Chapter twenty-one

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Il giorno seguente, quando le lezioni si erano ormai concluse, dopo cena, decisi di andare a riposarmi in camera mia. Ormai il corridoio era deserto, tuttavia sentii una voce chiamarmi, una voce che ormai mi era impossibile non riconoscere.

-Granger. -

Restai per un attimo girata, dando a me stessa l'illusione che non fosse vero, che Draco non fosse lì proprio quando la testa sembrava esplodermi.

-Non ti giri nemmeno, huh?-

Mi richiamò, mentre sentivo il suo corpo farsi più vicino, fino a quando il suo fiato toccava la mia nuca, sfiorandomi il collo. Chiusi gli occhi, beandomi di quel piacevole calore, rendendomi solo dopo conto che non avrei dovuto sentirmi così bene per merito suo.

Sospirai pesantemente, schiudendo le labbra per dire qualcosa, senza però emettere alcun suono. Le tempie cominciavano a pulsarmi, e uno strano calore si diffuse sulla mia testa, provocandomi un forte dolore.

-Non oggi, Malfoy.-

Mormorai, aprendo gli occhi, tenendo comunque lo sguardo basso. Nonostante cercassi di sembrare impassibile, il mio cuore cominciò ad aumentare inspiegabilmente di qualche battito, facendomi sentire a disagio.

-Scusami?- domandò, severo. Mi afferrò per il polso e mi fece voltare, facendo sfiorare i nostri nasi. -Hai detto no?-

Tenni gli occhi a terra, muovendo le scarpe come a distrarmi. Sentivo il respiro fresco di Draco sfiorarmi il viso, facendomi venire i brividi. Ma perché diavolo mi faceva sentire così?

-Sì.-

Provai a dire; la voce era uscita molto più bassa di quanto pensassi, praticamente inudibile. Il suo viso, da quasi sorridente, divenne estremamente cupo ed inespressivo, mentre le sue labbra si univano in una linea sottile.

Le schiuse per un attimo e: -guardami almeno, Granger.-
Richiamò la mia attenzione, a voce ferma. Portò la mano sotto il mio mento e mi alzò il viso, costringendomi ad incastrare le mie iridi ambrate nelle sue, chiare come il cielo d'estate e allo stesso tempo scure, come il mare in tempesta.

-Devi venire con me, Granger. Non voglio obiezioni, è chiaro?-

Enunciò, severamente, tenendo gli occhi puntati nei miei. Il dolore alla testa aumentava notevolmente, così decisi di dirglielo; magari avrebbe avuto un po' di pena per me.

-Non mi sento bene, cavolo. Sono stanca, mi fa male la testa e voglio andare in camera mia a riposarmi un po'.-

Sospirai, cercando di mantenere un tono di voce non troppo basso.

-A me non interessa molto di come ti senti, a dirla tutta. Non m'importa nemmeno di cosa pensi, veramente, quindi adesso o vieni o vieni.-

Sbuffò, impassibile. Ma cosa andavo a pensare: Draco non avrebbe mai avuto pietà di me, nemmeno se gliel'avessi chiesto in ginocchio.

-Ma ho ho detto che ho mal di testa, non mi sento bene e-

Stavo parlando, ma la mano di Draco si poggiò sulle mie labbra, impedendomi di continuare. Lo odiavo quando lo faceva, lo odiavo davvero tanto, a volte.

-E io ho detto che non m'interessa, Granger. Perciò adesso andiamo.-

Non finì nemmeno la frase che subito ci fece smaterializzare entrambi all'interno della sua camera. Mi guardai attorno, stranita, quasi come se non vi fossi mai stata. Mi voltai verso Draco e gli chiesi cos'avremmo fatto quel giorno.

-Oggi, signorina, farai pratica con i baci e, verso la fine, ci sarà una sorpresa.-

Mi schioccò un occhiolino e fece un sorriso sbilenco, uno di quelli che solo a guardarlo mi dava i nervi. La sorpresa che Draco aveva in mente mi turbò; non sapevo proprio cosa aspettarmi da lui.

Picchiettò sul letto accanto a lui, invitandomi a sedere. Camminai lentamente verso il suo letto, accomodandomici subito dopo. Appena mi sedetti, si alzò dal letto e cominciò a camminare per la stanza, avanti e indietro, cominciando a parlare.

-Hai mai dato un bacio sulle labbra ad un ragazzo?-

Chiese, puntando gli occhi su di me, continuando a camminare per la stanza. Ci pensai un attimo; beh, avevo baciato lui. Valeva comunque, no? Restai un attimo in silenzio ed annuii, alzando gli occhi verso di lui.

-A parte me, intendo.-

Precisò, fermandosi nel bel mezzo della camera. Cazzo, allora non valeva.

-Allora non ho mai baciato nessuno.-

Sussurrai, imbarazzata, abbassando lo sguardo sulle mie mani che giocavano ininterrottamente tra di loro. Draco si lasciò sfuggire una risata, quasi se lo aspettasse, mettendomi ancora più in imbarazzo.

Venne verso di me, mise una mano al lato del mio viso, perlustrandolo per un attimo. Alzò l'angolo delle sue labbra, passandovi la lingua sopra, non dicendo però nulla per qualche secondo.

-Adesso rilassati, lascia che t'insegni qualcosa.-

Sussurrò, attaccando subito dopo le labbra alle mie. Restai per un attimo ad occhi sgranati, non sapendo cosa fare, restando rigida come un tronco. Le sue labbra erano sorprendentemente soffici, fresche. Cominciò a muoverle, lentamente, poggiando una mano sul mio fianco.

Dato che lui era in piedi di fronte di me era notevolmente più alto, ed era davvero difficile baciarlo senza tenere la testa completamente rivolta verso l'alto. Si staccò dopo qualche secondo, dicendomi che dovevo rilassarmi di più.

-Senti, questo è il massimo che posso fare. Se non ti va bene, riportami in camera mia.-

Borbottai, abbassando il viso, sentendomi arrossire. Accostò le labbra al mio orecchio e: -lo farei se non fossi vincolata dal nostro contratto.-

Alla parola "vincolata" rabbrividii, ricordando che sensazione di disgusto avevo provato quando mi aveva offerto di prendere parte a quello stupido contratto.

-Voglio tornare in camera mia, Draco.-

Sussurrai, tenendo gli occhi nei suoi, cercando di smuoverlo almeno un po' dalla sua fermezza. Il suo sguardo si fece serio, per poi farsi un po' più maligno.

-Oh, tesoro: quando avrò finito con te, questa sera, non credo che avrai ancora voglia di tornare in camera tua.-

***

Hey!

Lo so, con l'aggiornamento vi ho sorpresi, ma ho trovato del tempo per continuare la storia e, almeno per un po', ho intenzione di continuarla. Comunque, so che 'sto cominciando a rompere un po' le palle, ma vorrei che leggeste la mia storia su Michael Clifford, "Voodoo Doll", della quale sono davvero orgogliosa.

Sarà una storia simile, in alcuni punti, a "Ti amo, ed è colpa mia", così, a chi è piaciuta questa storia, piacerà anche quella.

Vi mando un abbraccio, spero che il capitolo vi piaccia.

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora