La fastidiosa suoneria del telefono si fa sentire più presto del solito e mi costringe ad alzarmi, controvoglia. Questo è ciò che accade per una volta che dimentico di silenziarlo. Pongo fine al tormento e guardo l'ora dalla sveglia sul comodino notando che sono appena le sette ed il mio sonno è ufficialmente stato rovinato.

La scritta 'numero sconosciuto' compare sullo schermo, così scorro col dito e mi accosto il cellulare all'orecchio per rispondere.

Percepisco rumori dall'incomprensibile natura e nonostante chieda chi stia parlando, più volte, nessuno mi degna di una reazione. Riattacco abbandonandomi sul letto e maledicendo mentalmente la persona dall'altro capo del telefono, pur non sapendo chi sia.

Scendo in cucina, avendo ormai rinunciato a dormire; quando mi sveglio in malo modo, alla fine, non c'è verso che mi riaddormenti. Apro una delle antine sopra il lavandino e preparo un delizioso cappuccino con molta schiuma usando l'apposita macchinetta.

Porto tutto al bancone, mi siedo ed inizio ad assaporare il gusto delle gocciole pucciate nel latte e caffè. Questo è decisamente ciò che mi serve e probabilmente è in grado di sostituire le ore perse di sonno.

Mentre faccio colazione squilla un'altra volta il telefono e ancora una volta nessuno parla. Tolgo la suoneria e lancio il telefono su una soffice poltrona abbastanza larga situata dall'altra parte della stanza.

"Che violenza" commenta una voce facendomi quasi venire un colpo. Vedo il responsabile appoggiato allo stipite della cucina con addosso un paio di pantaloncini corti ed una canottiera che mostra i possenti muscoli delle braccia.

"Scusa, non volevo spaventarti" si scusa il riccio vedendomi trasalire ed io lo ammonisco con un segno della mano e proseguendo a mangiare.

"Come mai già sveglia?" Chiede curioso.

"Nulla" banalizzo.

"Ok" dice e poi si dirige al bancone posizionandosi giusto di fronte a me "ho sentito il telefono suonare e mi ha svegliato" mi spiega riferendosi evidentemente al mio.

"Lo so" dico disperata capendolo "proprio per questo l'ho lanciato".

"No, intendo il telefono di casa".

Come? È suonato anche quello? Esiste un telefono di casa? Devo essere stata distratta.

"Ah" dico alla sua affermazione.

"Voglio dare una festa" confesso ad un tratto.

Vedo il suo sguardo perplesso su di me come se non si aspettasse una cosa simile da me.

"Ho voglia di divertirmi un po'" comunico con la bocca piena e facendo ridere appena il ragazzo di fronte a me.

"Non conosciamo nessuno".

"Oh avanti. troveremo qualcuno, scommetto che Tyler ha un sacco di agganci e forse anche Dylan. Possiamo invitare Selna e magari dirle di portare qualche amica"

"Si, si può fare...oppure, potremmo semplicemente uscire e quando avremo abbastanza contatti.."

Annuisco dandogli ragione e termino finalmente la mia scorpacciata andando a posare le stoviglie nel lavello.

Mi dirigo verso la poltrona, prendo il telefono e, dopo essermi accertata che nel frattempo non fosse arrivata alcun'altra chiamata, riattivo il volume sperando in bene.

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La giornata trascorre velocemente e tranquillamente, malgrado altre tre chiamate dallo stesso numero, che hanno iniziato a farmi a credere di avere uno stalker.

Tyler ha trovato due palloni da calcio in garage ed ha passato tutto il pomeriggio a giocare con Dylan, che non avevo mai visto così attivo ed energico.

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