ENI

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La signora Chen bussò alla porta di Ben di prima mattina . Era il primo giorno del mese di marzo e Ben avrebbe già dovuto versargli la consueta quota anticipata dell' affitto , ma da qualche giorno la donna non l' aveva visto strisciare furtivo e dirigersi verso la scalinata adiacente la cucina , come era solito fare . Tirò fuori le chiavi dalla tasca del grembiule sudicio ed aprì la porta che con stupore gli mostrò la stanza vuota .

"Quel mascalzone é sparito senza nemmeno avvertire . Razza di farabutto " . Si lagnò ad alta voce , mentre controllò con estrema cura che non mancasse nulla , meditando come fargli pagare lo sgarbo .

Intanto nelle strade di Seaport cominciarono ad apparire, dapprima in modo sporadico , poi sempre più evidenti , telecamere e agenti della polizia governativa che a bordo dell' auto pattugliavano le vie senza nemmeno scendere , una presenza discreta che anziché ispirare sicurezza cominciò ad instillare il dubbio nei cittadini di essere controllati da un gigantesco occhio nascosto .


Il locale di Eni cominciò a risentire di un calo degli avventori , dapprima lieve, poi sempre più evidente . Eni trascorreva il tempo sulla vecchia poltrona, mangiando gli avanzi sempre più consistenti ed il peso oltrepassò quel limite che gli consentì di deambulare . Tutto accadde all'improvviso. Una mattina , tutto ciò che svolgeva seppur con fatica ma in autonomia , divenne impossibile. Trovare la forza di sollevare da sola quella montagna di carne divenne impensabile ed il letto si trasformò nella sua tomba. Il cuore cedette ed il passaggio dal sonno alla morte fu inevitabile . Il suo locale chiuso , dapprima passò inosservato , ma dopo svariati giorni il timore che fosse accaduto qualcosa di serio prese consistenza nella testa di coloro che in fondo ad Eni si erano in qualche modo affezionati .

Il vecchio Al si introdusse all'interno del locale dove Eni lavorava e viveva , lo spettacolo che lo accolse era solo per uomini dallo stomaco forte . Pentole e padelle unte ed incrostate con avanzi di cibo ed insetti che pullulavano ovunque ,mentre a pochi metri un odore acre e terribile giungeva dalla camera da letto ove Eni giaceva esanime da chissà quanto ,gonfia sul punto di esplodere . Era morta sola , vittima del suo stesso cibo, l'unico amico che aveva da sempre e che l'aveva uccisa senza pietà.

Una mattina , Al ed uno sparuto gruppo di persone radunati sulla strada , assistettero al definitivo tramonto di quel locale . Alcuni addetti ai servizi ambientali murarono le finestre e la porta d' ingresso , sigillando quello spettacolo disgustoso , poiché a quanto pare gli affari di Eni non andavano poi così bene . Per giunta non aveva eredi che si occupassero di saldarne i debiti o rilevarne l' attività .Il pensiero che Eni avesse terminato il suo cammino terreno murata dentro quel locale sfiorò molti di quelli che la conoscevano , Al era convinto che nessuno si fosse assunto l' immane compito di sollevare il suo immenso corpo oramai in avanzato stato di decomposizione , nemmeno per portarlo al crematorio .

" Questo è il destino degli ultimi . Il denaro e il profitto muovono il mondo , cari voi . Svegliamoci " . Al si diresse a capo chino verso il suo modesto ed anonimo bilocale situato all' undicesimo piano di uno dei tanti giganteschi palazzoni del quartiere Termitaio con l' agghiacciante prospettiva che quei piani se li sarebbe saliti tutti a piedi . L' ascensore era fuori servizio da mesi e tutti parevano rassegnati a quel degrado evidente sin dall' androne e dal vano delle scale, ove un continuo andirivieni di persone , sconosciute fra loro , si incrociavano senza nemmeno un cenno di saluto .

Sua moglie Gina e suo figlio Erik ,appena undicenne , erano lì dentro , prigionieri di uno squallido presente e condannati ad un futuro anche peggiore .

Non l' avrebbe permesso . Era l' unico regalo che poteva fargli e in fondo glielo doveva .

Tutte le sere dopo cena , si incamminava per le strade del porto da Telma , quando l' oscurità era già calata e tutti erano pronti a raggiungere un traguardo ,insieme , rischiando i loro sudati averi .

La sua presenza e la sua esperienza di barche e motori si rivelarono provvidenziali , un inaspettato dono dal cielo .

Una macchina della polizia governativa con all' interno due uomini in divisa l' osservava da lontano, mentre a capo chino, affrettava il passo . Era opinione diffusa fra le forze dell' ordine che ad uscire la sera fossero per la maggior parte individui ai margini della società , inoccupati e poco inclini al rispetto delle regole o con qualcosa da nascondere .

Nessun lavoratore avrebbe avuto forze e denaro da sperperare nelle poche bettole del centro .

Al raggiunse il seminterrato della signora Telma fra i vicoli maleodoranti mentre alcuni disperati iniziavano rufolare fra i sacchi dei rifiuti in cerca di qualche scarto da mangiare o da rivendere, prima che le squadre di sanificazione di Seaport iniziassero il loro turno di pulizia .

" Mi metterò subito all' opera .Temo a breve diverrà impossibile lasciare Seaport volontariamente" .

Ramon annuì edi volti di tutti erano piuttosto tesi .

" Pare che vogliano sopprimere ogni tentativo di lasciare Seaport perché creerebbe un pericoloso precedente . Il governo teme che la popolazione si svegli e la situazione divenga incontrollabile . Quelle carogne !" Telma servì il caffè ai presenti mentre il compito di Ramon era quello di annotare ed affrontare i punti principali della riunione .

I fondi a disposizione per affrontare il progetto , erano il primo punto all'ordine del giorno .

" Ognuno contribuisce secondo le proprie possibilità . Più denaro abbiamo a disposizione e meglio affronteremo gli imprevisti . Verrà istituito un fondo comune con cui stabiliremo con cura le spese necessarie . Se dovesse avanzare qualcosa ripartiremo la somma in parti uguali . Stiamo riscrivendo il nostro futuro . Lasciando Seaport , ognuno di noi recupererà ben presto il suo investimento ."

Le parole di Telma incontrarono l' approvazione generale , mentre ognuno indicava l' importo che aveva a disposizione , mentre Ramon annotava tutto con cura .

" Metteremo i nostri risparmi in questa cassetta . Terremo con attenzione il conto di come spenderemo il denaro. Confesso non sono molti . Ma ci dovranno bastare . "

Ramon aprì la cassetta di legno e ognuno depositò i propri averi .

" Da questa somma dipende parte del nostro futuro così come da una buona dose di fortuna ."

Un silenzio carico di attesa unì tutti .

"Che Iddio ci protegga " mormorò Telma visibilmente commossa .

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