GLI IRRECUPERABILI

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Lo sguardo asettico di un' infermiera accolse Lisa al suo risveglio in una stanza essenziale ed estremamente pulita . La donna minuta era seduta ad una scrivania di metallo e compilava cartelle cliniche sollevando di tanto in tanto lo sguardo in direzione di Lisa . Gli occhi celesti attraverso le lenti degli occhiali l' osservavano con circospezione mentre dal corridoio l' eco del rumore di passi giunse alle orecchie di Lisa .

La porta si aprì ed un uomo alto e smilzo entrò senza degnarla di uno sguardo. Indossava un camice bianco che odorava di candeggina e Lisa poteva sentirne l' effluvio a diversi metri di distanza mentre bisbigliava qualcosa alle orecchie della donna .

Lisa percepì con apprensione di avere cinghie di contenzione alle mani ed ai piedi , cominciavano a dolergli le articolazioni e la schiena , chissà da quanto era stesa su quel letto ,probabilmente sedata .

Lentamente ricordò il negozio di Frank , il calice di vino , la zuppa , ed i tasselli iniziarono a comporre un mosaico piuttosto inquietante .

Non era un caso la sua presenza in quella struttura sanitaria bensì il prezzo da pagare per la sua ingenuità . Sentì i piedi scalzi e ricordò le mani di quel tipo sfilarle le calzature appena acquistate , un inganno architettato a tavolino a cui lei aveva regalato non solo gli ultimi spiccioli ma anche le sue confidenze più intime .

L' uomo le si avvicinò con uno sguardo imperturbabile .

Due occhi azzurri e glaciali incorniciati da due lenti rotonde e labbra sottili che a Lisa sembrarono contratte in una smorfia inorridita .

" Lei lo sa vero che ha scabbia e pidocchi ? " . Una voce stridula fulminò Lisa con asprezza .

" E' da tempo che non riesco a farmi una doccia decente e per di più non ho una casa . Da quanto sono qui e dove sono ? La prego ho la testa che mi scoppia. "

Lisa sentiva rapidamente accrescere il disagio per la contenzione e l' ambiente ostile , pur cercando di mantenere la calma sentì che era in procinto di sbottare .

L' uomo la ignorò con disprezzo , premette un tasto e sollevò il ricevitore . " E' sveglia ."

Lisa osservava il soffitto anch' esso candido ed in quei minuti che le parvero interminabili, un passo deciso nel corridoio si fermò dinanzi alla porta .

L' infermiera con passo svelto l' aprì e il volto del colonnello Ed Rock apparve sulla soglia , con indosso la sua impeccabile uniforme e l' intenso odore di dopobarba .

Lisa riconobbe all' istante la voce senza nemmeno vederlo in volto e fu allora chiaro che il suo trovarsi in quel luogo non era di certo dovuto al caso .

"Mi sa che questa volta hai proprio combinato un bel guaio ?" Ed si accomodò su una sedia posta accanto al letto ed osservava con attenzione quella che doveva essere la cartella clinica di Lisa .

" Quindi abbiamo anche scabbia e pidocchi . Questo succede a chi non ha un lavoro , conduce una vita raminga e per giunta é un sovversivo . "

Lisa sentì le lacrime inumidirle le gote mentre cercava a fatica di riordinare le parole .

" Volevo solo raggiungere Ederville , anche se non ho più nulla sento posso ancora sentirmi a casa. Non ho fatto nulla di illegale . Non mi lavo e non mangio decentemente da tempo e non.."

Il pianto esplose impetuoso mentre i volti dei presenti ne assistevano impassibili . Lisa si sentì svuotata mentre Ed osservava soddisfatto le sue scarpe color nero lucido , attendendo la fine di quel piagnisteo .

" Sei in un centro di rieducazione governativo . Tentiamo di recuperare quelli come te, che hanno perduto la retta via , diciamo così . Vi aiutiamo a reinserirvi offrendovi un lavoro , un salario dignitoso ed un alloggio . Occorre rammentarvi le regole di un vivere civile , l' importanza di un' occupazione per contribuire al benessere della nazione ed il rispetto delle gerarchie . Insomma tutto quello che a te manca , mia cara ."

" Vorrei solo ritornare a casa mia . Non chiedo altro , la prego " . La voce di Lisa iniziò a spazientire Ed che si alzò e posò con impeto la cartellina sul tavolo .

" Non hai più nessuna casa ad Ederville . Nessuno di quelli che sono arrivati a Seaport possiede ancora qualcosa nell' entroterra , sciocca . L' hai visto il dissalatore che servirà a produrre acqua potabile ? Il governo ha acquistato le vostre proprietà per incrementare la produzione agricola e credi che ritroverai quello che hai lasciato ? Rassegnatevi, tutti . Quelle terre sono di proprietà governativa e a lavorarle arriveranno altri miserabili . "

Lisa tentò di sollevarsi dimenticando che era ancora contenuta al letto .

" Qui a Seaport non c'é futuro per nessuno . Ci ucciderete tutti con quella merda che esce dai rubinetti che vi ostinate a chiamare acqua ." "

" La guerra dell' acqua mieterà sempre più vittime , soprattutto fra i miserabili . Forse credi che questa siccità non riguardi tutto il pianeta ? Le industrie continueranno ad inquinare e ad arricchirsi mentre le piccole aziende a conduzione familiare saranno destinate a sparire , la proprietà privata finirà nelle mani del governo a servizio del bene comune . Vedi forse necessario parlare ancora di beni individuali quando il sistema che ci governa potrebbe schiacciarci senza ritegno in un istante o il pianeta vomitarci come scorie e la razza umana estinguersi in una lenta agonia ? Rispondi , sciocca ! "

Lisa ricordava le parole di Ramon . Aveva scelto di stare dalla parte sbagliata , purtroppo .

" Io .." mormorò mentre i singhiozzi le scuotevano il petto .

" Io non esiste in questa società . Siamo solo ingranaggi di un sistema assurdo e spietato . E' la legge del più forte , mia cara ."

Ed si alzò e si diresse verso l' uscita . "Portatela altrove . "

La cartella di Lisa sul frontespizio mostrava una lettera I cerchiata di rosso in bella vista .

Due energumeni in camice bianco entrarono dentro la stanza ed il medico si avvicinò a lei con il medesimo sguardo assente . Un ago le inoculò un potente sedativo mentre il suo corpo veniva adagiato su di una barella .

Il suo viaggio verso il reparto degli IRRECUPERABILI era appena iniziato .

BLUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora