Era passato tanto tempo, da quando ero seduta lì, a terra.
Secondi?
Minuti?
O forse ore?
Non lo sapevo.
Mi passai ossessivamente le mani sul viso, mentre un profondo sospiro uscì dalle mie labbra.
"Andiamo, Hermione, riprenditi..." sussurrai, con voce sottile.
Avevo il magone, per qualche strana ragione, e non facevo altro che cercare di far dilatare i miei polmoni per fare entrare al loro interno più ossigeno possibile, ma ogni tentativo sembrava vano, e non faceva altro che aumentare il mio costante dolore all'addome. Decisi di alzarmi, ma le gambe mi tremavano incontrollabilmente e la testa mi girava, ma nonostante tutto dovevo cercare di mantenere la calma e il controllo.
"Dannazione!" Imprecai, inciampando sui miei stessi piedi, mentre camminavo.
Per mia fortuna arrivai subito nella mia stanza, e per la prima volta non m'importava affatto se Piton si sarebbe arrabbiato per non averlo precedentemente avvisato, non mi sarei preoccupata nemmeno di saltare le altre lezioni.
Per la prima volta, l'ultima cosa a cui pensavo era lo studio.
Mi sdraiai sul letto, affondando il viso nel vellutato e bianco cuscino, respirando profondamente più e più volte. Ero esausta, e, anche se non volevo ammetterlo, stavo davvero male.
"Ci si vede, piccola Mezzosangue."
Le parole da lui pronunciate continuavano a rimbombarmi nella testa ancora e ancora, proprio come un disco rotto, facendomi portare le mani alle tempie.
"La tua tortura comincia ora."
Adesso tutte le sue minacce continuavano girarmi in testa, formando un immenso turbinio di pensieri, pensieri che non finivano di tormentarmi nemmeno per un attimo.
Sei una stupida, Hermione, una stupida! Perchè diamine hai accettato quel patto?
Quella era la principale domanda che regnava nella mia contorta mente. Non avrei mai pensato che una come me avesse potuto mai accettare un patto così, da Malfoy, per giunta. Mi sembrava di stare impazzendo, affogando in tutti quei pensieri. Ed ecco che il suo stupido sorriso compariva davanti ai miei occhi, anche quando li chiudevo. Le sue minacce sussurrate, le sue maledizioni lanciate contro di me, gli insulti urlati, le sue gelide mani- sporche di chissà quanti peccati- sul mio corpo, le sue labbra vicino al mio orecchio che non smettevano di sussurrarmi macabre frasi.
Era forse un incubo, tutto ciò che mi stava accadendo?
"Perchè a me?" Sussurrai, asciugandomi una lacrima che fuggiva dal mio occhio sinistro. Appena decisi di sdraiarmi sentii le lacrime percorrermi le tempie, e mi chiesi come mai stessi così.
Volevo urlare che faceva male, stare così, ma tanto chi mi avrebbe ascoltata?
Avevo un dolore che, lancinante, mi colpiva la testa, un enorme vuoto nello stomaco e il corpo infreddolito. Era una sensazione orribile, una delle più brutte che avessi mai provato in vita mia, forse. Nonostante tremassero, mi portai le mani sulla testa, inserendo nei capelli le dita e mordendomi il labbro inferiore per trattenere le lacrime. Sentii i denti conficcarsi nella carne del mio labbro inferiore e il sapore ferreo del sangue invadermi la bocca, ma non ci feci affatto caso data la situazione in cui stavo.
"Cos'è, Granger, non ti senti bene?"
La sua orribile voce mi tuonava nelle orecchie, immaginando cos'avesse potuto dirmi in quella situazione.
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Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)
Fanfiction"Il fatto è che forse davvero l'odio vince sull'amore, forse davvero avevo creduto di odiarlo tanto era l'amore che provavo per lui, ma non posso farci niente: noi, non possiamo farci niente. Forse sono tutte menzogne, forse sta giocando con me come...