15 ; hipster trains

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Spazzolo per bene i miei capelli e li raccolgo in una coda alta, sospirando. "Siete sempre belli, proprio oggi dovete fare schifo al cazzo?!" Guardo la porta di casa: Bianca sarà qui a momenti. Era in taxi l'ultima volta che l'ho sentita.

Torno in camera e sorrido quando il mio telefono si illumina. Lorenzo.

Favij: tra quanto sarai qui?

Faccio un calcolo mentale veloce, anche se ci metto un po' più del previsto perché in matematica faccio pena.

Julia: non lo so, Bianca ancora non è arrivata, e il treno ci mette sette ore per arrivare a Torino. Diciamo che per domani sono a casa tua :c

Favij: .-.
Favij: alle venti sei qui, in pratica?

Julia: alle venti sono a casa tua a dormire, in pratica.

Favij: ma:(
Favij: credevo volessi incontrarmi.

Julia: ed è così
Julia: ma voglio dormire.

Favij: dormi in treno.

Mattia irrompe nella mia stanza, con un panino al salame tra le mani. «È arrivata Bianca», dice, per poi andarsene.

Mi precipito al piano di sotto, apro la porta e la vedo. Indossa un capello di lana rosso (ad aprile!) e una camicetta nera, che nel loro abbinamento hipster la rendono bellissima. "Bianca sarebbe bella anche con una busta della spesa", mi ricorda il mio subconscio. Ha ragione.

Ci abbracciamo. «Pronta?», mi chiede, sfoggiando uno smagliante sorriso.

Mi stringo nelle spalle ed evito il contatto visivo. "Sono pronta?"

«Sì. Credo. Prendo le valige e torno qui», replico. Corro di sopra, stacco il telefono dalla carica e prendo valigie e borsa. Saluto i miei genitori e Mattia (Stefano dorme) e, dopo aver fatto un profondo respiro, esco.

Ci avviamo verso la stazione della metropolitana, ma nessuna delle due parla, durante il tragitto. Siamo entrambe agitate, ed inoltre è la prima volta che prendiamo un treno insieme.

Siamo due delle prime ad entrare. Il mio posto è accanto al finestrino, ma lei è fortunata perché, sotto il sedile, ha una spina per caricare il telefono.

Bia si offre di posare le valigie sul soppalco, quindi mi accomodo.

«Posti accanto al bagno no?», esclama, una volta sedutasi accanto a me. Due signori anziani occupano i posti davanti a noi e accennano a volersi addormentare, perciò ci sentiamo libere di sfruttare il tavolino in mezzo.

Traffichiamo col telefono fino al momento della partenza, poi decidiamo anche noi di dormire.

***

Sono la prima a svegliarsi. Annaspo con la lingua, faccio mente locale e mi ricordo di essere su un treno per Torino. Mi guardo attorno per qualche minuto prima di capire che ho fame.

Bianca intanto dorme sul mio braccio, e distinguo, sulla felpa, una chiazza di bava. "Grazie mille Bia. Gentilissima." Cerco uno specchio nella sua borsa, e quando lo trovo e mi guardo, quasi non mi riconosco.

La coda di cavallo che ho fatto e rifatto qualche ora prima si è completamente sciolta, e il trucco è sbavato. Prendo il telefono dalla mia borsa e controllo l'ora: le diciotto. "Cazzo, ho solo due ore per sistemarmi!"

Guardo Bia, ma decido di svegliarla in seguito, per potermi sistemare con calma. Mi alzo piano e adagio la testa della mia amica sul sedile, trattenendo a stento le risate. Scusate, ma la scena è troppo comica.

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