Capitolo 16

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Giulia.
Sono passati due giorni ormai che non sento Elia e nemmeno mi faccio viva.
Sono troppo preoccupata e impaurita.
Non so come affrontare il discorso di mio padre.
Ho anche rifiutato di andare là per aiutarlo, mentre Rebecca e Gloria si trovano con loro.
Immagino che Elia sia confuso o spaventato dal mio comportamento, ma non so come fare io stessa e preferisco prendermi ancora tempo.
Vorrei andare da lui, scappare da questa gabbia, dove mio padre dice che è solo per proteggermi, da sola ho imparato a controllare le mie crisi di sangue in questi due giorni, la notte esco e prendo gli animali, sono diventata molto più abile di quello che pensavo, e tengo ancora il ciondolo che Laura mi aveva dato.
Apro il cassetto dove lo tengo ben nascosto, luccica come se fosse nuovo, ha la pietra a punta legata alla corda con un nodo stretto.
Mentre rimango a contemplarla, qualcuno bussa alla porta.
Nascondo in fretta e furia la pietra nel cassetto e poi chiedo chi è.
Nessuna risposta, ma mia madre entra tranquillamente in camera e si siede sul bordo del mio letto.
-siediti che dobbiamo parlare- dice senza alcuna emozione.
Mi siedo lentamente continuando a fissare mia madre.
-dimmi mamma, è successo qualcosa?- dico preoccupata, ma allo stesso tempo curiosa.
-no, solo che penso tu debba sapere la verità- rimane seduta con le gambe accavallate.
-che verità?- mi sta salendo già l'ansia addosso, cosa non so ancora?.
-ascolta quando è iniziata la guerra a Domino, io sono venuta a vivere qua, ho incontrato tuo padre e ci siamo sposati-
-tu vieni da Domino?- la interrompo bruscamente, ma lei sembra non accorgersene e continua la sua storia.
-poi sei nata tu, sei nata una vampira ed è stato difficile quando eri piccola tenerti sotto controllo, così abbiamo deciso di farti un incantesimo,il quale si sarebbe spezzato solo se un altro vampiro ti avrebbe morso, così è stato, me ne sono accorta da quando ogni tanto andavi in crisi- finisce tutto di un fiato e poi mi guarda.
-lo so che magari...-
-TU NON MI HAI MAI DETTO NIENTE DI TUTTO QUESTO FINO AD ADESSO?- chiedo perplessa e arrabbiata.
Non pensavo che i miei genitori potessero nascondermi cose del genere, e invece lo hanno fatto.
-ma amore..- inizia mia madre.
-cos'è, pensi che non ero pronta?- gli urlo contro - ti sbagli, perché lo ero da quando ho incontrato Elia- la guardo con uno sguardo arrabbiato e deluso.
-voglio andare da lui, subito- dico senza nemmeno guardarla.
Mia madre si alza, io prendo delle cose per rimanere là, nel mentre che lei pronuncia parole a caso, e poi eccolo là, il portale azzurro sta in mezzo alla camera, senza pensarci mi butto dentro e con le solite vertigini, mi ritrovo davanti al palazzo reale, il cancello è l'unica cosa che mi divide da Elia.
Decido di suonare e un po' titubante dico di essere Giulia la ragazza del principe.
Le porte si spalancano ed io mi dirigo verso il portone principale, è ancora tutto come lo ricordavo, bello, lucente e maestoso.
Le porte si aprono ed Elia con gli altri sono sulle porte che mi guardano scioccati.
Lui corre incontro a me abbracciandomi con così tanta forza, da farmi quasi cadere.
-dove cazzo sei stata? Mi hai fatto morire in questi due giorni ti dovrai far perdonare- mi dice poi in tono severo è preoccupato.
-scusa, ma è una storia lunga che poi racconterò a tutti- lo guardo dispiaciuta.
-va bene entra che ci racconti subito non poi- hai il fiato mozzo dalla corsa e penso dall'ansia.
Appena entrati lascio le cose ad un domestico che le porterà in camera di Elia.
Poi ci rechiamo verso una sala grandissima e illuminata.
Ci sono due divani Rossi messi al centro, una TV e degli strumenti musicali sparsi insieme a delle mini poltrone comodissime.
Rebecca e Gloria mi abbracciano facendomi finire il fiato e poi saluto uno ad uno gli altri.
-sai il tuo ragazzo stava letteralmente morendo- commentò spiritosamente Raffaele.
E tutti iniziamo a ridere.
-scemo, va be dai raccontaci- dice Elia curioso.
-bene ok, ma non so proprio da dove iniziare è così complicata la storia- dico preoccupata.
In realtà ho paura delle loro reazioni, potrebbero anche non credermi e questo mi spaventa molto di più della mia vera natura, ma faccio un respiro profondo e inizio.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora