Io e Tyler ci giriamo l'uno verso l'altro di scatto, sincronizzati come due nuotatori provetti e, con passo da ghepardo, corriamo fuori dalla stanza per non perderci altre reazioni buffe di Dylan, che a quanto pare si è chiuso a chiave nel bagno, soffocando le nostre aspettative di goderci un altro po' di sano divertimento. 

Shawn è rimasto impalato sulla soglia della camera, dando chiara prova dei suoi lenti riflessi mattutini.

Dopo una manciata di minuti vediamo il nostro cucciolo fradicio uscire dal bagno, già asciutto e cambiato, tranne che per i capelli, divisi in ciuffi ribelli.

Ci incenerisce col suo sguardo infuocato, quasi avessimo ferito il suo orgoglio in modo indelebile. Tyler, percependo il mio 'quasi senso di colpa' di fronte a quell'espressione si mette a ridere senza contegno.

"Non te ne sarai mica pentita, vero?" Chiede sbeffegiandomi amichevolmente "Su, non è questo il momento per abbassare la guardia, guardalo negli occhi fiera, lo farà impazzire".

"Cazzo di poeta Tyler Knights".

Mi dà un leggero colpetto sul braccio e mi tranquillizza riportando alla mia memoria il fatto che Dylan è sempre, perennemente incazzato, per cui la differenza non sarà troppo evidente e nemmeno  più di tanto duratura.

Tyler è come...insomma, se hai un dilemma che ti affligge, lui arriva e lo scioglie come fosse un nodo, facendoti sentire una stupida per non essere riuscita a risolvere la questione per conto tuo. Riesce ad alleggerire tutto e lasciarselo alle spalle, senza permettergli di occupare tempo prezioso della sua luminosa giornata.

Finalmente anche Shawn si unisce a noi, e ci dirigiamo di sotto.

Arrivando al fondo della rampa di scale, notiamo Hailey in cucina, intenta a divorarsi una focaccia soffocata da innumerevoli strati di nutella.

"Ma" chiedo "tu come ci sei arrivata qui?" Nessuno l'ha vista uscire da camera sua e so per certo che non era già qui.

"Usando le scale" mi sfotte borbottando con la bocca piena, facendomi odiare la scena e le calorie.

"Colazione leggera eh" commenta Tyler mentre Dylan si siede al tavolo della cucina, sembrando già meno arrabbiato.

"Mmh" mugugna sembrando assorto nei suoi pensieri "ora ci vorrebbero proprio dei pancake" fa il vago guardandoci con espressione di sfida. Corrugo le sopracciglia di fronte al suo improvviso miglioramento d'umore, ignara di quale possa essere il suo scopo.

"Concordo" socchiudo gli occhi sospettosa.

"Già" continua senza però muovere nemmeno un dito.

"Già" la mia è una via di mezzo tra una domanda ed un'affermazione, non capendo le intenzioni del ragazzo di fronte a me.

Lo guardo come per dire 'beh' e lui sembra capirlo e decide di rispondere alla domanda implicita nella mia espressione dubbiosa.

"Chi è che potrebbe preparare dei pancake per farsi perdonare?" Chiede ironico alzando le sopracciglia e puntando il suo sguardo su di me e poi su Tyler; intanto, Shawn fa un verso animalesco.

Ignoro e passo bellamente oltre il suo infantile e fin poco furbo ricatto, prendendo i miei biscotti dalla credenza, ma come ovvio le provocazioni non terminano, così rispondo a tono.

"Guarda che hai iniziato tu con quella storia del maggiordomo e in realtà non hai mai chiesto scusa" lo attacco.

"Hai detto che non c'era alcun problema e che non ce n'era bisogno".

Evidentemente Dylan non è talmente stupido o ingenuo da non riuscire ad interpretare i sorrisi falsi della gente. Era ovvio che non l'avevo perdonato, era chiaro come il sole.

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