Capitolo 13

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Elia.
Gloria mi sta tenendo fermo con le sue braccia attaccate alle mie, nel suo sguardo vedo un filamento di terrore, mentre io penso di avere l'espressione tra l'arrabbiato e spaventato.
-dobbiamo andare alla biblioteca!- grida Raffa.
- FERMI!- mio padre esce dalla stanza superiore e si precipita davanti alla porta principale.
-voi non andate da nessuna parte senza le armi e comunque domani vi trasferite tutti quanti su Domino, ci sarà una riunione di guerra con i grandi capi- riprende fiato e poi continua.
-sono già state inviate squadre di soccorso fate con calma e tu mantieni il controllo!- grida puntandomi il dito contro.
Mio padre ci lascia le armi e delle tute, le indossiamo, poi ci apre un portale avanti a noi.
Mi butto dentro senza nemmeno salutare Giulia, sono troppo nervoso, ho i muscoli contratti dalla rabbia e paura allo stesso tempo.
Quando arriviamo alla biblioteca, la vista che mi si pone è orribile, il posto è in fiamme e grida atroci di persone in cerca di aiuto, questo scenario mi fa tornare in mente che Giulia non metterà piede nel mio mondo almeno che tutto non finirà, una fitta al petto, mi costringe a chinarmi in avanti dal dolore.
-Ehi! Muoviamoci!- Grida Pippo.
-da quella parte- dico indicando una parte della biblioteca crollata dove possiamo ripararci.
Fa caldo, e i Guerrieri di Luca sono ovunque, schierati davanti l'entrata.
-Luca è dentro abbattiamo le guardie- dico.
-è troppo rischioso- mi ferma Zeke.
-ma cazzo, dobbiamo fare qualcosa- grido in preda al panico.
Dentro c'è mia nonna, se le accadesse qualcosa non potrei perdonarmelo.
I miei pensieri vengono interrotti da una navetta di Domino, militari scendono giù, maghi, lupi, vampiri.
-ragazzi- gridò agli altri - adesso è la nostra occasione- prendo fiato, li guardo uno ad uno - spacchiamogli il culo a quel bastardo-.
Detto questo mi trasformo e ci buttiamo allineati con gli altri.
Gli spari rimbombano adesso nell'aria, le guardie cadono a terra una dopo l'altra, senza fatica entro dentro, la biblioteca è in fiamme, sta cadendo a pezzi e per lo più le Guardie di Lua sbucano da ogni lato.
-Pippo- grido a l'unico che ancora ho vicino -io vado all'archivio proibito, coprimi!-.
Non aspetto risposta, mio fiondo verso l'archivio correndo.
Due guardie mi impediscono si continuare, devo abbatterle, ad una sparo mentre con l'altra combatto, il mio Soffio è molto potente e finisco per ghiacciarla.
Corro ancora per i corridoi e devo evitare due travi che mi sono quasi cadute in testa.
Quando arrivo all'archivio è troppo tardi, mia nonna giace sul pavimento,apparentemente senza vita.
Mi si forma un groppo alla gola, vedo Luca con la coda dell'occhio, sparo, ma lo manco di poco, la rabbia mi sale al petto, la sento bruciare dentro, forse compio il gesto più stupido della mia vita, mi butto verso Luca, prendendolo alla gola.
Lottiamo contro, poi mette a segno un pugno dritto al mio naso, barcollo un po', prima che potessi riprendermi, mi tira un calcio facendomi cadere del tutto, si butta sopra di me, i suoi occhi sono pieni di odio, in lui non riesco più a vedere il ragazzo che rideva e scherzava con me.
-stai ancora con quella puttanella?- ha un ghigno sulla bocca da prendere a calci.
-stai zitto, stronzo- gli sputo in piena faccia.
Lui si arrabbia e cerca di colpirmi di nuovo, ma mi scanso, lo prendo per il collo e lo sbatto contro una parete.
-tu stai con Marta?- chiedo con un sibilo.
-è stato facile rigirarla, è dalla mia parte- sorride.
Inizio a prenderlo a pugni sullo stomaco.
-ho la Fiamma- sussurra con la voce smorzata da dolore.
Mi fermo di botto le sue parole riecheggiano nella mia mente, lo lascio andare e lui cade, mi volto verso mia nonna ancora distesa.
-l'hai uccisa!- grido.
Lui ride nervosamente.
-dimmelo pezzo di merda!-
-hai perso, principino-
Dall'alto, una trave si stacca, faccio in tempo per buttarmi indietro, mentre vedo Luca che scompare, dietro le fiamme.
Se lui ha la Fiamma, siamo spacciati, si metterà male ed io dovrò diventare più forte.
Mi accascio su mia nonna, il suo cuore non batte, vado in preda al panico, non posso perderla così, devo salvarla, io devo, lei mi ha sempre aiutato in tutto.
La prendo in braccio, cerco disperatamente la via di ritorno, le mie forze mi stanno lasciando, ed ad ogni svolta tossisco per il troppo fumo, vedo quasi l'uscita.
-AIUTO!- cerco di gridare.
Una sagoma che non riesco a distinguere si avvicina a me.
Ho la vista offuscata e non so bene se fidarmi.
-Principe, sono un vostro alleato, la porterò fuori io- non mi fido molto, esito, ma poi riconosco il marchio di mio padre sulla giacca, un lupo con una corona.
Gli porgo mia nonna e prego che lui la possa portare fuori sana e salva.
Prima che io riesca a trovare l'uscita ci vuole un po', ma ci riesco e la luce del sole mi fa lacrimare ancora di più gli occhi, mi accascio in terra tossendo, non riesco a prendere fiato.
Qualcuno mi rialza e mi tiene per un braccio.
- andrà tutto bene amico fidati - riconosco il tono gentile di Zeke.
Poco dopo ancora, quasi privo di sensi riconosco l'odore di casa mia, mi costringo ad aprire gli occhi, Pippo, Raffa e Zeke sono piegati su di me.
-sono vivo- sussurro.
Riprendo fiato, mi alzo e vedo i loro visi sollevati.
-avevamo paura che saresti rimasto là dentro- sospira Raffa.
-no tranquilli non è facile liberarsi di me- dico sorridendo.
Mi accorgo solo di un particolare, se non conoscessi così bene Pippo e Raffa direi che va tutto bene, ma la nota di tristezza nel loro occhi sempre allegri, li tradisce.
-vi prego ditemi che sta bene!- chiedo scuotendo il capo, so che mia nonna è grave, ma nutro ancora qualche speranza.
Rimangono muti scambiandosi sguardi tristi, mi metto in ginocchio e mi copro il viso con le mani, e prometto a me stesso che questa sarà l'ultima perdita che subirò, se mia nonna se ne andrà, proteggerò i miei amici al costo della mia stessa vita.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora