ESPIAZIONE

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Il dottor Timmer ascoltò con attenzione Ed , il quadro da lui descritto mostrava qualcosa di più serio ed il silenzio del medico ne era la conferma .

" Dovrò trattenerti per dei controlli più approfonditi , non ho certo la sfera di cristallo , mio caro. Hai tempo stamani , Ed ?"

" Non mi pare di aver scelta , fai tutti gli accertamenti che devi ." Ed si arrese all' evidenza , mettersi nelle mani del dottor Timmer era l' unica scelta possibile . Passare dall' ospedale di Seaport significava condannarsi a lunghe liste d' attesa e forse vanificare le cure .

" Ed mettiti comodo , ci vorrà del tempo . Ma a fine giornata avremo un quadro completo della situazione . "

Un' infermiera gli si avvicinò per effettuare un prelievo , la divisa bianca odorava di candeggina .

Ed pareva ormai rassegnato e quasi assuefatto a quell' odore .

L' assurda ossessione del dottore per l' igiene aveva contagiato tutti lì dentro , mentre per le vie di Seaport e nei locali tutto emanava un odore nauseabondo .

Ma il dottor Timmer che ne sapeva di come si viveva a Seaport ? Quando il caldo opprimente e l' odore delle fogne rendeva l' aria irrespirabile e dai rubinetti usciva un esile rigagnolo di acqua giallognola .

Ed sdraiato dentro la stanza buia ascoltò poi il rumore dell' apparecchiatura che scansionava il suo corpo .

La voce metallica del radiologo , invitò Ed a trattenere il respiro e a restare immobile .

Un turbine di pensieri attraversò la mente di Ed , fotogrammi della sua vita si snodavano come un serpentone e all' improvviso si accorse che era solo .

Avrebbe affrontato la malattia e la morte solo , così come aveva vissuto . Ma era pronto ?

Il tecnico l' invitò ad alzarsi e rivestirsi e ad accomodarsi in sala d' aspetto .

Si accorse di aver le mani sudate così come la fronte , dall' esito di quegli accertamenti dipendeva la sua vita ed il suo futuro . La sua esistenza come quella di Lisa era appesa ad un filo esile . Ci si aggrappa con le unghie e con i denti a quel brandello di vita quando la morte ci soffia accanto .

Trascorse le ore seduto in sala d' aspetto sfogliando riviste scientifiche fresche di stampa e osservando l' andirivieni del personale sanitario . Quando si entra in clinica si é solo numeri e cartelle cliniche , ecco perché l' aveva odiava così tanto quei luoghi ed ora era in attesa di una sentenza come un detenuto nel braccio della morte .

L' infermiera del dottor Timmer si affacciò in sala d' aspetto e lo invitò ad accomodarsi nello studio .

Il respiro diventò affannoso come dopo una corsa , si accomodò sulla sedia di fronte al dottore che scrutava i risultati delle analisi senza alzare lo sguardo .

Ed non osava interromperlo , il silenzio durò per interminabili minuti , ne era certo non fosse un buon segno .

Il dottor Timmer sollevò lo sguardo proprio mentre Ed stava per parlare : " Mi spiace Ed . Non sono buone notizie . Hai un tumore al pancreas , già esteso al fegato e ai polmoni . "

Almeno non aveva usato stucchevoli giri di parole per sputargli in faccia quella sentenza di morte .

" Quanto mi resta dottore ?" Ed deglutì a fatica , mentre sentiva franare la terra sotto i piedi .

" Non molto , Ed . Forse meno di sei mesi e non sarà una bella morte , mi duole dirtelo ."

Il fatto é che Timmer pareva non esserne del tutto addolorato ma quasi affascinato dalla trasformazione che anche solo annunciare la morte opera nel volto di un uomo .

Soleva ripetere : " Siamo nulla al cospetto della morte . Solenne , irripetibile e definitiva . "

Ci pensava spesso Timmer a quando sarebbe toccato a lui il momento del trapasso , era inevitabile per ognuno .

" Senta dottore , visto che per me non ci sono più speranze almeno mi dica che farà uscire Lisa da qui . Non avrò rimorsi almeno ." Ed si sentì svuotato e lo sguardo del dottor Timmer lo stupì. Un lampo attraversò i suoi occhi ed un sorriso beffardo si fece largo sul suo viso .

" Accidenti Ed ma questa vita non ti ha insegnato nulla ? Metti da parte il cuore , Cristo santo ed usa il cervello . Ti restano pochi mesi di vita e credi che salvare Lisa basti a ripulirti la coscienza ? E degli altri miserabili a questo mondo che ne facciamo , che si fottano tutti ?" Il dottor Timmer si alzò dalla scrivania e ad Ed parve chiaro che si apprestasse a congedarlo senza troppi riguardi .

" Vedrò cosa posso fare Ed . Intanto ti prescriverò una terapia per il dolore . A breve sarà il tuo unico cruccio , gli antidolorifici costano e per giunta sono anche introvabili . Pensa a questo Ed . Sarà un cammino in salita ma c'é sempre una scorciatoia ."

Ed osservò lo sguardo di Timmer quasi rapito . " Evitare il calvario che ti attende , decidendo tu stesso quando porre fine alla tua vita . E' sufficiente un' iniezione per risparmiarti un sacco di sofferenze . Pensaci. "

Ed era basito , non riuscì ad articolare un suono mentre lasciò lo studio del dottore con una busta di farmaci in mano .

Purtroppo non era intrappolato in un incubo , sentiva l' addome ed il capo dolergli mentre si avviava verso casa , alla periferia di Seaport .

Salì su un vecchio autobus grigio affollato , mentre la nausea diventava sempre più intensa , stuzzicata dall' intenso odore di sudore dei passeggeri .

Raggiunse il suo appartamento e sedette sul divano in salotto . Il colonnello Ed Rock era solo e per giunta malato terminale . Rimase seduto con lo sguardo perso nel vuoto per ore , mentre maturò quella che apparve come l' unica soluzione possibile .

Si stupì del fatto che l' ultimo pensiero fosse dedicato a Lisa . Sfilò la pistola dalla fondina e premette il grilletto . Un boato squarciò il silenzio dell' appartamento .

L' espiazione di Ed si era compiuta .


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