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È Manuel stesso a proporlo, in realtà.
È che Simone è così tanto bello quando è preso dal piacere, dalla voglia, quando è tanto stanco e gli tremano le cosce ma non riesce a dirgli altro che "Sì".
E allora pensa a quanto bello sarebbe, stanco il doppio, distrutto il doppio. E Simone accetta subito, anche se palesemente in imbarazzo.
"Non devi se non vuoi, amore"
"Voglio, io- ma tu resti con me?"
"Cuore mio, tu l'amore lo fai con me, non con lui".
Simone gli sorride allora, e Manuel comincia a cercare.
Si conoscono su tinder.
Di lì, è tutto naturale.
Simone è il centro indiscusso dell'attenzione, divorato da labbra avide e mani grandi.
Luca -così si chiama- gli tiene i polsi tra le mani, stretti tra i loro petti, e gl'infila il cazzo tra le cosce strette mentre Manuel lo prende da dietro e gli tira forte i capelli, la mano libera aperta contro il suo stomaco- "bravissimo amore, bravissimo".
Simone, alla fine, è un disastro di lacrime.
Si rifugia contro il petto di Manuel. Luca gli bacia una spalla, s'accende una sigaretta, ne offre una a Manuel che l'accetta prima di coprire Simone con il lenzuolo, ancora sfatto e col respiro affannato.
" È adorabile".
Manuel sorride, bacia la fronte sudata di Simone, "il più dolce del mondo".
Luca, la mattina dopo, prepara la colazione per tutti e tre.
Simone chiacchiera amabilmente, Manuel si limita a guardarlo con un sorrisone sulle labbra e a rispondere sporadicamente. È lui ad aiutare Luca a sistemare, si salutano con un bacio a stampo quando l'accompagnano alla porta.
"Grazie", lo dicono assieme, tutti e tre.
Simone e Manuel s'accoccolano sul divano, stretti stretti in un abbraccio con la televisione accesa e ignorata.
"Come è andata amore, ti senti bene? Sei stato a disagio?"
Simone gli bacia piano la sporgenza della clavicola, "sono stato bene, ma mi piace di più quando siamo solo io e te."
