Capitolo 5

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Elia.
Quando arriviamo al bar, ci sediamo al tavolo con gli altri, io non parlo, mi tengo in disparte, ogni tanto Giulia mi accarezza, ho troppi pensieri per la testa, i miei poteri, Luca, Giulia, già lei, lei che non avrei mai pensato facesse parte di me e adesso, penso sempre a lei,ma stavolta la terrò fuori da tutta la merda che succederà, ma come?
Dovrei lasciarla?
No, nemmeno per sogno, sono confuso, non so cosa fare, aspetto stasera riparlerò con nonna, lei è l'unica che può aiutarmi.
Nel frattempo, mi unisco al gruppo parlando e ridendo, cerco di nascondere le mie emozioni, non voglio che Giulia stia male.
Quando lei se ne deve andare, la saluto senza dimostrare nessuna preoccupazione, lei sembra felice, adoro vederla così, come farei a lasciarla?
Quando poi anche le altre ragazze sono andate, rimaniamo io Pippo e Raffa.
-Ehi, tu non la racconti giusta, cosa hai?- mi chiede Raffa.
-si è vero, hai parlato pochissimo- interviene Pippo.
-ragazzi stasera venite a dormire da me- dico.
-ok, nessun problema per me- dice Raffa.
-nemmeno per me-
-bene, ma dormiremo poco, e avrete molto da sapere- dico serio.
-non puoi parlare adesso- dice raffa scocciato.
-no!-
-va bene-
-fatemi sapere se venite, io adesso vado- detto questo li saluto e me ne ritorno a casa.
Per la via incontro Marta, era l'ultima persona che volevo vedere, le passo accanto senza nemmeno guardarla, ma mi afferra per il braccio.
-stai ancora con quella- mi dice.
Ma mi libero in fretta.
-basta! sei ridicola non te ne accorgi?- gli dico incavolato.
-io sto con il to ex migliore amico caro!- mi sputa le parole in faccia.
Io invece mi irrigidisco, sono incredulo, come è possibile?
Dopo che c'è stata la guerra sul mio mondo lui non si è più fatto vedere, non penso due volte e scappo, inizio a correre verso casa, e quando arrivo stremato mi butto nel letto, che cosa ha in mente Luca?
Sono davvero troppo stressato, davvero troppo confuso, devo dirlo subito a mio padre.
Così scendo dalle scale e vado in cucina da lui.
-papà- dico preoccupato.
-dimmi Elia- dice lui alzando il sopracciglio.
-non ne sono sicuro al cento per cento, ma credo che Luca sia tornato, vuole la sua vendetta- dico con il fiato mozzo.
Lui lascia la sua tazza da tè sul tavolo, guarda un punto fisso oltre al tavolo.
-allora preparati, perché questa volta sarà la tua battaglia- dice serio.
Deglutisco, lentamente.
-lo so, lo sconfiggerò, gliela farò pagare- dico in tono deciso.
Sarà così, lo giuro, adesso sono molto più convinto che vincerò e terrò con me Giulia,Luca si è messo contro la persona sbagliata.
Me ne ritorno in camera, aspetto Raffaele e Pippo, ordiniamo le pizze e gli spiego tutta la faccenda.
-amico giuro che gli faccio male a Luca- dice Pippo.
-già stavolta la facciamo finita seriamente- dico.
-mi ha fatto quasi ammazzare, giuro che se ne pentirà- interviene Raffa.
Dentro di me sta crescendo una forte voglia di vendetta, di odio e soprattutto di cattiveria verso quel ragazzo che una volta lo consideravo parte della mia famiglia, la persona che si era guadagnata la mia fiducia.
Guardiamo in film horror, tanto per aspettare le due.
Alle due in punto mia nonna si presenta bussando alla mia camera.
-bene andiamo giù nella palestra- dice con un sorriso troppo serio.
Ci avviamo giù, i ragazzi sembrano zombie dico loro che non devono accompagnarmi per forza, ma sono testardi.
Nonna ci fa sedere in cerchio, gambe incrociate e lei davanti a noi.
-bene Elia, adesso chiudi gli occhi, svuota la mente da tutto, e poi concentra la tua energia attorno a te- dice guardandomi.
Annuisco, poi chiudo gli occhi, svuoto la mente, mi ci vuole un po' di tempo, poi concentro la mia energia.
Sento qualcosa che cresce intorno a me, non apro gli occhi aspetto, poi sento tutto finire e apro gli occhi di scatto.
-tranquillo è normale che succede- mi dice incoraggiandomi.
Poi nella sala entra anche papà.
- Alzati e concentrati- dice seriamente.
Mi alzo, allargo leggermente le gambe e faccio lo stesso processo, sento l'energia che scorre dentro di me, ma svanisce subito, sbuffo dalla rabbia pensavo fosse facile e invece.
-non scoraggiarti, continua a provare- mi incoraggia papà.
-si dai- continua mia nonna.
Riprovo e stavolta trattengo l'energia, adesso la controllo, la sento mia.
Apro gli occhi e vedo intorno a me una scia bianca che mi circonda.
-prova a battermi- dice mio padre trasformandosi.
Lo guardi strano, quasi spaventato, ma mi trasformo.
Ci mettiamo l'uno davanti all'altro e poi attacco per primo.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora