Cap e Nat pt.3

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Appena scese dall'aereo prendemmo una macchina e andarono in una casa che ero riuscita a farsi trovare dal mio amico.

Avrebbero voluto andare subito da Fury ma era troppo tardi e Maria le aveva detto si di partire subito ma non di andare subito da loro, lei mi conosceva bene e se uno non mi costringeva a riposare io potevo anche non dormire per giorni, cosa che non mi faceva per niente bene. Non che si notasse perchè io ero sempre vispante e con tanta voglia di provocare e parlare. Il problema si vedeva dopo una settimana perchè iniziavo ad essere stanca e paranoica, avevo paura che mi volessero riportare alla stanza rossa.

Lo avevo chiamato mentre Peggy guidava per avere la conferma dell'indirizzo che mi aveva dato e anche per sentire come gli stava andando. Lei ogni tanto mi dava degli sguardi pieni di un'emozione che a me piaceva tanto scatenare: la gelosia. Ogni volta che ridevo ad una sua battuta o gli facevo un complimento.

Le mie guance divennero leggermente rosse quando lui mi fece un complimento e prima che lo potessi ringraziare le mi mise una mano sulla coscia e me l'accarezzò. Stava palesemente dicendo si sei meravigliosa ma sei mia.

Mi piacevano questo tipo di dichiarazioni possessive e provocatrici.

Fù allora che decisi di tagliare corto e chiudere la chiamata per poi passare all'attacco.

Erano già due volte che mi faceva arrossire, la cosa non era tollerabile.

Lei mi accarezzò ancora un pò la coscia e poi rimise la mano sul volante.

"era il tuo primo bacio dopo 60 anni?"

"era così male?" Disse lei con una voce un pò offesa e un pò ferita.

"no, volevo solo sapere se avessi fatto pratica"

"non serve fare pratica"

"si invece, più fai pratica più baci bene, anche se alcuni hanno un talento naturale" Dissi mordendomi il labbro.

Si stava innervosendo, ma in modo positivo. Cavolo mi ero dimenticata di portare i lecca lecca, ma forse sarebbero stati troppo.

D'altronde la volevo provocare, non uccidere.

"e secondo te come bacio?"

"anche se me ne servirebbe più di uno per giudicare... non sei niente male" Dissi facendole l'occhiolino "ed io?"

Sapevo già la risposta. Nella stanza rossa uno dei veleni che ci davano per uccidere le nostre vittime, era messo in un rossetto rosso, se una di noi per sbaglio lo avrebbe assaggiato non sarebbe successo niente, ma se un'altra persona faceva la stessa cosa o moriva, se il bacio era lungo, o perdeva i sensi, se il bacio era corto. Ci metteva 3 minuti ad agire, il tempo in cui le mie vittime mi facevano i complimenti per come baciavo. Ovviamente non erano solo uomini coloro che cascavano nelle mie trappole, a volte erano anche donne. Tutti dicevano che non avevano mai incontrato una persona che sapesse baciare così bene.

"non lo so, magari dopo me ne dai un'altro così posso giudicare" Aveva appena finito di parcheggiare e si girò verso di me con un sorriso provocante.

Arrosii. Non è possibile, è la terza volta! Forse il lecca lecca non sarebbe stato così male alla fine...

Decisi di agire e mettere in mostra tutte le mie mosse migliori.

"che ne dici se" mi avvicinai al suo viso "il bacio te lo do" ero così vicina a lei che le sfioravo le labbra mentre le avevo messo le mani sulle coscie per aiutarmi a sporgermi "quando ci mettiamo a letto?" e poi le sorrisi spostando lo sguardo dalle labbra agli occhi ripetutamente.

"mi sembra un ottima idea, cucciola" Disse mettendomi le mani sui fianchi con delle dita che riuscivano ad arrivare al fondo schiena.

Io le sorrisi ammiccante e uscii dallo sportello e andai a prendere la mia valigia nel portabagagli.

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