"Bene, posso farcela" dico alla me stessa riflessa nello specchio, mentre mi sistemo la camicetta e tiro di poco giù la gonna.

Cerco di rassicurare me stessa riguardo l'imminente uscita con Logan, ma essendo molto spaventata, non riesco nel mio intento, non riesco a restare calma e la tentazione di spogliarmi, rimettermi il pigiama e coricarmi nel letto è davvero forte; tuttavia so che la cosa giusta da fare è affrontare i miei demoni. Anche se sarà una cosa imbarazzante e spaventosa, devo farlo o non risolverò mai questa faccenda.

"Apri la porta Taylor!" Continua a sbraitare Hailey da fuori la mia stanza. Dopo averle cominciato la mia scelta, non mi è rimasto altro da fare se non chiudermi in camera per non farmi disturbare o dissuadere da prediche strazianti.

"Ma ciao" la faccio entrare accogliendola con un finto sorriso.

"Oh finalmente" esclama rimproverandomi con lo sguardo, e venendo ignorata.

"Allora?" Domanda impaziente, mordendosi nervosamente le unghie.

"Allora che?".

"Vuoi davvero farlo?" Alza gli occhi al cielo.

"Come se non fosse già evidente e ovvio, si".

"È inutile che fai la spiritosa sai? Beh se vuoi proprio andare io verrò con te, non ti lascerò da sola" insiste.

"No no e no. Non ci pensare nemmeno, non ti lascerò venire con me, assolutamente no; quindi, smettila perchè non mi va di iniziare un'altra discussione".

Sul suo volto un'espressione sconsolata e affranta ne sostituisce una arrabbiata, se ne va a senza nemmeno battere la porta, sussurrando un 'molto bene'.

Qualche secondo dopo prendo la mia borsetta e mi avvio fuori dalla stanza, poi giu dalle scale, senza più vedere Hailey, che si è probabilmente rifugiata nella sua stanza. Un'altra volta.

"Io esco" comunico ai due sul divano.

"Dove vai" esclama Shawn alzando un po' troppo in fretta la testa e senza nemmeno pronunciare il punto interrogativo.

"Faccio un giro con amici" rispondo cercando di non destare sospetti.

"Ma se non conosci nessuno qui" Ribatte Shawn.

"In realtà si. Mia mamma a causa del suo lavoro ha sempre viaggiato molto, per cui a volte mi porta con lei e conosco gente nuova. Ho scoperto che alcuni amici che mi ero fatta a Brooklyn ora vivono qua" spiego, andando fiera del mio piano ben architettato. L'unica cosa da sperare ora è che Hailey non faccia dei casini rivelando strane informazioni. In ogni caso non è un problema mio, non devo spiegazioni a nessuno.

L'importante è inscenare qualcosa di credibile.

Con un taxi arrivo al bar in una ventina di minuti, entro e, notando di essere arrivata diversi minuti in anticipo, scelgo un tavolo a cui sedermi. Ordino una bottiglia d'acqua per rinfrescarmi le idee e riempire l'attesa, che risulta non essere troppo logorante. Anche lui arriva in anticipo. Varca la soglia del bar e mi cerca, incontra il mio sguardo e mi raggiunge, con un'andatura fin troppo lenta, che fa battere il mio cuore più velocemente.

Il night club è già decisamente pieno e la musica e le chiacchiere altrui sono abbastanza alte da mascherare le nostre voci, ma non a sufficienza da silenziare i miei pensieri.

"Ehi" mi saluta con un sorriso, che scatena qualcosa di strano dentro di me, e mi si siede di fronte "Come va?".

"Ciao" ricambio il saluto e deglutisco "sei venuto da solo" affermo.

"Si, come mi hai chiesto tu".

"Grazie". Lo sto ringraziando, dovrei insultarlo per quello che ha fatto, ma lo sto ringraziando.

Dreamtime's overDove le storie prendono vita. Scoprilo ora