenti di Quidditch Herm, puoi pensare tu ad Harry o resto qui con te?", disse Ron. "No, tranquillo va' pure, ci penso io" sorrisi io, guardandolo.
Lui mi si avvicinò, mi diede un abbraccio veloce e corse via, diretto al campo di Quidditch.
Qualche minuto dopo uscì dall'infermeria la McGrannit insieme a Madama Chips.
"Come sta Harry?" chiesi velocemente. "Sta bene signorina Granger, sta bene: ha solo bisogno di riposo" disse la McGrannit, asciugandosi la fronte coperta di un leggero velo di sudore con un fazzoletto di seta bianca, estratto poco prima dalla tasca del vestito: sospirai sollevata. "Posso vederlo?" chiesi speranzosa. Le donne di fronte a me si guardarono in faccia per un attimo, per poi puntare nuovamente lo sguardo verso di me "va bene signorina, ma non lo disturbi troppo" disse Madama Chips, mentre la McGrannit mi guardava con i piccoli occhietti socchiusi. "Signorina Granger, un'ultima cosa: dato che so che lei è una studentessa diligente, vorrei chiederle il favore di venire a portare i compiti al signorino Potter, e a spiegargli i nuovi argomenti ogni giorno, se le è possibile" disse la Professoressa. Ci pensai su un attimo per poi far uscire dalle labbra un "va bene", con malavoglia. "La rigrazio,buona giornata" disse infine la McGrannit, congedandosi.
La salutai cordialmente e chiesi a Madama Chips il permesso di entrare che, anche se a fatica, mi concesse. Aprii lentamente la porta dell'infermeria: vidi Harry sdraiato su un lettino bianco, in una stanza simile a quella di un ospedale ma con altri letti. Aveva metà braccio fasciato con una garza da cui s'intravedevano numerose tracce di sangue, un taglietto piccolo sul viso e la mia giacca ancora avvolta attorno alle sue spalle. I suoi bellissimi occhi verde acceso erano chiusi e respirava lentamente: stava dormendo. Mi avvicinai al suo letto, presi una sedia e la posizionai accanto a lui, sedendomici sopra, prendendogli una mano e intanto con l'altra mano accarezzandogli i capelli scuri. "Oh Harry, ti prego, svegliati.." sussurrai con voce flebile. Mi avvicinai alla sua fronte e vi posai le labbra per qualche secondo chiudendo gli occhi. Era orribile vedere il mio migliore amico conciato così, mi faceva male. Mentre gli intrecciavo i capelli
tra le dita, strinsi ancora più forte la sua mano, abbassando lo sguardo. Restai lì per un'oretta, dopo di che, irruppe Ron nella stanza, seguito da Draco. "Ma non dovreste essere agli allenamenti?" chiesi sorpresa. "Gli allenamenti sono finiti ora" disse Ron, guardando Harry sdraiato sul lettino. "E poi perchè ti sei portato Malfoy?" chiesi alzando lo sguardo verso il Sepreverde, appoggiato allo stipite della porta. "Mi doveva fare un favore, Grifondoro ha vinto la partita, e così l'ho fatto venire per penitenza" spiegò Ron. Riuscivo a leggere nei suoi occhi la tristezza che pian piano prendeva possesso di lui. "Ron, stai tranquillo, ti ho già detto che sta bene" dissi vedendolo in quelle condizioni. "Lo so ma.." cominciò il rosso "niente ma, adesso vai a farti una doccia, tranquillizzati e torna quì" dissi. "Lasciarti da sola con questo furetto? Mai" disse Ron guardando Draco disgustato. "Pensa a te, Lenticchia" rispose con un ghigno il biondo dietro di lui. "Ronald, ti avviso che non sono più una bambina, so badare a me stessa" dissi irritata. A volte Ron aveva quelle manie di proteziome verso di me, come se fossi troppo ingenua per gestire la mia vita da sola, quando sappiamo tutti che so farlo, e anche meglio di lui. "Sisì, lo so ma.." "niente ma, vai a lavarti e torna" dissi severa, guardandolo in viso. Lui sbuffò e uscì dall'infermeria, urtando la spalla di Draco che divertito osservava la scena. Tornai a concentrare l'attenzione su Harry, accarezzandogli i morbidi capelli e stringendogli la mano fredda. Draco mi stava fissando, sentivo il sguardo trapanarmi il corpo. "B-beh? Cosa c'è da guardare?" vai!" balbettai alzando lo sguardo verso il biondo che avanzava verso di me. "Non capisco perchè tutte queste attenzioni per Potter, tutte queste cure, Granger" disse. Ma cosa vuoi, voglio capire: è il mio migliore amico, e nei momenti del bisogno per lui ci sono. Pensai, irritata dal suo comportamento. "È semplicemente il mio migliore amico, Malfoy: per lui ci sono, come lui c'è per me" dissi cercando di trattenere la calma. "E pensi che lui farebbe lo stesso per te?" sorrise Draco provocandomi. Alzai lo sguardo dal viso di Harry incontrando gli occhi color ghiaccio del ragazzo di fronte a me. "Lui farebbe lo stesso, ne sono certa" dissi riducendo gli occhi a due fessure. Ma chi si crede di essere questo?
"Non contarci troppo, lui non lo farebbe" disse Draco. "E invece sì" insistetti io: "lui non farebbe niente per te, di tutto quello che stai facendo tu per lui Granger" disse guardandomi. "Basta Draco, vattene" dissi severa. "E se volessi restare qua?" sorrise lui mettendosi a braccia conserte e sedendosi su una sedia."Non voglio vederti, vattene via" dissi coi nervi alle stelle. "La cosa è reciproca" disse Draco disgustato. "E allora perchè sei qui, se ti do fastidio?" chiesi seccata "per darti fastidio" sorrise soddisfatto lui. Mi alzai arrabbiata dalla sedia su cui ero seduta e mi diressi verso di lui "vattene Malfoy, te lo ripeto un'ultima volta" sibilai furiosa. "O sennò?" chiese Draco alzandosi dalla sedia cercando di provocarmi. "Basta, me ne vado" sbuffai dirigendomi verso la porta dell'infermeria. Draco mi bloccò il polso e mi girò verso di lui, facendo incontrare i nostri occhi ancora una volta. Mi tirò violentemente, facendo sfiorare i nostri nasi. "Cos'è Granger, non vuoi stare accanto a un bellissimo ragazzo come me?" sorrise avvicinandosi ancora di più. "Bellissimo non credo proprio, e tu un ragazzo? Avrei dei dubbi" risi io. "Parliamo del tuo sangue?" chiese lui. Ma che cazzo centrava il mio sangue adesso? Quelle parole mi avevano fatto incazzare talmente tanto che non ci vidi più dalla rabbia: gli tirai uno schiaffo in faccia. "Tu non devi nominare più il mio sangue, hai capito?" urlai con le lacrime agli occhi che in quel momento non si vedevano. "Pagherai questo affronto, Mezzosangue" sputò Draco. "Ti odio, vai via" dissi liberandomi dalla sua presa. "Anch'io, e ricorda: la pagherai" disse Draco sull'uscio della porta. "Cosa fai, minacci? Oh che paura" dissi, lui mi guardò con disprezzo ed uscì dall'infermeria, lasciandomi nuovamente sola con Harry.
*Draco's Pov*
L'avrebbe visto la Mezzosangue chi sono veramente, che mi deve temere. Una come lei, non deve, anzi non può permettersi di toccare un purosangue come me. Ma l'avrebbe pagata: quello stesso giorno gliel'avrei fatta pagare, indipendentemente da come avrei fatto.
Salve, ho dovuto ripostare il capitolo undici perchè per qualche strana ragione me lo dava "bianco".
Commentate, fatemi sapere se vi piace.♡
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Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)
Fanfiction"Il fatto è che forse davvero l'odio vince sull'amore, forse davvero avevo creduto di odiarlo tanto era l'amore che provavo per lui, ma non posso farci niente: noi, non possiamo farci niente. Forse sono tutte menzogne, forse sta giocando con me come...