L' ESCA

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Un poderoso cantiere costeggiava la zona nord di Seaport . Lisa osservava i giganteschi tubi e serbatoi che si snodavano a perdita d' occhio e rammentò con inquietudine le parole di Al .

" Stanno pensando di costruire un mastodontico dissalatore a nord di Seaport . Le acque serviranno per le nostre terre ormai svendute e per i pochi privilegiati che non sono disposti a bere quella porcheria che fuoriesce dai rubinetti . Il governo in qualche modo dovrà pur rientrare del denaro sborsato per la costruzione di un' opera di tale portata . Qui non saremo più padroni nemmeno della nostra esistenza e noi ingenui gli abbiamo lasciato in cambio i sacrifici di una vita . "

Quelle parole suonavano così profetiche ora , Al ci aveva visto giusto mentre gli altri si ostinavano a non credere e a dargli dell' ubriacone .

" Questo era un piano di espropriazione architettato da tempo . Vi siete accorti che non esistono mezzi per uscire da Seaport ? Il traffico é solo in entrata , si esce solo da morti , diretti al crematorio . Per non parlare dei costi del carburante , insostenibili per quei pochi che ancora possiedono un auto . "

Gli autobus grigio scuro continuavano a girare in città , li chiamavano bus collettivi e servivano per recarsi al lavoro , gratuiti ma sporchi e sovraffollati , non uscivano dal perimetro della cittadina .

Esisteva ancora un mezzo per lasciare quell' inferno , oppure Lisa doveva contare solo sui suoi piedi che calzavano scarpe ormai logore ?

Si diceva che oltre a Seaport vi erano cittadine simili lungo la costa , abitate da una popolazione allo stremo , privata lentamente di ogni diritto se non produrre ricchezza per altri in cambio di un misero salario .

"Un nuovo proletariato urbano che finirà per fondersi con quello rurale , ci sarà chi coltiverà le nostre terre , i cui proprietari saranno coloro che ci stanno affamando . " Anche Ramon ci aveva visto bene e a Lisa ora era preclusa per sempre anche la possibilità di rimediare .

Il suo proposito di ritornare a Ederville iniziava a scricchiolare . Un flusso ininterrotto di pensieri l' accompagnava in questo suo peregrinare , un controllo della polizia governativa e per lei le conseguenze sarebbero state terribili .Avrebbe ritrovato la medesima Ederville che aveva lasciato ?Quell' assurda domenica di marzo era salita su quell' autobus diretto a Seaport , attraversato i campi aridi ,vigneti e frutteti decimati dalla scarsità di pioggia .Le fattorie ai lati della strada apparivano oramai desolate , i loro occupanti avevano serrato le imposte e abbandonato i loro beni appartenuti da generazioni alle loro famiglie .

Jason era fra i pochi che aveva declinato l' offerta del governo . Aveva radunato i pochi capi di bestiame ed era partito per le montagne , là dove la siccità non aveva ancora radicalmente stravolto il paesaggio .

L' assurda decisione di Lisa di seguire gli altri in città era un pensiero che spesso riaffiorava in Jason con rammarico , mentre la sera ritornava alla baita ammirando il sole eclissarsi lentamente fra le montagne .

" Vivere senza elettricità , solo del nostro lavoro , in solitudine fra le montagne quanto potremo resistere ? Pensi sia possibile crescere dei figli e assicurargli un futuro dignitoso ?" Le parole di Lisa erano suonate agli occhi di Jason come insensate . Accettare di investire in un alloggio in città ed un lavoro sottopagato in una delle tante industrie della costa , questo non era il suo futuro .

" Hai idea di quello che ci attenderà in città ? Lavorare in un ambiente malsano e tornare in uno squallido monolocale . Questa é la vita che vorresti donare ai nostri figli ? Una vita a Seaport ? Allora perché non imbarcarci e provare a ricominciare magari in Europa ?" Le parole di Jason non scalfirono minimamente Lisa . Lei con la testa era già a Seaport , mentre la loro storia era già al capolinea .

La vecchia baita che aveva faticosamente riattato , dotandola dell' essenziale , raccoglieva tutto il suo mondo e i suoi averi , avrebbe tanto voluto che Lisa la vedesse e magari cambiasse opinione ma di lei aveva perduto ogni segnale da che Seaport l' aveva inghiottita . Chissà com' era la sua nuova esistenza circondata da cemento e acciaio , nuova cittadina di un mondo spietato , nel quale contava solo produrre beni che avrebbero arricchito altri e riempito le discariche di spazzatura ?

Lisa non poteva immaginare quanto era ancora nei pensieri di Jason , lei che preferiva non rammentare per non patire il peso dei rimorsi ed ora che avrebbe dato chissà cosa per essere tra le montagne e respirare a pieni polmoni la libertà che aveva sempre dato per scontata .

Era giunta all' estrema periferia di Seaport , costeggiando la recinzione dell' enorme cantiere mentre di fronte a sé riconobbe il capolinea desolato degli autobus . I passanti frettolosi dall' altro lato del marciapiede transitavano senza degnarla di uno sguardo . Lisa decise di introdursi nelle strade interne sperando di trovare acqua , cibo ed informazioni utili su come lasciarsi alle spalle la sua tragica esperienza a Seaport .

Osservò le sue scarpe oramai consunte , non sarebbe senz' altro arrivata da nessuna parte con quelle suole logore .

" Un viaggiatore assennato deve sempre poter contare sulle proprie gambe e un buon paio di scarpe " . Ramon anche questa volta aveva ragione . Un dedalo intricato di viuzze le offrì proprio quello di cui aveva estremo bisogno . Un piccolo negozio che esponeva calzature , bottigliette d ' acqua e cibo confezionato , tutto quello che poteva servire ad un viaggiatore per intraprendere un lungo cammino .

All' interno un uomo minuto , la accolse con un sorriso inaspettato . I suoi occhi di un celeste vivo e la sua stretta di mano vigorosa la rassicurarono non poco .

"Piacere sono Frank . Qui troverà tutto quello che cerca "

BLUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora