Chapter twenty-three

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Il giorno dopo, fui svegliata dalla voce assonnata di Luna.

-Questa notte come mai sei tornata a quell’ora?- chiese, sedendosi sul bordo del mio letto. La osservai per un attimo, in difficoltà, decidendo se mentire o meno.

-Sono restata più del previsto in biblioteca.- mentii, alzando le spalle. –Sai com’è, quando comincio a leggere mi perdo in ogni parola, in ogni immagine…- lasciai la frase in sospeso, sperando che credesse in ciò che avevo detto. Rise, scuotendo il capo.

-Perché ridi?- chiesi, nervosa.

-Hermione, Hermione.- canzonò. –Posso sembrare ingenua, ma non lo sono.-

Mi accigliai, facendo finta di non capire ciò che stava dicendo.

-Cosa intendi?-

-Credi che non le ho sentite le voci fuori dalla porta? Con chi eri?-

-Ma che voci, ero da sola!- mentii ancora. Mi accorsi che stavo cominciando ad agitarmi.

-Preferirei che smettessi di mentirmi, Herm.- sospirò.

I suoi occhioni azzurri mi facevano sentire terribilmente in colpa; Luna era una di quelle persone che non meritava bugie, così decisi di raccontarle tutto, patto compreso.

-Aspetta, aspetta: ma stai parlando di Draco? Draco Malfoy?- chiese, sbalordita, alla fine del mio racconto. Annuii.

Era naturale che avesse reagito così: io e Draco ci eravamo odiati, da sempre, e il fatto che adesso avessimo addirittura stabilito un patto di quel tipo era strano anche per me, e se fossi stata in lei avrei reagito anche peggio. Insomma, stavamo parlando di me e Draco, Draco Malfoy, quello stesso Draco che per anni mi aveva obbligata ad essere vittima delle sue vigliaccate.

-Scusa la domanda poco carina, Hermione, ma non pensi sia una cosa di cui un po’ bisognerebbe vergognarsi?- chiese Luna, mantenendo un tono di voce basso ed innocente. La guardai per un secondo, capendo che si era impegnata per non ferirmi con quelle parole.

-Luna, il fatto è che me ne vergono, e non sai nemmeno quanto.- sospirai, prendendomi il viso tra le mani.

-E allora perché non annulli tutto questo?-

Ci riflettei per un attimo: perché non annullavo tutto? Semplice, perché quel tutto mi piaceva, a volte.

-Draco si arrabbierebbe.- risposi.

-Non dovresti farti comandare da lui, tesoro.-

-Lo so Luna, lo so.- sbuffai, passandomi le mani sul viso.

Draco mi stava rovinando con quello stupido patto, ma per qualche strana ragione non volevo porvi fine, non volevo porre fine a ciò che eravamo. Nonostante mi avesse ferita innumerevoli volte il mio cervello sembrava non capire che dovevo stargli lontano.

Anzi, forse il mio cervello ci era arrivato, ma ero io a non volerlo capire. Man mano che il tempo passava cominciavo a pendere sempre di più dalle sue labbra, ad essere dipendente da tutto ciò che faceva.

I miei occhi erano come offuscati da una semplice persona, una persona che però tanto semplice non era. I suoi modi di fare, purtroppo, erano quelli che erano.

Draco non era certamente il padre che avrei desiderato per i figli che un giorno avrei scelto di avere, ma solo vederlo mi rendeva felice.

***

Le ore di lezioni passarono piuttosto lentamente, quella mattina, e per me che adoravo ogni singola materia insegnata ad Hogwarts era davvero strano. All’ora di pranzo mi sedetti al tavolo con Ron, Harry e Luna, com’era solito facessimo.

-Riccioli d’oro, sveglia!- richiamò la mia attenzione il rosso, schioccando le dita.

-Eh?- chiesi, scuotendo il capo per riprendermi da uno stato improvviso di trance.

-Ti ho chiesto se puoi passarmi il sale.- alzò gli occhi al cielo.

Annuii e glielo passai, rapidamente, guadagnandomi un “grazie” da parte sua.

Poggiai gli occhi sul tavolo dei Serpeverde e vidi una ragazza davvero bella parlare con Draco. Li vedevo ridere, e riuscivo a sentire l’irritante risatina da oca di lei.

-Chi è quella che fa comunella con Malfoy?- sussurrai all’orecchio di Luna.

-Daphne.- disse. –Daphne Greengrass.- precisò poi.

Strinsi i denti, chiudendo gli occhi, cercando di calmare un improvviso sentimento che sembrava continuare ad invadermi la mente.

-Sei gelosa?- mi chiese, Luna, con un ghigno in faccia.

-Io gelosa di lui? Ma che dici!- borbottai, lasciando forse intravedere la mia rabbia.

Ero gelosa? Ero davvero gelosa di un ragazzo come lui?

-Ragazzi, che ne pensate di Daphne Greengrass?- chiesi ad un tratto, mentre Harry e Ron alzarono gli occhi su di me come se avessi appena bestemmiato.

-E’ una bella ragazza, ma mi hanno detto che è una tipa facile.- rispose Harry, alzando le spalle e continuando a mangiare.

-Concordo.- commentò Ron, accodandosi all’amico.

Sbuffai e ripresi a mangiare, continuando a tenere lo sguardo fisso su quella dannata civetta della Greengrass.

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora