capitolo 24

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Giulia.
Quando abbiamo sentito l'urlo, avevamo subito capito la situazione,ho mandato via le ragazze nella carrozza di emergenza.
Avevo detto loro che sarei andata dopo, ho mentito non voglio causare altri danni quindi ho deciso di consegnarmi a Luca.
Sto vagando per i corridoi in fiamme della casa, semplicemente sto cercando Elia, lui non era alle carrozze quando ci hanno attaccati, i pensieri offuscati mi impediscono di vedere ciò che mi circonda.
Il mio unico obbiettivo è uscire, e quando trovo la porta mi fiondo fuori tossendo.
Il fumo mi ha fatto lacrimare gli occhi, mi accascio in ginocchio e cerco di riprendere fiato.
In lontananza noto due sagome, non riesco ancora a mettere a fuoco, ma sembra che stanno combattendo.
-Giulia! VATTENE!- l'inconfondibile voce di Elia mi rimbomba nella mente.
È lui che combatte con Luca, lo scontro sembra molto teso e carico di energia negativa, mi rimetto in piedi.
Adesso vedo tutto più chiaro, sono l'uno di fronte all'altro, Elia emana una luce blu, mentre Luca rossa.
Si lanciano l'uno contro l'altr, ma si nota la stanchezza dal respiro affannoso dei due, ma Elia sembra in vantaggio.
Luca è ricoperto di sangue e si regge il braccio destro, la sua faccia è un ghigno di dolore e odio.
Mentre Elia sembra essere più stabile e sicuro di sé.
Questa cosa mi rincuora e penso che non importa che mi consegnerò, se Elia riesce a batterlo.
-perché non sei andata via?!- mi grida Elia mentre evita gli incantesimi di Luca.
-non voglio creare altri problemi!- cerco di trattenere le lacrime.
Se ripenso a ciò che è successo a causa mia, potrei crollare, e l'unica cosa che davvero voglio è salvare Elia, voglio che lui abbia la sua vita tranquilla, perché se lo merita.
-VATTENE!- grida con tutto il fiato che può avere.
-NO!- ribatto -RIMANGO CON TE!-.
Evita per un pelo la fiamma lanciata da Luca, lui controbatte con un getto di acqua potentissimo che lo scaglia contro un albero.
Luca si rialza a fatica.
-credi davvero di aver vinto?- chiede Luca con voce dolorante.
-non ancora!- Elia ha stretto i denti e i pugni ed è di nuovo pronto per attaccare.
Ma qualcuno da dietro mi afferra violentemente i bracci.
Lancio un urlo pazzesco, Elia si volta verso di me, un'espressione impaurita è disegnata sul volto.
Si lancia a corsa verso di me , ma Luca lo colpisce e lo fa volare verso la casa, sbattendo violentemente contro il muro, cade in terra privo di sensi, io vedendo di essere spacciata non cerco nemmeno di porre resistenza, in fondo essere catturata è quello che volevo fin dall'inizio.
-bene bene- la voce dietro di me risuona molto giovanile, ma non so chi sia.
Luca avanza verso di me con un ghigno soddisfatto.
-lui è Eros, io mio migliore amico!- continua a ridere mentre il suo amico si presenta in modo spudoratamente arrogante.
Non mi faccio prendere da nessuna emozione, forse ho solo paura di provare dolore o di essere torturata.
Come pensavo mi imbavagliano gli occhi e la bocca, poi mi legano le mani dietro e mi costringono a camminare per un tratto di strada, fino a farmi montare su una carrozza.
-cara mezzosangue, non penso tu abbia idea di cosa ti aspetti!- ride Luca, e Eros lo segue.
Io non rispondo, mi limito a tenere la bocca chiusa e a trattenere le lacrime.
Come vorrei adesso che Elia fosse qua con me, avrei voluto dirgli quanto lo amavo almeno per un ultima volta, perché so già che questa sarà una strada senza ritorno.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora