Chapter thirty-nine

3.2K 208 106
                                    

*Draco's POV*

Ero andato al suo studio alle sei del mattino, ma lei non c'era, nonostante le avessi scritto un SMS che diceva:

A: Hermione.

Ciao, Hermione. So che non ti va affatto di vedermi ma sto venendo al tuo studio: spero di vederti. Ci conto.

C'era soltanto una ragazza bruna, molto probabilmente mulatta, che stava mettendo delle riviste nella sala d'aspetto. Mi guardò, incuriosita, e venne ad aprirmi.

-Salve, signore. Posso aiutarla?-

Per rompere un po' il ghiaccio feci una battuta.

-"Signore"? Ti sembro così vecchio?-

Lei rise, mostrando i suoi splendenti denti bianchi. Si appoggiò poi allo stipite della porta e mi guardò incuriosita.

-Allora, di cosa hai bisogno a quest'ora?-

-Cercavo, uhm...- stetti in silenzio per qualche attimo, pensando che mai avrei detto una cosa simile. –Hermione. Hermione Granger.-

-Oh,- s'illuminò subito lei, -Hermione, la mia collega. Sei un suo paziente?-

-No, ecco, io... sono solo un suo amico.-

Queste parole mi fecero più male di quanto avrebbero dovuto.

Lei si fermò improvvisamente e mi guardò da capo a piedi.

-Mi dispiace, ma Hermione oggi non verrà al lavoro. Ha un giorno libero.-

Il cuore quasi mi fece male perché avrei tanto voluto vederla, in quel momento. Abbassai il capo, sconfitto.

-D'accordo, allora... in caso per qualche strana ragione si presentasse potresti dirle che Draco ha fatto un salto qui?-

La ragazza sorrise, annuendo con il capo. Mi restò a guardare ancora per qualche attimo, mettendomi un po' a disagio.

-Comunque io sono Jacqueline, la sua collega.-

Fece un sorriso a trentadue denti ed allungò la mano, aspettando che io l'afferrassi.

-Piacere.- sorrisi.

Restammo a parlare per qualche attimo, ma non ero affatto concentrato: nella testa avevo soltanto Hermione.

*Hermione's POV*

-Hermione, ci sei?-

Mi risvegliai improvvisamente dai miei pensieri, trovandomi di fronte la mia collega Jacqueline. Non riuscivo a smettere di pensare alla sera precedente nemmeno al lavoro.

-Sì, stavo solo... pensando.-

Mi sistemai meglio sulla mia sedia di pelle, raggruppando tutti i fogli che erano sopra la scrivania. Osservai il mio telefono sulla scrivania, giocando con la scocca in metallo. Erano passate ore ed ore da quando Draco mi aveva inviato quell'SMS, e non si era ancora presentato.

-Lo vedo.- rise, lei.

Quando stava per uscire dall'ufficio la chiamai, facendola voltare.

-Sì?- chiese, fermandosi sull'uscio della porta.

-Oggi è per caso passato qualcuno che mi cercava?-

Jacqueline ci pensò su per un attimo, per poi scuotere il capo.

-No, perché? Chi stai aspettando?-

Sospirai, lasciandomi andare sulla sedia in pelle.

-Nessuno, Jacqueline. Proprio nessuno.-

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora