Capitolo 10

2K 192 1
                                    

Giulia.
Quando i miei genitori sono rientrati, fortunatamente Elia era già andato, credo anche da tanto tempo.
Ora siamo distesi sul prato con gli altri, e come sempre Elia è in ritardo, abbiamo provato a chiamarlo tutti quanti, ma nulla non ha risposto, doveva essere qua 20 minuti fa ed io inizio a preoccuparmi.
-Ehi- grida Rebecca dall'altra parte, io alzo la mano per salutarla, aveva detto che veniva più tardi e ci avrebbe presentato il suo ragazzo.
-ragazzi eccoci qua- dice lei, mentre si siede con accanto il suo ragazzo, ha i capelli biondi corti, gli occhi azzurri e grandi, ha la pelle leggermente più scura di quella di Elia, in complesso è un bellissimo ragazzo.
-piacere io sono Zeke- dice in tono imbarazzato.
-io sono Giulia- dico alzando la mano per prima.
Tutti si susseguono presentandosi.
Sembra un ragazzo timido e simpatico.
Poco dopo arriva anche Elia.
-ragazzi scusate veramente, ma è successa una cosa- Elia è arrivato finalmente, ha il fiato mozzato, probabilmente per la corsa che ha fatto.
-che hai amico ?- chiede Raffa.
Lui si siede sta per dire qualcosa, ma poi si accorge del nuovo arrivato.
Gli porge la mano e si presenta.
-io sono Elia- e sorride in modo che mi perdere la testa tutte le volte che lo vedo.
-piacere sono Zeke- dice il ragazzo scandendo le parole.
-cosa c'è ragazzo tutto bene?- chiese Elia.
-si, beh sei il principe di Domino?- chiede Zeke confuso e fissando Elia.
Lui ride -io l'avevo detto che veniva dal mio mondo- alza le spalle.
-eh?- dice Zeke evidentemente confuso.
-non sei un essere umano giusto?- chiede senza giri di parole.
Zeke sospira - no- ammette -sono un dominatore di Aria e provengo dal sud di Andalasia- dice imbarazzato.
-tranquillo, loro hanno tutti combattuto nella battaglia sanno praticamente tutto- dice sedendosi accanto a me e baciandomi a stampo.
-mi hanno di nuovo attaccato, non c'è più tempo- mi sussurra nell'orecchio.
Io lo guardo e gli accarezzo i capelli annuendo, so cosa significa, deve partire.
-anche io ho partecipato, ma evidentemente non mi hai visto- dice Zeke.
-davvero?- chiede Pippo
-si, è stata dura- dice.
-comunque sia, stanno ritornando ragazzi, mi hanno attaccato e hanno bruciato delle case, probabilmente si impadroniranno del castello, dobbiamo impedirlo- dice Elia.
-come?- chiede Pippo.
-questo non lo so, dovremmo però prepararci e andare là con mio padre- dice Elia - ci spiegherà tutto, oggi vi prego rilassiamoci, domani ci troviamo a casa mia, Rebe te portaci Zeke-
-va bene- dice lei baciandolo.
-tutti d'accordo?- chiede infine
-si- dicono all'unisono.
Dopo queste parole, si distende e si accende una sigaretta con gli altri, i ragazzi fumano tutti.
Per il resto della serata è così, parliamo, ridiamo, poi arriva il momento che ci dobbiamo salutare.
Mi riporta a casa Elia con il suo motore.
-amore- dice dolcemente -stasera vengo da te ok?-
-si va bene perché ?- chiesi strana.
-vedi devo parlarti di certe cose-
Poi ci baciamo prima che salgo le scale e lo lascio andare a malincuore, questa volta non starò male, ma farò la mia parte glielo dirò stasera.
Quando ritorno a casa l'attesa è un agonia se non fosse per il gruppo che abbiamo su whastapp.
Fortuna che passa abbastanza veloce e la sera guardo un film con i miei genitori.
Sono le 11 quando il film è finito, ed io sono stanchissima, così vado a letto e cerco di dormire.
Un rumore mi sveglia di soprassalto, sembra il cigolio del letto, infatti mi ritrovo Elia che si sta sdraiando accanto a me.
-coglione- sussurro impaurita.
-scusa, non sapevo come svegliarti- dice quasi imbarazzato.
Si distende accanto a me e mi accarezza delicatamente.
-non voglio fare molti giri di parole, devo morderti- mi dice seriamente, spostandomi i capelli dal collo.
Rimango ferma per un istante, fissandolo.
-lo so, ma è per il tuo bene credimi- sussurra.
-come fai a dire che è per il mio bene?- quasi sto per piangere.
Mi alzo dal letto, e inizio a girare per la stanza.
-Ehi calmanti, credimi è così, Luca potrebbe ucciderti- dice venendomi incontro.
-vattene via- ho la voce smorzata dal pianto -pensavo che mi volessi bene-.
-è così, lo faccio solo per te, per favore devi credermi amore- mi prende tra le sue braccia, delicato e mi sussurra che andrà tutto bene, poi mi asciuga le lacrime e mi sorride.
Mi sento un po' più tranquilla, ma non del tutto.
-va bene, mordimi- gli dico titubante.
Lui si trasforma ed io ho paura, tanta paura, come potrò spiegare ai miei che Elia mi ha morso, non so nemmeno se io stessa riuscirò ad accettare una cosa simile.
Ma mi lascio attaccare al muro da Elia, che mi blocca entrambe le mani in alto poi si avvicina alla bocca e mi bacia.

Oltre lo sguardo: figlio della fiammaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora