Capitolo 11

1.7K 187 2
                                    

Elia.
Diamine, ho una paura matta di fare uno sbaglio enorme, forse potrei ucciderla, il solo pensiero di farle del male mi fa venire il volta stomaco.
Gli scosto i capelli dal collo e piano piano scendo giù.
-rilassati ok?- le dico il più dolcemente possibile -non farà poi così tanto male-.
Lei annuisce e basta, la vedo preoccupata e impaurita, poi chiude gli occhi e so che è il momento.
Affondo i denti sul suo collo, la sento contrarsi per il dolore, il sangue inizia ad uscire veloce bagnandomi.
Faccio due sorsi, non deve morire dissanguata, poi mi stacco e vedo lei che piange silenziosamente.
-ho finito, adesso è tutto ok- gli dico pulendo il sangue.
Poi prendo una pezza che mi ero portato dietro, e asciugo il più possibile.
Lei sta quasi per cadere, ma la prendo al volo, ormai il sangue non esce più, e la appoggio sul letto, la copro e lascio che si riposi per la notte, così domani sarà in forma.
Asciugo quel che resta, poi controllo che non sia rimasto da qualche parte.
Finito tutto gli do un bacio in fronte e poi esco silenziosamente dalla finestra.
Cammino lento verso casa, sono preoccupato, domani mattina devo raggiungerla il prima possibile, avrà bisogno di sangue e devo impararle a non mordere gli umani.
Mi sveglio presto, mi preparo velocemente e chiamo subito Giulia.
-pronto? Tutto bene?- chiedo preoccupatissimo.
-si, tutto ok,ma sono stanchissima e debole- dice ancora assonnata.
Io faccio un sospiro di sollievo.
Guardo l'orario sono appena le otto, e i genitori di Giulia sono già usciti per il lavoro.
-allora tra 10 minuti sono da te ok?- le chiedo.
-si va bene-.
Attacco e prendo subito qualche sacca di sangue nel frigorifero sotterraneo, io non vado a caccia perché appunto lo tengo questa cella, altrimenti sarei dovuto andare nel bosco per succhiare sangue animale.
Quando arrivo da lei, la trovo ancora nel letto, ha ancora l'aria assonnata.
La trovo, diversa, forse perché il colore della pelle è più bianco del solito, ma comunque è bella come sempre.
-buongiorno- dico sedendomi accanto a lei.
-ho fame Eli- mi dice facendomi capire che si tratta di sangue.
-ascolta, ho portato delle sacche di sangue devi berle e imparare a controllarti con gli umani-
-ma mi fa senso bere il sangue- dice impaurita.
-tu stai tranquilla fai un sorso e poi mi dici, se non lo farai da sola sarai costretta a farlo senza renderti conto di quello che fai- cerco di essere calmo.
-va bene-
Gli porgo la sacca, ed in quel momento la noto, ha gli occhi rosso scuro, e i denti in fuori che gli sporgono dal labbro superiore, la mia Giulia, trasformata in un vampiro, mi dispiace avergli fatto questo, ma era per il suo bene.
-devi mordere dove sei sicura che prendi il sangue, ma attenta sennò scoppia-
Lei annuisce e mi da un bacio, poi mi trasformo anche io.
Prendo la sacca e insieme, beviamo tutto il sangue che possiamo, io finisco la sacca e lei ne lascia un po'.
-allora?- chiedo -fa tanto schifo?-
-no, però mi fa sempre senso-
Poi mi balena in mente un sacco di cose che non possiamo nascondere.
-non ti puoi più vedere agli specchi, poi devi nascondere i denti e gli occhi-
-giusto, come faccio- chiede preoccupata.
-allora, gli occhi e i denti non sono un problema, perché ti diventano rossi solo quando hai bisogno, poi impari a controllarli a tuo piacimento, e per lo specchio, possiamo andare da mia nonna-
-ottima idea- dice.
Vedo il sorriso sulle sue labbra, dopo una notte di sofferenza e ne sono pazzo, così prendo la sua faccia tra le mie mani e la bacio, ci distendiamo, e continuiamo ad amoreggiare, la tengo stretta a me, ci guardiamo negli occhi e appoggia la testa sul mio petto e ci coccoliamo fino ad addormentarci di nuovo.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora