"E se chiedessi a mia madre di convincere la tua a non partire?"
Mi disse Andrea dopo il bacio.
"Non credo che servirebbe."
Gli risposi disperato, ma sollevato dal suo tentativo di farmi restare.
Rimanemmo a parlare per molto. Ogni volta che uscivo non avevo mai voglia di parlare, ma quando stavo con Andrea non volevo più smettere. Mi faceva credere di stare bene. Mi faceva sentire bene. Mi faceva stare bene.
Arrivò l'ora di pranzo e l'unica cosa che volevo fare in quei giorni era vedere i miei genitori, Andrea se ne accorse e mi invitò a pranzo da lui. Non ci pensai molto e accettai.
Durante il pranzo la madre faceva di tutto per farmi sentire a mio agio. Era come se si voleva far perdonare, ma non sapeva e oramai non saprà mai che io l'avevo già perdonato.
Dopo pranzo andammo in camera di Andrea.
"Senti Luca, domani i miei genitori resteranno fuori tutta la notte per lavoro e mi hanno dato il permesso di invitare qualcuno a casa per dormire insieme. Che ne dici?"
Mi chiese tra un discorso e l'altro.
"E me lo chiedi? Certo!"
Gli risposi saltandogli al collo per abbracciarlo, anche se non sapevo bene perché lo feci.
Tornai a casa poco prima dell'ora di cena. Andai a farmi una doccia e dopo mi misi il pigiama, non trovando una tuta.
Andando in cucina passai davanti la stanza dei miei genitori e vidi delle valigie, alcune fatte e altre da finire.
"Perché tutta questa fretta? Non partiremo mica domani?"
Chiesi a mia madre.
"No, infatti. Partiamo dopodomani, al mattino."
Rimasi pietrificato da quella risposta.
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Ricordi
RomanceSTORIA A TEMATICA GAY. *"Allora non ho un figlio." Cosa ci può essere di peggio di sentirsi dire dalla persona che ti ha cresciuto che non vai bene così come sei?* Questa è la storia di un ragazzo, un po' timido, riservato, amante della lettura, all...