Alla vista di quel simbolo Hermione gli lasciò il braccio, tappandosi la bocca con le mani per non far scappare alcun suono; poi indietreggiò, sbattendo la schiena contro il muro piastrellato del bagno.
-Non può essere...-
Draco le si avvicinò, forse un po' spaventato dalla sua reazione.
-Non ti avvicinare!- lo intimò lei, alzando le braccia in segno di difesa.
Cercò di uscire dal bagno ma Draco la fermò per un braccio e la tirò verso di lui. Hermione dal disgusto che provava nei suoi confronti non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia.
-Non provare a dirlo a nessuno!- disse in tono minaccioso, avvicinandosi a lei per farla intimorire ancora di più.
-Ed io che ci guadagno a coprirti, eh? Tanto mi ucciderai lo stesso, tu mi odi e non vedi l'ora di farlo da quando mi conosci!- gridò Hermione, cercando di strappare il braccio dalla stretta del biondo.
-Mezzosangue,- cominciò Draco, fissandola, -ti prometto, anzi, ti giuro, che se mi copri non ti succederà mai nulla.-
-Me lo prometti?- chiese la ragazza, alzando lo sguardo sul pallido viso del Serpeverde.
-Te lo prometto.-
Hermione dopo quelle parole era molto più sollevata.
Ci pensò su qualche istante e: -va bene, ti copro...-
Il ragazzo la guardò con una strana luce negli occhi. Quella luce era gratitudine, un sentimento completamente sconosciuto a quel ragazzo così maledettamente egoista.
-Ora va', Granger.- disse poi lasciandole il braccio.
Lei aprì la porta, lo guardò un'ultima volta e uscì, diretta alla Sala Grande per il pranzo. Una volta lì si sedette al solito tavolo, accanto a Harry e di fronte a Ron; li salutò e cominciò a mangiare.
-Stai meglio?- mimò Ron con le labbra.
Hermione annuì, portandosi alla bocca un pezzo ti tacchino infilzato nella forchetta argentata.
-Novità?- chiese Harry sistemandosi gli occhiali tondi sopra al naso.
-Nessuna.- rispose Ron, alzando le spalle.
-E tu, Hermione?-
La ragazza stava per rispondere quando vide entrare Draco, diretto al tavolo dei Serpeverde. Si sedette al tavolo, si mise del cibo nel piatto e rimase ad osservarlo con disinteresse, toccandolo appena con la forchetta: dopo tutto ciò che era successo in bagno, la testa di Draco non era di certo sul cibo.
-Allora Hermione?- chiese nuovamente Harry.
Il ragazzo allora si voltò cercando di capire in che direzione guardasse Hermione e quando se ne accorse si riempì di rabbia, nonostante non lo desse a vedere.
-Oh, ehm... cosa?- chiese Hermione cadendo dalle nuvole.
-Hai novità?- chiese Ron, sospirando.
-Ah... no, non ne ho.- rispose Hermione ricordandosi però il simbolo impresso sul braccio sinistro di Draco.
A parte questi pensieri, il pranzo continuò senza problemi.
Draco non aveva ancora toccato cibo, si alzò dal tavolo e si diresse al suo dormitorio. Una colta entrato nella sua stanza si sdraiò a pancia in su sul letto. Mise le mani dietro alla testa e cominciò a pensare a ciò che ne sarebbe stato di lui e della sua famiglia, se il Signore Oscuro ne avrebbe avuto pietà o se avrebbe avuto pietà di Her... no. Doveva smettere di pensare a quella Mezzosangue. Doveva concentrarsi su di lui, lui e basta: nel suo cuore di ghiaccio poteva amare solo la sua famiglia, non c'era spazio per altre persone. Figuriamoci per quella schifosissima Mezzosangue.
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Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)
Fanfiction"Il fatto è che forse davvero l'odio vince sull'amore, forse davvero avevo creduto di odiarlo tanto era l'amore che provavo per lui, ma non posso farci niente: noi, non possiamo farci niente. Forse sono tutte menzogne, forse sta giocando con me come...