Capitolo 2

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Giulia.
Mi sono presa qualche alcolico in più, e adesso sono un po' fuori di me, ma vedo che Elia è completamente sobrio e mi sta vicino.
Decido di allontanarmi con Rebecca, andiamo verso il bar e prendo un'altra bevuta, lei è molto più fuori di me.
Adesso sono messa peggio di prima, lo faccio perché mi sono un po' offesa di quello che ha detto Elia, che è il dio della pazienza, quindi così almeno se succederà qualcosa tra me e lui non me lo ricorderò perché ancora non sono tanto pronta, ma non voglio che Elia mi lasci.
-Ehi anche basta adesso eh- vedo Elia davanti a me che mi prende a braccetto.
-cosa?- chiedo mangiando le parole.
-stai messa male, andiamo ti porto a casa- mi sorregge mentre cerco di camminare, credo propio di aver esagerato.
-dammi un bacio- lo supplico.
-basta, andiamo a casa- il suo tono è freddo.
-ma gli altri?- domando confusa.
-stanno già per andare tutti via, stanno tutti a pezzi, chi c'è a casa tua?- chiede.
-sono sola, credo- farfuglio.
-almeno ci risparmiamo figure di merda con i tuoi- dice scocciato.
Non dico nulla, lascio che mi accompagni all'uscita, mi porge il casco, che mi cade dalle mani.
-merda Giulia, nemmeno il casco tieni in mano, devo aprire un portale-
-scusa- quasi mi accascio in terra, ma lui mi prende al volo e mi stringe.
Mentre mi tiene apre il portale, mi spinge dentro e poi mi segue.
Siamo rientrati nel salotto, fortuna che non c'è davvero nessuno, i miei e sono andati da nonna e rimangono là per la notte.
-adesso ti metto a letto- mi prende in braccio molto delicatamente.
-ti va se stanotte facciamo qualcosa?- chiedo provocante.
-Giulia, per favore smetti-
-dai andiamo- cerco di baciarlo.
Lui si scansa e mi appoggia al letto, a questo movimento, non riesco a resistere e vomito tutto quello che ho ingerito stanotte.
-scusa Elia- mormoro.
-tranquilla va tutto bene- mi alza piano piano, poi mi inizia a togliere il vestito lo appallottola e lo getta a terra, poi mi prende di nuovo in braccio e mi porta in bagno, mi fa sciacquare la faccia.
-mica ti ricordi a che ora tornano i tuoi domani?- mi sussurra.
-non lo so- dico mentre tossisco, sto di nuovo per rivomitare tutto, ma Elia mi prende e mi avvicina al water mentre io mi piego per vomitare di nuovo, fortuna che riesce a prendermi i capelli prima che ci finisca quella roba sopra.
Quando ho finito, mi rialza piano piano e di nuovo mi fa sciacquare.
Quando mi riaccompagna in camera, prende il pigiama dal cassettone e me lo mette,io non sono in grado di farlo.
-rimani?- chiedo.
-ti sei comportata male sai?- mi dice ignorando la domanda.
-io volevo solo...-
-tu non accetti gli scherzi a volte, sei troppo permalosa, e guarda come ti ritrovi, non voglio che ti succeda mai più ok?- sembra quasi che stia piangendo, mentre mi accarezza la guancia.
-scusa, ma tu sei stato un po' uno stronzo-
-lo so, scusa piccola-
-rimani?-
-si-
Mentre mi appoggia sul letto, mi da un bacio sulla guancia, poi si mette accanto a me e tira su le coperte.
-forse domani non ricorderai quasi nulla- mi dice Elia abbracciandomi.
Non rispondo, credo sia deluso dal mio comportamento, io invece sono fiera del suo, se fosse stato un altro avrebbe già abusato di me.
-non riesco a dormire- gli dico.
-rilassati, so che ti senti uno schifo, ci sono passato anche io, ma devi cercare di non pensarci, quindi stai calma e dormi,tanto ci sono io qui con te-
-grazie- riesco solo a dire.
Ha centrato in pieno i miei e pensieri, mi sento uno schifo in queste condizioni.
Così cerco di stare il più tranquilla possibile standomene ben coccolata tra le sue braccia nude.
Prima di addormentarmi riesco ancora a sentire la sua voce -ti amo Giulia-.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora