Capitolo 17

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Elia.
Siamo rimasti più di trenta minuti ad ascoltare Giulia, sono affascinato da come sappia esprimere in un racconto così tante emozioni da fartelo rivivere in qualsiasi momento.
Ma ne sono anche rimasto sconvolto, non saprei cosa fare e adesso mi ritrovo nel silenzio più assoluto della sala, tutti mi fissano aspettandosi una reazione positiva, mi ero talmente perso in lei che non mi sono accorto che loro erano, tra virgolette, felici per lei o per lo meno hanno espresso un parere sulla situazione, invece io sono fermo incapace di rispondere.
-ti prego, di qualcosa- rompe il silenzio Giulia scongiurandomi.
-io ho bisogno di tempo- riesco soltanto a dire questo e uscire dalla sala con tutti gli occhi puntati addosso.
Penso che tutti si erano aspettati una reazione positiva, ma non la ho avuta per il semplice fatto che io l'ho uccisa senza rendermene conto.
Se la sua natura non veniva rivelata lei era più che al sicuro, è quasi impossibile uccidere un vampiro e lei lo è, adesso che lei sa di esserlo potrebbe esporsi maggiormente al pericolo e conoscendola sarà inutile mettermi a pregarla di non fare stupidaggini.
Ho vagato per tutto il castello non accorgendomi di essere arrivato nella cantina.
Mi ci chiudo dentro, tutto quello che mi serve è tranquillità e solitudine.
Adesso molto più di prima dovrò proteggere lei e i miei e amici, sarà tutto nelle mie mani e questo lo odio.
Alla fine la testa mi sta per scoppiare, e senza accorgermene, mi addormento sul pavimento ghiacciato della cantina.
Il telefono squilla ed io mi sveglio di soprassalto, ho 20 chiamati fatte dai miei amici, evidentemente sono preoccupati e per lo più sono passate due ore da quando mi sono infilato qua dentro.
Mi alzo lentamente, ho un leggero capo giro, mi riprendo veloce e risalgo tutto il castello fino alla mia camera.
Dopo di che, prendo il telefono e chiamo Raffaele.
-Ehi amico!- risponde subito preoccupato.
-tutto bene fra, sono in camera mia voi?- chiedo.
-noi siamo in una delle tue stanze, pieno di roba per divertirsi- spiega malamente.
-arrivo- e butto giù.
Quando arrivo, i ragazzi mi fanno mille domande e seduta da una parte vedo Giulia, non ascolto quello che mi dicono e nemmeno rispondo.
Mi siedo vicino a lei, si vede che ha l'aria afflitta e triste, probabilmente la mia reazione né è la causa.
-senti, mi dispiace aver reagito così ma..-
-ma cosa? Non mi accetti perché sono un vampiro- grida.
-no, cosa dici?! ho solo pensato ad una cosa, penso che avendoti morsa, ho sbagliato, ti ho messo in pericolo- dico fissandola e prendendogli la mano.
-Ma cosa dici? Perché mi avresti messo in pericolo più di prima?- chiedo sospettosa.
-perché sei un Mezzosangue e sei tra i vampiri più forti e più ricercati da uccidere come me- dico esplicitante e senza rigori di parole, ma evito il suo sguardo.
Lei rimane in silenzio senza aprire bocca.
Quando alla fine mi bacia a stampo e mi sussurra - ce la faremo insieme vedrai-.
Sembra che tutto si sia risolto, adesso passo un po' di tempo con tutti, per due giorni di fila abbiamo cercato di evitare molto attacchi, ma oggi siamo stanchi e decidiamo di andare tutti a letto, domani ricominceremo.
Io dormo con Giulia lei si è già messa nel letto sembra così dolce e pura.
Così mi levo i vestiti e rimango in mutande, la voglio stanotte e deve essere mia.
Mi infilo sotto le coperte e la giro verso di me.
Finalmente dopo due giorni ci baciamo, come se ci fossimo mancati da anni.
-mi sentivo male al solo pensiero di non sfiorarti- le dico.
Lei si limita a sorridere.
Poi mi monta sopra ed io la svesto, facendola rimanere in biancheria intima.
Poi levo il reggiseno, ed ecco arrivato il momento.
Entro dentro, sento lei ansimare, è la seconda volta che lo facciamo, ed è bellissimo.
adesso sono io sopra di lei e sembra molto più convinta della prima notte e quindi vado più veloce.
Bacio tutto il suo corpo dal seno,alla pancia, alle cosce.
Spero che questi momenti con lei non finiscano mai.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora