Mentre camminava all'interno della scuola, Hermione incontrò Luna nel corridoio. Le corse incontro abbracciandola, mentre le lacrime le riempivano gli occhi color caramello.
-Mione, che succede?- le chiese la bionda, accarezzandole energicamente la schiena con la mano.
-Nulla, Luna, davvero...- mormorò la Grifona dai capelli color miele, staccandosi bruscamente dalla sua amica.
-Sai che non fa bene, tenersi tutto dentro? Porta un sacco di energie negativa!- sospirò Luna, incoraggiandola a parlare.
Allora si sedettero assieme a terra, ed Hermione le raccontò tutto su Draco, tralasciando però il particolare del simbolo dei Mangiamorte. Luna restò basita: non pensava che Draco fosse umano, che avesse un cuore.
-Sai che c'è?- chiese Luna, ad un certo punto.
-Cosa?-
-Domani è il mio compleanno, ed ho chiesto al Preside se stasera potrà venire mio fratello nella nostra stanza, visto che non è mai disponibile e ci vediamo raramente. Sai, lui è un Corvonero, e stranamente ha detto di sì!- sorrise Luna, entusiasta all'idea che suo fratello conoscesse la sua migliore amica.
-E quindi?- chiese Hermione, non capendo cosa intendesse.
-E quindi te lo farò conoscere, stasera. Vedrai, ti piacerà!- concluse la bionda.
Hermione le disse che non ce n'era assolutamente bisogno ma Luna insistette, e ciò costrinse Hermione a cedere.
Dopo questa chiaccherata andarono a lezione, e dopo quest'ultima andarono a fare un giro. Incontrarono Harry e Ron, e tutti insieme fecero una passeggiata in giardino, mentre Luna e Hermione stavano in disparte a camminare. Harry corse dietro ad Hermione, avvolgendole le braccia attorno ai fianchi e facendola roteare. Mentre parlavano tutti insieme, Harry e Hermione erano ancora abbracciati: lei lo adorava, quasi come fosse suo fratello.
-Noi dobbiamo andare...- disse Luna improvvisamente, prendendo Hermione sottobraccio.
Quindi si salutarono e le due Grifone tornarono al dormitorio: la camera non era enorme, ma era abbastanza spaziosa per loro due. Entrambe le ragazze pulirono la stanza e la riordinarono per bene e dopo qualche minuto, qualcuno bussò alla porta.
Luna corse ad aprire entusiasta: era suo fratello. Lo abbracciò forte baciandogli la guancia, lui le baciò dolcemente la testa.
-Dave, questa è Hermione.- sorrise Luna, staccandosi dalle braccia del fratello.
Dave guardò Hermione e le si avvicinò, le sorrise e le strinse la mano dicendo: -molto lieto, Hermione.-
Dave era alto, ma non troppo, aveva i capelli biondi e gli occhi verdi, ed Hermione ne rimase affascinata. Luna lasciò immediatamente la stanza, congedandosi con una scusa, lasciando l'amica ed il fratello da soli.
I due mangiarono biscotti e parlarono fino a sera tardi, e si stavano accorgendo di avere molto in comune.
-Ma dimmi un po', chi è Hermione Granger?-
-Beh, adoro studiare e...-
-No, Hermione,- la interruppe il ragazzo, -voglio sapere chi sei tu. La tua vita personale, cose così.-
-Oh beh, non sono un tipo molto interessante: vengo da una famiglia babbana e...-
-Mi spiace interromperti, ma è quindi questo il motivo per cui quel Malfoy ti chiama "Mezzosangue"?-
La ragazza annuì, silenziosa.
-Io adoro il mondo babbano, lo trovo davvero affascinante! Ora mi spiego perché tu sei così interessante...-
Hermione s'illuminò: non pensava che ci fosse qualcuno che la ritenesse interessante. abbassando lo sguardo. Continuarono a parlare finché Luna entrò in stanza guardandoli con malizia, quindi il ragazzo, salutando entrambe, si congedò.
-Quindi?- chiese la bionda, alzando le sopracciglia.
