NICO LUCIENTE

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Quando Nico conobbe Eni al "Crazy Night " di New Orleans nell' estate del 2071 , entrambi erano reduci da una serie di fallimenti sentimentali e professionali , disillusi che qualcosa di buono potesse ancora entrare nelle loro vite .

Nico in realtà aveva bruciato le storie precedenti perché non aveva mai messo i piedi a terra , da buon marinaio aveva scelto di vagare di porto in porto , seminando ovunque donne e bugie . La moltitudine variegata di persone e luoghi che aveva conosciuto l' aveva affascinato e anche consolato , perché alla fine trovava sempre chi se la passava peggio di lui .

Quando Nico la vide servire ai tavoli del locale , fasciata in un abito lilla , i capelli rossicci raccolti dietro la nuca e due meravigliosi occhi verdi rimase senza fiato .

Il suo sorriso così dolce e la dote innata di ascoltare i guai degli altri mentre quasi mai nessuno trovava tempo per ascoltare i suoi . Questo era uno dei tanti pregi di Eni .

Era piuttosto in carne ma niente in paragone a come sarebbe diventata in seguito .

La loro storia intensa ed intervallata da lunghe pause dovute alle traversate in mare di Nico era quanto di più imprevedibile il caso avesse deciso di donare loro .

Il progetto di Eni , lasciare il lavoro di cameriera al Crazy Night , aprendo un locale tutto suo , trovò il fermo sostegno di Nico .

Fu lui a consigliarle l' acquisto di un fondo a Seaport , prima che divenisse l' inferno attuale , investendo tutti i suoi esigui risparmi e contraendo altri prestiti per realizzare il suo sogno .

La sua amica e collega Gladys provò a metterla in guardia invano : " E' un marinaio ed anche italiano per giunta . Fossi in te non crederei a niente di ciò che dice . Rischi di impantanarti in guai peggiori di quelli che lasceresti qui a New Orleans . Ma che ti viene in mente , Eni?"

Invece Eni si abbandonò alle parole e alle braccia di Nico , stabilendosi a Seaport , quando ancora la cittadina lasciava intravedere piccoli bagliori di futuro .

Il sogno di un locale tutto suo e di condividere la vita con Nico non ebbe nemmeno inizio . Appena giunti a Seaport , Nico riprese a navigare lungo le rotte oceaniche ed Eni tra solitudine e rate da saldare trovò la sua unica consolazione nel cibo , condannandosi ad una morte lenta e consapevole .

La notizia della sua fine terribile raggiunse Nico sulla porta container Eagle , in navigazione verso la rotta europea , lasciandolo attonito e divorato dai sensi di colpa .

Era scappato per non vedere quella montagna di carne divenire giorno dopo giorno sempre più enorme , fuggendo dall' amore che é dedizione ed impegno costante , troppo vigliacco per fermarsi ed affrontare la sfida di ricominciare una nuova esistenza insieme ad  Eni .

Quando ritornò a Seaport , mesi dopo che il cuore di Eni si era fermato per sempre , osservò incredulo dall' altro lato della strada la porta e le finestre murate del locale . Nel suo inutile peregrinare fra uffici , non ebbe la risposta che cercava ; dov' era sepolto il corpo di Eni ?

Possibile che a lei fosse stata negata la dignità di una lapide ?

Il progressivo degrado di Seaport , non sfuggì a Nico e forse per pulirsi la coscienza decise di tendere la mano a coloro che da quella prigione volevano fuggire .

In fondo rischiavano entrambi , i fuggitivi e lui che ne organizzava la fuga .

Non era gratis , ma quel denaro che quei poveracci racimolavano a fatica serviva per pagare il silenzio di altri .

Era un salto nel buio per entrambi . Imbarcare clandestini nelle stive o dentro i container era un viaggio che metteva a dura prova anche i più determinati a fuggire .

