Il giorno dopo le uniche parole che scambiai con mia madre furono quelle con cui mi disse che sarei dovuto andare da uno specialista per curare questa "malattia". Ogni mia opposizione fu inutile ed alla fine mi arresi.
Non volevo dirlo ad Andrea, sembrava il tipico ragazzo che non provava emozioni, ma dopo ciò che era successo il giorno prima avevo capito che non era così.
Durante la seconda settimana di fidanzamento la scuola era quasi finita e noi decidemmo di fare una passeggiata al mare.
"Come va con i tuoi genitori?"
Mi chiese Andrea mentre si sdraiava sulla sabbia.
"Bhe, non molto bene."
Gli risposi mentre lo seguivo.
"Mi dispiace."
"E di che? Non è colpa tua."
"Ho letto da qualche parte che gli innamorati sono disposti a rinunciare a tutto pur di stare con la persona amata."
Mi disse dopo una breve pausa.
"Tu lo faresti?"
"Certo. E tu?
"No."
"Valgo così poco?"
"Certo che no. Come farei a stare con te se rinunciassi ad averti?"
"Mi hai fatto prendere un colpo."
Mi disse ridendo.
Subito dopo ci baciammo.
"Ho avuto un'idea. Chiedimi 'Tutto?'"
Gli dissi.
"Eh? A che serve?"
"Tu fallo"
"Tutto?"
"Niente."
"Non capisco."
"È semplice. Mi hai chiesto se avrei rinunciato a tutto e io ti ho risposto niente, perché tu sei il mio tutto."
"Ma quanto siamo complicati."
Mi disse per poi baciarmi di nuovo.
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RomantizmSTORIA A TEMATICA GAY. *"Allora non ho un figlio." Cosa ci può essere di peggio di sentirsi dire dalla persona che ti ha cresciuto che non vai bene così come sei?* Questa è la storia di un ragazzo, un po' timido, riservato, amante della lettura, all...