-E' carino.- rispose solamente la mora, alzando le spalle.
Stettero ancora a parlare fino a sera tarda finché, stanche, si addormentarono. Il giorno dopo Hermione si svegliò allegra, si inginocchiò accanto a Luna e cominciò a saltare gridando: -sveglia sveglia, è il tuo compleanno!-
Luna si svegliò e le buttò un cuscino in faccia. Hermione glielo rilanciò, dicendole che era ora di scendere a fare colazione, allora Luna si alzò di malavoglia dal letto. Dopo quasi una mezz'oretta uscirono dalla loro stanza e si diressero alla Sala Grande. Appena entrarono si sedettero al tavolo dei Grifondoro.
-Dopo le lezioni andiamo a fare un giro?- chiese Harry, durante la colazione, e tutti gli altri acconsentirono alla bella proposta. Le ore di lezione passarono in fretta e subito, Neville, Harry, Luna, Hermione e Ron si diressero in giardino.
-Devo parlare ad Hermione, scusate un attimo!- urlò Harry, tirando Hermione in disparte in modo da essere entrambi nascosti dalla vista degli amici.
-Che succede?- chiese lei, confusa.
-Sto per partire, Hermione.-
-E' uno scherzo?- ridacchiò Hermione, ma quando vide la seria espressione di Harry il sangue le si congelò nelle vene.
-Silente ha detto che il Signore Oscuro manderà i suoi seguaci a cercarmi, non posso permettermi di mettere in pericolo Hogwarts, non me lo perdonerei mai...-
-Ma che... che dici, Harry? Tu non... non puoi partire!- esclamò lei, scandalizzata.
Hermione si gettò improvvisamente tra le braccia del ragazzo, avvolgendogli la braccia attorno al petto. Harry rimase sorpreso da questo gesto, perché lei non si era mai mostrata affettuosa nei suoi confronti.
-Quando tornerai?- chiese la ragazza, stringendolo forte.
-Presto, Mione, te lo prometto...- sussurrò Harry al suo orecchio.
Hermione non riusciva ad accettarlo, nonostante questa promessa.
-Ora devo andare.- sospirò il ragazzo, allontanandosi e poggiando le labbra sulla guancia, dell'amica, che poggiò la mano sul lato sinistro del viso di Harry.
-No Harry, non partire...- piagnucolò, la Grifona.
Per lei tutto ciò era davvero insolito e sconosciuto: non aveva mai pianto di fronte a qualcuno, o meglio, quasi mai. Preferiva mostrarsi forte ed indipendente, ma al pensiero che avrebbe potuto non rivedere più il suo migliore amico non riusciva a trattenere le lacrime.
Il gruppo tornò da loro, e quando Harry si voltò per andarsene Hermione cercò di afferrargli la mano per impedirgli di andarsene. Allora venne afferrata per i fianchi da Neville, perché altrimenti Harry ci avrebbe sicuramente ripensato.
-Voi... lo sapevate?- chiese Hermione tra le lacrime, girandosi verso i suoi amici.
Nessuno parlò.
-Voi lo sapevate, non mi avete avvertita e per di più non avete neanche provato a fermarlo?- urlò Hermione, incredula.
-Oh, Mione, vedo... noi... ci abbiamo provato, ma...- balbettò Luna, ma venne interrotta dalla furiosa Hermione.
-No che non ci avete provato, se voi ci aveste veramente provato ora sarebbe qui, e non là fuori, in pericolo di morte!-
-Hermione...- cominciò Ron, avvicinandosi a lei.
-No, Hermione un bel niente! Andate tutti... andate tutti a quel paese!- urlò infine la ragazza, suscitando l'espressione di stupore dei presenti.
Poi se ne andò, infuriata come non mai.
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Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)
Fanfiction"Il fatto è che forse davvero l'odio vince sull'amore, forse davvero avevo creduto di odiarlo tanto era l'amore che provavo per lui, ma non posso farci niente: noi, non possiamo farci niente. Forse sono tutte menzogne, forse sta giocando con me come...