Si trattava di raggiungere Nordsand , il primo scalo utile per i fuggitivi , scaricarli insieme alle merci e ripartire per altri scali , mentre loro lasciavano perdere le loro tracce disperdendosi tra gli abitanti dell' isola o ripensando a come raggiungere un altro luogo contando sulla fortuna e le coperture . L ' Europa appariva per molti un miraggio, meta lontana e rischiosa ma rappresentava la giusta distanza fra Seaport ed il futuro. Le capitali europee solleticavano anche i sogni di quanti partiti  dalle cittadine limitrofe a Seaport affollavano l'isola di Nordsand . Una massa di disperati che premeva per imbarcarsi, spesso senza alcun documento a certificarne  l'identità o con titoli di viaggio inadatti o contraffatti. L'amministrazione dell'isola iniziò a protestare con il governo centrale dapprima timidamente poi sempre più con asprezza .

Restare tutti sull' isola di Nordsand ne  avrebbe distrutto il fragile equilibrio economico ed ambientale  , la capienza dell' isola non avrebbe certo consentito l' arrivo in massa di disperati .

I più fortunati avevano ancora qualche risparmio per raggiungere i porti europei , sebbene le restrizioni ai nuovi ingressi , favorissero solo manodopera giovane ed in grado di lavorare .

Le notizie che giungevano dalle altre zone del mondo tramite i marittimi , gli unici affidabili ed informati in tempo reale , non erano del tutto confortanti .

Molti governi applicavano , seppur in misura minore , le teorie del ministro dell' economia Paul Engard , considerate l' unica strada efficace per rendere uno Stato efficiente e competitivo .

Nico comprese che ben presto il mondo avrebbe finito per assomigliarsi ad ogni latitudine .

La povertà non avrebbe avuto più confini e non era certo un bel segnale .

Lingue differenti , pelle più chiara o scura così come capelli ed occhi , ma un filo che rendeva tutti così dannatamente uguali : combattere la miseria .

Eppure qualcuno si ostinava a dividere , anziché unire . La lotta per condizioni di vita dignitose, pensò Nico , avrebbe dovuto organizzare l' umanità dal basso , prima che il vertice della piramide stritolasse con le sue ganasce d' acciaio i più deboli .

" Un coordinamento di lotta nazionale , anzi forse mondiale , ci vorrebbero anche linee guida efficaci per cambiare il sistema . Da soli non si va da nessuna parte ." Nico continuava a parlare più a sé stesso che ai colleghi stupiti dal suo fervore ma poco inclini a comprendere la complessità delle sue teorie .

" Ma dicci un po' Nico : Vuoi diventare capo dei ribelli ? Già ti ci vedo con la tempra del leader ."

Il suo amico e collega Enrique esplose in una risata fragorosa mentre la birra scioglieva la lingua a tutti .

Nico invitò tutti al silenzio , mentre il locale della signora Chen era in pieno fermento .

Troppi poliziotti affollavano tavoli e bancone mentre la signora Chen si aggirava soddisfatta fra i tavoli con il suo immancabile grembiule sudicio .
"Il mondo intero è come una gigantesca pentola a pressione .Non vi accorgete delle masse di disperati che premono per attraversare l'oceano? È così ovunque, eppure nessuno vede la cosa più importante.."
Nico si soffermò osservando i compagni negli occhi. 
"L'acqua scarseggia dappertutto , non solo qui a Seaport . Non piove a sufficienza e  spuntano i dissalatori ovunque. Nessuno ai posti di comando ne parla, ma forse è anche troppo tardi per rimediare."
Enrique tornò  serio e annuì alle parole di Nico. "Per non parlare dei guai che fanno questi giganteschi dissalatori .Lo sapete che fine fa la salamoia prodotta da questi impianti? Finisce un'  altra volta nell'oceano e lo distrugge lentamente e addio pesci ed ecosistema marino ."
Tutti tacquero mentre la signora Chen si avvicinò al tavolo col suo colorito giallognolo.
"Se avete consumato potete liberare il tavolo.  Ci sono altri clienti che attendono i vostri comodi ."
Nico e gli altri si alzarono mentre l'afa opprimente e l'odore delle fognature non erano mai stati a livelli così spaventosi. Si preparavano a breve  a lasciare Seaport  per la consueta rotta di navigazione ed  al pensiero ne erano sollevati .




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