Chapter forty:

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*Jacqueline's POV*

Ero in ufficio, e continuavo a pensare a quel ragazzo che era venuto a fare visita ad Hermione quella stessa mattina: Draco. Non appena lo vidi restai incantata dai suoi capelli color platino e dai suoi occhi di un blu così profondo. Avevo visto una grande delusione nei suoi occhi, e facendo qualche calcolo ero arrivata alla conclusione che a quel ragazzo piaceva davvero  Hermione. Poi, però, pensai: lei è fidanzata, no? Non succederà niente se ci proverò con lui.

Quando vidi che la mia collega era andata in bagno mi alzai di corsa e mi diressi nel suo ufficio, stando attenta a non farmi sentire. Afferrai il suo smartphone e cominciai a digitare rapidamente, stando però attenta a non fare errori grammaticali.

A: Draco.

Ciao, Draco. So di non averti contattato prima ma sono stata molto impegnata con il lavoro, nonostante oggi non ci sia andata. Ti va di vederci ai Royal Botanic Gardens alle 6:30 P.M? Fammi sapere.

Inviai il messaggio e lo eliminai subito. Avevo scelto i Royal Botanic Gardens perché stare lì era così romantico che, magari, sarebbe stato così che avrei conquistato quell'angioletto dai capelli biondi. Sentii l'acqua del bagno scorrere e feci appena in tempo a leggere la risposta al mio messaggio:
Da: Draco.

Sono così sollevato dal ricevere un tuo messaggio, sai?

Allora... Royal Botanic Gardens alle 6:30 P.M.? Ci sarò, puntuale come mio solito.

Sorrisi, eliminai la sua risposta e bloccai il telefono. Quando Hermione entrò in stanza cominciai a far finta di cercare un libro nella sua vasta libreria.

-Hermione, hai per caso visto... ah, eccolo qua.-

Afferrai un libro a caso, sorrisi nella sua direzione e tornai nel mio ufficio.

*Draco's POV*

Era ormai arrivata sera, e da Hermione non mi era arrivata alcuna notizia. Nessuna chiamata, nessun messaggio vocale, niente di niente. Ad un certo punto cominciò a vibrare, lo sbloccai molto rapidamente e...

Da: Hermione.

Ciao, Draco. So di non averti contattato prima ma sono stata molto impegnata con il lavoro, nonostante oggi non ci sia andata. Ti va di vederci ai Royal Botanic Gardens alle 6:30 P.M? Fammi sapere.

Feci un sorriso a trentadue denti e cominciai a saltellare di qua e di là per casa, per poi fermarmi improvvisamente.

-Contieniti, Draco...- ordinai a me stesso. –Dopotutto sei un Malfoy.-

Afferrai poi il telefono e digitai una risposta.

A: Hermione.

Sono così sollevato dal ricevere un tuo messaggio, sai?

Allora... Royal Botanic Gardens alle 6:30 P.M.? Ci sarò, puntuale come mio solito.

Bloccai immediatamente il telefono e lo lanciai sulla scrivania, per poi precipitarmi nella mia stanza. Indossai uno smoking completamente nero per essere più elegante, misi un goccio del mio profumo preferito e alle sei e mezza mi diressi ai Royal Botanic Gardens. Mi sedetti su una panchina di legno che dava sul "Sydney Opera House", e rimasi a fissare la grande distesa d'acqua di fronte a me.

Quando stavo per inviare un messaggio ad Hermione vidi una sagoma femminile avvicinarsi a me, così mi alzai in piedi. Quando però vidi che non era lei la mia espressione si fece ancora più seria e piena di delusione.

-Ma che cazzo...- sussurrai, aggrottando la fronte per capire meglio chi fosse.

Ma quella non era mica Jacqueline, la collega di Hermione? Che diavolo ci faceva lì, al posto suo?

-Ciao!- squittì non appena mi vide.

-Ciao...- sussurrai in risposta, confuso.

-Hermione non è potuta venire, così ha chiesto a me di sostituirla.-

-Ma è stata lei ad invitarmi!- sbuffai, alzando le braccia al cielo.

-Lo so, me l'ha detto,- rispose lei, -ma ha detto che era troppo stanca per venire fino a qui.-

La guardai per qualche attimo: aveva i capelli mossi e vaporosi, spostati su una spalla. Indossava una giacca celeste con sotto una maglietta in pizzo nera, dei jeans e un paio di scarpe col tacco. Il suo profumo era talmente forte che i miei occhi si erano quasi arrossati.

-Allora torniamo a casa...- sospirai.

-Ma no!-

-Tanto non ha senso stare qui senza Hermione.- feci spallucce io.

Lei mi guardò ed inarcò un sopracciglio.

-Possiamo divertirci lo stesso, no? Ormai siamo qui!-

Beh, in effetti non aveva tutti i torti...

-Va bene, allora. Restiamo qui.- dissi, anche se a malincuore.

L'ennesimo rifiuto da parte di Hermione mi fece più male del previsto.

-Sediamoci, allora.- sorrise Jacqueline, indicando con la testa la panchina di legno.

---

Io e lei cominciammo a parlare del più e del meno, e senza che ce ne accorgessimo si fecero già le otto; era una ragazza meno superficiale di quanto sembrasse, e devo ammettere anche intelligente. Finimmo però a parlare di Hermione, e ciò mi fece tornare in mente quei meravigliosi occhi color miele, quei capelli ambrati...

-Come vi siete conosciuti?- chiese, la ragazza.

-A scuola.- risposi, rivedendo nella mente ogni ricordo vissuto lì dentro.

Jacqueline sembrava osservare ogni mio dettaglio, e seppure ciò mi fece sentire lusingato, da un lato mi sentivo alquanto a disagio.

-Stavate insieme?-

-Non esattamente.- ridacchiai.

-Come mai?- sorrise lei.

-Ci odiavamo a vicenda, ma penso che sotto sotto lei si fosse innamorata di me, ed io di lei. La mia famiglia però odiava la sua, compresa lei; la reputavano inferiore e stupida...-

-E' questo il motivo per cui vi siete allontanati?- chiese Jacqueline, appoggiando il mento sulla sua mano.

Abbassai lo sguardo sulle mie mani che giocavano tra di loro nervosamente e scossi il capo.

-Ci siamo allontanati a causa mia. Sono stato un vero coglione.-

Dopo quest'ultima frase lei mi parlò un po' della sua vita, ed io fui impressionato dai casini in cui era stata: suo padre la picchiava quand'era soltanto una bambina a causa dell'alcol, sua mamma era caduta in depressione e lei era cresciuta soltanto grazie a Debbie, la sua sorella maggiore.

-Mi dispiace...- sussurrai, mordendomi l'interno guancia.

Lei fece spallucce e sospirò in maniera parecchio malinconica.

-Sono cose che succedono, Draco, ma bisogna trovare la forza di andare avanti.-

Le diedi una pacca sulla spalla e restammo ancora a parlare. Quando alle otto e mezza di sera tornammo a casa io la accompagnai di fronte alla sua porta, dato che me lo aveva praticamente chiesto.

-E' stata una bella serata.- sorrise, guardandomi.

-Concordo.- risposi, sincero.

Mi ero divertito con lei, sì, ma avevo pensato sempre alla mia dolce Hermione.

-Dovremmo uscire ancora insieme, non trovi?- chiese.

Esitai, ma poi mi parve scorretto da parte mia.

-Ehm... sì, Jacqueline. Dovremmo proprio.-

Mi fece un grande sorriso, mi baciò sulla guancia ed entrò in casa sua.

Beh, mi rincuorai, almeno non ho passato ancora la giornata da solo!


Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora