Durante la notte, fui svegliata dal mio telefono che cominciò a suonare ininterrottamente. Mi sedetti sul letto, sbuffando, per poi afferrare quell'aggeggio maledetto che aveva appena interrotto un bellissimo sogno. Guardai il display, notando che era un numero che non conoscevo.
-Pronto?- chiesi, con la voce impastata dal sonno.
Dall'altro capo del telefono non rispose nessuno.
-Pronto?- ripetei, infastidita.
Dato che sentivo solo dei profondi respiri riattaccai, ma non appena mi stavo per riaddormentare il telefono ricominciò a suonare.
-Fanculo,- imprecai, -chi è a quest'ora?-
Accettai la chiamata e chiesi chi fosse.
-Dottoressa Granger...-
Mi sentii in colpa, realizzando che era uno dei miei pazienti.
-Sì?- risposi.
-Sto malissimo, davvero. Vorrei vederla, per sfogarmi un po'...-
Era una voce maschile, piena di dolore.
-Ma chi è lei, scusi?-
-La prego, voglio morire...-
Spalancai gli occhi, sentendo quell'uomo così distrutto.
-Oh, ehm... okay, venga pure a casa mia, la aspetterò fuori, in giardino.-
Non appena gli diedi l'indirizzo di casa l'uomo attaccò, ed io sospirai: in fondo, era il mio lavoro.
---
Mi vestii con un semplice golfino nero con sotto una camicetta bianca a fiori, misi un paio di jeans, mi feci la coda ed indossai un paio di scarpe da tennis. Non appena scesi al piano inferiore, cercando di far meno rumore possibile per non far svegliare Harry, sentii qualcuno bussare alla porta.
Menomale che non ha suonato il campanello, pensai.
Quando aprii la porta vidi un ragazzo, e non un uomo. Aveva i capelli biondo platino e gli occhi azzurri ed arrossati; indossava una giacca nera e dei pantaloni dello stesso colore. Quando finalmente capii chi fosse, mi mancò il respiro ed il cuore cominciò a battermi forte nel petto. Mi leccai le labbra secche e deglutii.
-Hermione.-
La sua voce, scura, mi fece trasalire.
-Draco...- sussurrai, mentre il cuore prese a battere ancora più forte.
-Posso entrare? – chiese, osservando ogni parte del mio corpo.
Esitai per qualche istante, per poi acconsentire.
Io mi sedetti sul divano, e lui su una poltrona che vi era di fronte.
-Che ci fai qui?- chiesi.
Sospirò pesantemente e si passò le mani sul viso, per poi fermarle sulla sua nuca. Il suo piede destro sbatteva continuamente contro il pavimento, facendomi capire quanto fosse nervoso.
-Sono venuto a stare nel mondo dei babbani perché i miei genitori sono deceduti, così mio zio mi ha ospitato qui, a Sydney...-
I suoi occhi si riempirono di lacrime, ed io lo guardai con enorme dispiacere.
-Ti faccio le mie più sincere condoglianze, Draco.-
-Grazie.- sospirò, posando gli occhi su di me.
STAI LEGGENDO
Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)
Fanfiction"Il fatto è che forse davvero l'odio vince sull'amore, forse davvero avevo creduto di odiarlo tanto era l'amore che provavo per lui, ma non posso farci niente: noi, non possiamo farci niente. Forse sono tutte menzogne, forse sta giocando con me come...