Lorenzo ed io scendiamo in fretta le scale, mano nella mano. Ho un mal di testa assurdo e per di più ho dormito pochissimo. Mi faccio un promemoria: evitare l'alcool per i prossimi decenni.
Lori si offre di portarmi le valigie e lo lascio fare, sono veramente a pezzi. Mi consola solo il fatto che potrò dormire sull'aereo. Saluto i miei famigliari con un caloroso abbraccio, mentre Lorenzo rimane sullo sfondo a sorridere imbarazzato.
Fuori casa ci aspetta il taxi. Dentro ci sono Sascha e Bianca, che è da poco arrivata a Roma. Ha fatto un viaggio lunghissimo tutta la notte, poverina. Lei è seduta accanto al guidatore, Sascha sui sedili posteriori. Mi siedo accanto a lui mentre Lori carica le valigie nel portabagagli e mi sporgo a baciare la mia amica. La saluterò meglio una volta sulla terraferma.
Lorenzo si sbriga a salire nella vettura e il tassista mette in moto. «Dove vi porto?», domanda. Tutti si voltano a guardarmi.
Essere l'unica di Roma non è vantaggioso. «All'aeroporto di Fiumicino, grazie», rispondo. Restiamo in silenzio per un po', poi Bianca inizia a parlarci dei luoghi che dobbiamo assolutamente visitare una volta arrivati a Los Angeles.
Io sono troppo stanca per essere entusiasta. Sascha, alla mia sinistra, lo nota. «Tutto okay?», mi domanda, avvolgendomi un braccio attorno alle spalle. Mi sento stranamente a disagio.
«Non ho dormito molto, questi ultimi giorni», divago. Meno gli parlo e meglio è. Non so esattamente il perché, ma sento una strana sensazione.
«Mh, va bene.»
L'argomento si sposta sul film di Lorenzo, e decido di schiacciare un pisolino. Quando mi risveglio, ho la testa sulla spalla di Sascha. “Merda, quest'uomo mi perseguita.”
«Siamo arrivati», mi dice lui.
Annuisco, e mi affretto ad uscire dal taxi. Ci dividiamo il costo del viaggio, e poi ci inoltriamo nell'aereoporto. Con una mano mi sorreggo al braccio di Lorenzo, e con l'altra porto a fatica le mie due valigie e il bagaglio a mano.
Ci accomodiamo nell'aerea d'attesa, anche se non realizzo subito cos'è che stiamo aspettando. Lorenzo è andato a dormire addirittura più tardi di me, perché non sembra minimamente stanco? “È abituato.”
Adele e Alberico arrivano pochi minuti prima della partenza dell'aereo. Lori inizia a litigare con loro, Bianca cerca di mantenere la pace assieme a Sascha e io faccio il
check-in. Più in fretta torno a dormire e meglio è.Controllo il numero sul mio biglietto e corrisponde al sedile accanto al finestrino. Il mio cuore esplode dalla gioia. Guardo l'assistente di volo che carica i miei bagagli e poi, finalmente, mi siedo.
I miei amici mi raggiungono qualche istante dopo, e Lorenzo accenna a voler litigare anche con me. Non so il perché e non mi interessa nemmeno.
Aspetto che il volo parta e torno a dormire. Tra poche ore, a mente fresca, riuscirò a fare un discorso di senso compiuto.
***
Apro gli occhi e mi stiracchio: okay, adesso mi sento riposata. Mi guardo attorno e noto che stanno tutti dormendo. Per qualche ragione mi sento arrabbiata con Lorenzo. Lo guardo che dorme accanto a me e non riesco proprio ad avercela. Gli bacio la punta del naso e lui lo arriccia.
Un'hostess mi si avvicina. Ha un vassoio tra le mani, e sopra ci sono noccioline, caramelle e bottigliette d'acqua. Mi sorride. «Gradisce qualcosa, signora?», mi chiede.
Signora? “Ehi, non ho nemmeno sedici anni!”, mi lamento. «Dell'acqua, grazie.»
Mi passa la bottiglietta, ma bevo solo quando va via. “La metterò sul Death Note: hostess antipatica che mi dà della signora.”
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Fanficdal capitolo 19: «Lorenzo tiene davvero a te. Meritate di essere felici, tutti e due. E meritate di esserlo insieme.» #1 in Julia il 23/12/18 #1 in Favij il 12/09/2019 #24 in Teen Fiction il 24/08/2015 -Iniziata il 7/4/2015 -Finita il 2/2/2016 ...