Chapter two

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Alla vista di quel simbolo Hermione gli lasciò  il braccio, tappandosi la bocca con le mani per non far scappare alcun suono; poi indietreggiò, sbattendo la schiena contro il muro piastrellato del bagno.

 -Non può essere...- 

Draco le si avvicinò, forse un po' spaventato dalla sua reazione. 

-Non ti avvicinare!- lo intimò lei, alzando le braccia in segno di difesa. 

Cercò di uscire dal bagno ma Draco la fermò per un braccio e la tirò verso di lui. Hermione dal disgusto che provava nei suoi confronti non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia. 

-Non provare a dirlo a nessuno!- disse in tono minaccioso, avvicinandosi a lei per farla intimorire ancora di più.

-Ed io che ci guadagno a coprirti, eh? Tanto mi ucciderai lo stesso, tu mi odi e non vedi l'ora di farlo da quando mi conosci!- gridò Hermione, cercando di strappare il braccio dalla stretta del biondo.

-Mezzosangue,- cominciò Draco, fissandola, -ti prometto, anzi, ti giuro, che se mi copri non ti succederà mai nulla.- 

-Me lo prometti?- chiese la ragazza, alzando lo sguardo sul pallido viso del Serpeverde.

-Te lo prometto.- 

Hermione dopo quelle parole era molto più sollevata.

Ci pensò su qualche istante e: -va bene, ti copro...-

 Il ragazzo la guardò con una strana luce negli occhi. Quella luce era gratitudine, un sentimento completamente sconosciuto a quel ragazzo così maledettamente egoista.

 -Ora va', Granger.- disse poi lasciandole il braccio. 

Lei aprì la porta, lo guardò un'ultima volta e uscì, diretta alla Sala Grande per il pranzo. Una volta lì si sedette al solito tavolo, accanto a Harry e di fronte a Ron; li salutò e cominciò a mangiare. 

-Stai meglio?- mimò Ron con le labbra.

Hermione annuì, portandosi alla bocca un pezzo ti tacchino infilzato nella forchetta argentata.

-Novità?- chiese Harry sistemandosi gli occhiali tondi sopra al naso. 

-Nessuna.- rispose Ron, alzando le spalle.

-E tu, Hermione?- 

La ragazza stava per rispondere quando vide entrare Draco, diretto al tavolo dei Serpeverde. Si sedette al tavolo, si mise del cibo nel piatto e rimase ad osservarlo con disinteresse, toccandolo appena con la forchetta: dopo tutto ciò che era successo in bagno, la testa di Draco non era di certo sul cibo. 

-Allora Hermione?- chiese nuovamente Harry. 

Il ragazzo allora si voltò cercando di capire in che direzione guardasse Hermione e quando se ne accorse si riempì di rabbia, nonostante non lo desse a vedere. 

-Oh, ehm... cosa?- chiese Hermione cadendo dalle nuvole. 

-Hai novità?- chiese Ron, sospirando. 

-Ah... no, non ne ho.- rispose Hermione ricordandosi però il simbolo impresso sul braccio sinistro di Draco. 

A parte questi pensieri, il pranzo continuò senza problemi. 

Draco non aveva ancora toccato cibo, si alzò dal tavolo e si diresse al suo dormitorio. Una colta entrato nella sua stanza si sdraiò a pancia in su sul letto. Mise le mani dietro alla testa e cominciò a pensare a ciò che ne sarebbe stato di lui e della sua famiglia, se il Signore Oscuro ne avrebbe avuto pietà o se avrebbe avuto pietà di Her... no. Doveva smettere di pensare a quella Mezzosangue. Doveva concentrarsi su di lui, lui e basta: nel suo cuore di ghiaccio poteva amare solo la sua famiglia, non c'era spazio per altre persone. Figuriamoci per quella schifosissima Mezzosangue. 

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora